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Android 11 è la distribuzione del sistema operativo di Google per il 2020. La prima versione per gli sviluppatori, meglio nota come Developer Preview, è stata rilasciata il 19 febbraio 2020, con un certo anticipo rispetto alle previsioni, il 18 marzo la seconda, il 23 aprile la terza e il 6 maggio, a sorpresa, la quarta e ultima DP. A seguire, dal 10 giugno, le 3 Beta sono state rilasciate nel corso dei mesi estivi, per concludere con le varie limature e ottimizzazioni in vista della versione definitiva, distribuita a partire dall’8 settembre 2020. Ma andiamo a scoprire cosa c’è da sapere su Android 11 fra le novità, i dispositivi supportati e le tempistiche per il roll out della versione stabile dell’undicesima release del robottino verde.

Novità di Android 11

Le novità di Android 11 sono davvero molte e, come di consueto, riguardano un po’ tutti gli aspetti del sistema operativo di casa Mounatin View. Già con la prima Developer Preview di quest’undicesima versione del robottino verde sono arrivate parecchie novità, tra cui il supporto ai nuovi schermi, i miglioramenti per la privacy, per la sicurezza e gli aggiornamenti di sistema, le opzioni in più per gli sviluppatori e via dicendo. Ma facciamo un passo per volta e vediamo subito tutte le novità di Android 11.

Interfaccia

Partiamo dalle novità relative all’interfaccia utente di Android 11. Dopo la modalità scura a livello di sistema di Android 10, il robottino verde fa un passo in avanti e introduce una modalità scura automatica, impostabile in base a un determinato orario o eventualmente in armonia con l’alba e col tramonto. Atteso anche il supporto di Android 11 ai nuovi schermi, che con un aggiornamento delle API esistenti dà modo di gestire anche i display con il foro e quelli di tipo waterfall, a cascata, grazie a una nuova API che ne garantisce un controllo maggiore proprio lì dove serve, cioè ai lati dello schermo, per evitare che le app vengano tagliate o che l’utilizzo ne sia compromesso.

Non manca una specifica gestione del frame rate che, in accordo coi tempi che corrono, è pensata proprio per quegli smartphone che si spingono oltre i 60 Hz standard. La novità effettiva la ritroviamo in questo esempio: un gioco eseguito su uno smartphone che supporta fino a 90 Hz può essere impostato affinché richieda al display i 90 Hz bypassando l’eventuale automatismo del sistema. Inclusa anche una funzione Riprendi al riavvio (Resume on reboot), che consente alle app di riprendere la loro regolare funzionalità post-riavvio: utile ad esempio per programmare l’esecuzione di una certa operazione dopo il reboot (come l’installazione di un aggiornamento).

Interessante anche la funzione che permette di fissare in alto le app, le scorciatoie e le funzioni nel menù di condivisione di Android e l’integrazione di Benessere digitale con una nuova modalità Niente Distrazioni che permette di mettere letteralmente in pausa determinate app che inviano troppe notifiche, di impostare una programmazione oraria o stopparla per alcuni minuti. Riorganizzato anche il menù Non Disturbare con la possibilità di controllare e gestire meglio le chiamate, i messaggi e le notifiche delle app.

Oltre alla nuova pagina del log delle notifiche con tanto di cronologia per ripescare quelle rimosse per sbaglio e una maggiore attenzione alle conversazioni rispetto alle altre notifiche, poste in secondo piano, quindi più in basso, c’è dell’altro: curiosa ad esempio la chicca che permette di accedere alla tendina delle notifiche o al pannello delle impostazioni rapide (che cambia il colore delle icone e accoglie anche il player musicale per maggior chiarezza, se sono presenti troppe notifiche) a seconda del lato dal quale si fa lo swipe verso il basso, un aspetto già visto anche su alcune custom ROM ad esempio.

