Non sono pochi gli utenti che vivono con insofferenza l’andazzo recente dei telefoni smart: diagonali sempre più estese, prodotti sempre più grandi. Su Google Pixel 4 ricadono le aspettative di coloro che già nel 2018 rimasero soddisfatti dalle dimensioni tutto sommato contenute del predecessore, e Google ha lavorato nel miglioramento di uno smartphone che rispettasse le esigenze di questa fetta di clienti.

Google ancora una volta ha scommesso pesantemente sul software, vera primizia della casa. Ciononostante Google Pixel 4 esibisce buona parte del meglio che offre il panorama tecnologico attuale, pur restituendo la sensazione di non voler strabiliare in quanto a numeri e sigle incomprensibili ai più. Il software vale più dei numeri, è il messaggio di Google.

Scopriamo nei dettagli i principali punti focali di Google Pixel 4.

Caratteristiche tecniche di Google Pixel 4

L’analisi delle caratteristiche tecniche di Google Pixel 4 non può che partire dal display, un pannello flexible OLED in formato 19:9 denominato Smooth Display per sottolineare il refresh rate a 90 Hz in luogo dei classici 60 Hz: il framerate viene gestito automaticamente dal sistema, con il più elevato che subentra all’avvio di un gioco o di un contenuto multimediale; comunque tramite le impostazioni si può “obbligare” la visualizzazione a 60 Hz, utile qualora si volesse guadagnare un po’ di autonomia.

Refresh rate a parte, il pannello utilizzato da Google Pixel 4 ha una diagonale da 5,7 pollici, risoluzione Full HD+ (1080 x 2280 pixel), protetto da un vetro Corning Gorilla Glass 5. A dargli vita c’è il SoC Qualcomm Snapdragon 855 a 7 nanometri da 2,84 GHz di picco affiancato dalla GPU Adreno 640, da 6 GB di RAM LPDDR4x e 64 o 128 GB di memoria interna UFS 2.1 non espandibile. Inoltre Google ha integrato il modulo di sicurezza Titan M ed il Pixel Neural Core che si occupa delle funzionalità avanzate per video e fotografie.

Ambito, quest’ultimo, in cui i progettisti di Mountain View hanno messo mano a partire dal quantitativo di sensori posteriori, raddoppiati rispetto al passato. C’è infatti una fotocamera principale Dual Pixel da 12 megapixel con apertura f/1.7 affiancata da un teleobiettivo da 16 megapixel con apertura f/2.4 capace di zoom 2x; nulla da fare per chi sperava in una grandangolare, ma entrambi sono stabilizzati sia otticamente che elettronicamente. I video possono essere registrati al massimo in 4K e 30 fps con lo slow motion a 120 o 240 fps rispettivamente per i 1080p e 720p. Sul fronte c’è una fotocamera a fuoco fisso da 8 megapixel con apertura f/2.0 e FOV di 90 gradi con tutto l’hardware necessario al radar Soli di cui parleremo in seguito, necessario tra le altre cose ad autorizzare l’accesso al dispositivo tramite il riconoscimento del volto in 3D.

Assente il supporto alle reti 5G al pari dell’ingresso per il jack audio da 3,5 millimetri, ma sul fronte di connettività e sensori non manca nulla di ciò che si possa chiedere ad un top di gamma del 2019. Anzi, in aggiunta alla dotazione “standard” c’è un sensore denominato Ambient EQ in grado di adeguare la temperatura del colore del display all’ambiente in cui ci si trova. Nonostante il quantitativo maggiore di componenti hardware, Google non ha rinunciato all’altoparlante di sistema stereo.

Ciò che non è stata mantenuta è la capacità della batteria, che passa dai 2.915 mAh di Pixel 3 ai 2.800 mAh attuali. La speranza di molti è che il processo produttivo a 7 nanometri del SoC unito all’ottimizzazione del sistema operativo possa garantire il risparmio energetico necessario a colmare la differente capacità della batteria per limitare i danni e pareggiare la stessa autonomia del predecessore. Comunque è incluso in confezione il caricabatterie rapido da 18 watt e c’è la ricarica wireless, fino a 10 watt con Pixel Stand e fino a 5 watt con qualsiasi altro prodotto certificato Qi.

Google Pixel 4 è impermeabile IP68, cioè certificato per immersioni fino ad un metro e mezzo di profondità per un massimo di mezz’ora.

Design di Google Pixel 4

Per l’intera line-up 2019, dopo le polemiche generate dal notch di Pixel 3 XL, Google ha preferito puntare su soluzioni estetiche conservative e dare carattere ai suoi smartphone tramite le colorazioni ed i contrasti. La variante più piccola dei Pixel tuttavia non ha mai prestato il fianco agli eccessi, dunque Pixel 4 rimane coerente ai modelli che lo hanno preceduto sfoggiando linee semplici, armoniche ed equilibrate.