Introdotti anche suggerimenti per la Home e per le emoji di Gboard per aggiungere scorciatoie alle app più utilizzate, il ridimensionamento dello sfondo all’abbassare la tendina delle notifiche, il cestino nascosto per recuperare facilmente foto e video, rimossi in automatico dopo 30 giorni, e l’eliminazione del limite di 4 GB per i video.

Comunicazione, 5G e multimedialità

Nella tendina delle notifiche è possibile seguire le conversazioni con i propri contatti tramite diverse app. Le bolle (chiamate da noi fumetti), utilizzate per le chiamate, possono ora essere sfruttate anche nelle chat e nelle applicazioni di messaggistica, grazie all’API Bubbles, tenendo premuta la notifica e toccando poi su “mostra come fumetto” o sull’icona di screenshot per effettuare una cattura del contenuto interno del solo fumetto.

Non manca la possibilità di inserire degli allegati direttamente nelle risposte dalla tendina delle notifiche, a patto che l’applicazione supporti l’utilizzo di file allegati, come documenti, immagini e video. Android 11 consente anche di copiare delle immagini da Google Chrome e incollarle nelle risposte tramite Gboard. Con questa versione del robottino è finalmente possibile chiudere anche le notifiche permanenti, utilizzate spesso per mantenere attive le app in background. Raggruppate ora in una nuova sezione, tali notifiche sono posizionabili nella tendina normale e chiudibili come le altre.

Importante anche l’impatto del 5G nello sviluppo di Android 11 con l’arrivo di due nuove API. Dynamic Meteredness verifica se la connessione utilizzata è a consumo o meno e consente di regolare automaticamente la qualità delle immagini e del video e, se il piano è illimitato, utilizzare ancor più dati. Bandwidth Estimator, da parte sua, ne è una sorta di versione aggiornata che permette di verificare l’ampiezza di banda in upload e in download, laddove disponibile un modem 5G compatibile.

Lato controlli multimediali, è presente un player che si presenta per mezzo di un toggle tutto nuovo, che permette di spostare i controlli dalla tendina delle notifiche a un inedito widget presente nei Quick Toggle. Aggiornato anche il player multimediale della schermata di blocco con un look simile a una classica notifica.

Miglioramenti anche per Voice Access, la funzione che permette di controllare lo schermo con i comandi vocali. Ora non è più necessario indicare il numero associato a un elemento o a una funzione, ma è sufficiente pronunciare un’azione, il nome di una applicazione o di una determinata funzione per eseguirla.

Privacy e sicurezza

Spazio anche alle modifiche legate alla privacy e alla sicurezza su Android 11, che garantisce una gestione dei permessi migliore con controlli più precisi e affinati. È possibile ad esempio concedere un determinato permesso per una sola esecuzione, usufruibile anche per singoli accessi o in modo temporaneo, oltre che solo quando l’app è in uso (come su Android 10); novità che va ad aggiungersi a una nuova modalità di autorizzazione dei permessi delle app.

Attesissima, Scoped Storage serve invece a concedere a ogni app un’area dedicata per accedere solo e soltanto a determinate cartelle specifiche per evitare di concedere loro l’accesso in scrittura alla memoria dello smartphone nella sua interezza. E sempre in tema di permessi, le applicazioni che richiedono l’accesso alla posizione in background debbono essere approvate necessariamente da Google.

Nuove API anche per proteggere lo smartphone con un miglior supporto dei controlli biometrici (volto, impronta digitale, iride) a garanzia di maggior sicurezza. E sempre al riguardo, Blobstore Manager consente anche di archiviare documenti digitali di vario genere (in ottica portafoglio digitale) e condividere temporaneamente i dati in maniera più sicura.

Preso in considerazione da Android 11 anche l’utilizzo aziendale degli smartphone, con una gestione dei profili migliorata con gli amministratori/aziende che possono regolare l’utilizzo dei dispositivi dei dipendenti senza tuttavia poter vedere che uso ne fanno, per la privacy. Non è attivo in Italia, ma c’è anche una funzione per la rilevazione degli incidenti dell’app Emergenze, che ora potrebbe non più essere un’esclusiva dei Google Pixel 4.

Aggiornamenti e compatibilità

Android 11 è un sistema operativo pensato anche per supportare gli sviluppatori grazie alla presenza di switch attivabili o disattivabili che hanno lo scopo di minimizzare gli effetti degli aggiornamenti, dando modo a questi ultimi di adattare i propri prodotti alle novità. Questi possono disabilitare anche le opzioni che Google ritiene a rischio, tramite adb o tramite le opzioni sviluppatori.

Aumentano inoltre le possibilità offerte dagli aggiornamenti di sistema tramite Google Play con 12 nuovi moduli che puntano sulla sicurezza e danno modo di intervenire più rapidamente per correggere errori senza l’obbligo del rilascio di un nuovo firmware. Aggiunta anche una libreria per il caricamento dinamico di risorse in esecuzione. E in quanto a tempistiche, gli sviluppatori hanno tempo fino alla fine del 2021 per rendere compatibili le proprie app con Android 11.

Altre novità di Android 11

  • Nuova API che migliora il controllo delle chiamate e la gestione delle connessioni WiFi;
  • API per la riduzione della latenza nei flussi video per intervenire su codec specifici e gestire la latenza anche nel casting;
  • API Neural Networks per la gestione ed esecuzione di modelli e per la riduzione delle copie dalla memoria;
  • Disattivazione della vibrazione automatica durante la registrazione video;
  • Visualizzazione della frequenza di refresh rate nelle opzioni sviluppatore per testare le app con i nuovi schermi;
  • Screenshot lunghi per catturare maggiori porzioni di schermo, benché abilitabile tramite codice;
  • Overlay attivabile concedendo il singolo permesso all’app desiderata dalla schermata generale;
  • Blocco delle app che chiedono per due volte di seguito il permesso, seppur già negato;
  • Bluetooth rimane attivo anche in modalità aereo a seconda dei contesti, sfruttando l’intelligenza artificiale; arriva un nuovo stack Bluetooth, noto come Gabeldorsche, che va a sostituire quello precedente; con le Opzioni sviluppatori è inoltre più semplice riconoscere i code supportati dalle cuffie Bluetooth;
  • Screen recorder integrato nella tendina delle notifiche come collegamento rapido;
  • Nuova funzione di Motion Sense per i Google Pixel 4 per mettere in pausa la musica o per riavviare la riproduzione;
  • Toggle per aumentare la sensibilità del display sui Google Pixel 4, utile ad esempio con le pellicole o i vetri temperati;
  • Impostazioni dei gesti di navigazione anche nel menù Accessibilità con nuove gesture per Pixel 4 con una nuova gestione che riguarda in particolare la funzione Indietro regolabile in sensibilità tramite un’opzione apposita;
  • Scorciatoie per aprire Correzione del colore, Inversione colore, Menù Accessibilità, Switch Access, Amplificatore, Trascrizione Istantanea;
  • Condivisione batteria, un accenno alla ricarica wireless inversa;
  • Funzione di accesso rapido alle carte collegate a Google Pay che, con un nuovo permesso, può essere implementata nelle app dagli sviluppatori
  • Menù di gestione del Wi-Fi e del dual SIM rivisto e piazzato su “Rete e internet”;
  • Google Pixel Launcher riceve nuove animazioni, nuove azioni nel pannello app recenti, la possibilità di nascondere le applicazioni suggerite e l’opzione per dare un nome automatico alle cartelle;
  • Funzione di soft reboot per riavviare lo spazio utente;
  • Divisione più tangibile nella tendina delle notifiche tra quelle provenienti da app di estrazione diversa con le notifiche delle conversazioni possono essere contrassegnate come importanti con una nuova interfaccia;
  • Nuova sezione chiamata Cronologia delle notifiche per tenere traccia di tutti gli avvisi giunti nel corso del tempo;
  • Scorciatoia nel menù di accensione per il controllo dei dispositivi di smart home;
  • Debutto di un’interfaccia per la registrazione dello schermo, che contiene adesso una serie di ulteriori opzioni per personalizzare la clip risultante
  • Introduzione dell’opzione che consente di rendere sicuro lo sblocco 3D con il viso dei Google Pixel 4 (sblocco solo con gli occhi aperti);
  • Restyling di Stili e sfondi: interfaccia rinnovata per scegliere lo sfondo e il nuovo tab Orologio che consentirà di personalizzare in modo accurato l’orologio della schermata di blocco;
  • Supporto al Wireless debugging;
  • Nuova opzione sviluppatori simula display a cascata, fori nel display e altri tipi di tagli del genere;
  • Nuova UI per gli screenshot e la funzione Recenti (il multitasking di Android);
  • Schermata iniziale per i Fumetti delle chat e opzione di revocare automaticamente i permessi per le app inutilizzate per “alcuni mesi”;
  • Ridimensionamento della finestra picture in picture;
  • Nuovi permessi a livello di sistema per bypassare i limiti imposti dalle API per la registrazione dell’audio;
  • Tasto Seleziona nella schermata del multitasking col quale selezionare automaticamente una porzione di testo dalle ultime app aperte e incollarla su altre sedi;
  • nuove forme per le icone, fra cui esagonale, a quadrifoglio, Vessel, Pebble e TaperedRect;
  • Registrazione dello schermo permette di registrare solo dal microfono, solo dal dispositivo o da entrambe le fonti.

Dispositivi supportati da Android 11

Dopo il periodo di Developer Preview e beta, Android 11 è stato distribuito partendo dai Google Pixel: più precisamente il rollout ha riguardato Google Pixel 2, Google Pixel 2 XL, Google Pixel 3a, Google Pixel 3a XL, Google Pixel 3, Google Pixel 3 XL, Google Pixel 4, Google Pixel 4 XL e Google Pixel 4a. Con l’uscita della versione stabile, altri marchi hanno iniziato a rendere disponibili dei firmware beta, tra cui OPPO, Xiaomi, OnePlus, Realme e Samsung. Nel corso dei mesi Android 11 raggiungerà tantissimi modelli di smartphone e tablet del robottino.

Comunque, per scaricare e installare Android 11 è sufficiente attendere la notifica di download via OTA su uno degli smartphone o tablet compatibili, oppure è possibile affidarsi a factory image, pacchetti OTA e flash tool.

Roll out di Android 11

Il percorso di avvicinamento alla versione definitiva di Android 11, prevista per i Google Pixel nel terzo trimestre del 2020, è iniziato in primavera, il 19 febbraio 2020 per la precisione. La timeline di Android 11 per gli smartphone di Google ha seguito un percorso temporale già visto in passato, seppur con qualche differenza. Ad esempio, le Developer Preview sono state 4 anziché 3, con la seconda rilasciata il 18 marzo, la terza il 23 aprile e la quarta il 6 maggio. Le Beta, 3,  sono arrivate a partire dal 10 giugno. Terminato l’iter di queste ultime, a Google non è rimasto altro che rilasciare la versione definitiva di Android 11: prevista entro il terzo trimestre del 2020, ha iniziato ad affacciarsi sui Pixel l’8 settembre 2020.

  • Android 11 Developer Preview 1: rilasciata il 19 febbraio 2020
  • Android 11 Developer Preview 2: rilasciata il 18 marzo 2020
  • Android 11 Developer Preview 3: rilasciata il 23 aprile 2020
  • Android 11 Developer Preview 4: rilasciata il 6 maggio 2020
  • Android 11 Beta 1: rilasciata il 10 giugno 2020
  • Android 11 Beta 2: rilasciata l’8 luglio 2020
  • Android 11 Beta 3: rilasciata il 6 agosto 2020
  • Android 11 versione finale: 8 settembre 2020

Android 11 timeline