Della superficie frontale colpisce la presenza della cornice superiore il cui ingombro è apparso inevitabile nel momento in cui Google ha deciso di dotare i suoi smartphone del complesso hardware del radar Soli. La cornice contiene anche la fotocamera per i selfie e la capsula auricolare che al contempo assolve i compiti di altoparlante di sistema.

La personalità di Google Pixel 4 viene fuori osservando il telaio in alluminio, nero a prescindere dalla colorazione scelta in fase d’acquisto. A proposito, sono tre: Just Black, Clearly White e Oh So Orange, la novità di quest’anno in edizione limitata che consiste in un arancione tendente al corallo. Tutte quante sono impreziosite dalla presenza del tasto di accensione e spegnimento a contrasto.

La superficie posteriore è realizzata in vetro Gorilla Glass 5 anche per consentire il funzionamento della ricarica wireless. I primi feedback sulla finitura superficiale opaca riferiscono di un’attenzione da parte dei progettisti al grip con la pelle, in modo da ridurre la scivolosità a vantaggio di coloro che volessero utilizzarlo senza un case protettivo.

Trattamenti a parte spicca la presenza del gruppo fotocamere sulla porzione in alto a sinistra, riprogettato per ospitare il teleobiettivo e tutto sommato integrato a dovere all’interno di una superficie tradizionalmente minimalista, con il logo Google nella parte bassa a costituire l’unico, discreto, elemento di discontinuità.

Per quanto riguarda le dimensioni Google Pixel 4 misura 147,1 x 68,8 x 8,2 millimetri (9,3 mm con la fotocamera posteriore) e pesa 162 grammi.

Software e funzioni di Google Pixel 4

È alla voce software che come ogni anno Google si gioca la partita. E come sempre c’è parecchio da dire. I Google Pixel 4, neanche a dirlo, utilizzano Android 10 con i soliti tre anni di supporto software garantiti dal momento del debutto sullo store ufficiale. Sono lontani i tempi dei Nexus e del loro robottino in versione “stock”, pura: i Pixel, questi Pixel, sono stati personalizzati abbondantemente da Google, e se questa non è una novità lo è il fatto che sono pure personalizzabili dall’utente.

Un piccolo spartiacque riguarda infatti la possibilità di dare il proprio tocco all’interfaccia di sistema attraverso i temi: via alle modifiche degli accenti di colore, alla forma e allo stile delle icone, all’impostazione di font diversi. Probabile nei prossimi tempi che per incrementare il catalogo dei temi Google apra la porta agli sviluppatori di terze parti. Novità attesa da molti è quella di poter svolgere la tendina delle notifiche attraverso uno swipe down sulla homescreen, mossa obbligata dall’abbandono del lettore di impronte digitali fisico in favore del complesso sistema di riconoscimento del volto in 3D che può essere sfruttato anche per i pagamenti elettronici, vedi Google Pay e compagnia.

Proprio questa rientra di diritto tra le principali innovazioni portate al debutto da Google Pixel 4 e Pixel 4 XL. Il riconoscimento del volto non è una caratteristica inedita, vero; lo sarebbe, se LG non avesse a listino G8s ThinQ con le sue Air Motion, il sistema che lo gestisce capitanato dal chip Soli (a cui abbiamo dedicato un approfondimento), sfruttato da Google per consentire all’utente di controllare lo smartphone senza tocchi. Attraverso Motion Sense infatti si può silenziare una chiamata o una sveglia, gestire la riproduzione su Spotify e molto altro semplicemente compiendo dei gesti nelle prossimità del radar. Inoltre, volendo, il radar Soli in pochi attimi può sbloccare il dispositivo nel momento in cui rileva un volto conosciuto.

Per essere al servizio dell’utente i nuovi Pixel puntano ancora una volta sulla possibilità di attivare Google Assistant stringendo i “fianchi” dello smartphone; in questo contesto si inserisce il rinnovo dell’assistente vocale, argomento affrontato in questo ed in quest’altro articolo. Le tempistiche per avere anche dalle nostre parti il nuovo Google Assistant tuttavia non sono ancora note.

Ambito molto caro agli utenti su cui Google ha messo pesantemente le mani è quello fotografico, nonostante il livello qualitativo raggiunto negli anni da Google Fotocamera non lo richiedesse. A Mountain View hanno potenziato ulteriormente la Modalità Notte al punto che con i Pixel 4 è possibile cimentarsi nell’astrografia amatoriale: con la collaborazione della GPU, Google Fotocamera riesce ad individuare le stelle e renderle più luminose producendo scatti che hanno dell’incredibile se si tiene conto dell’hardware a disposizione, che è pur sempre quello di uno smartphone.

Google Fotocamera 7.1, inoltre, offre dei controlli doppi per regolare l’esposizione delle porzioni di scena più e meno illuminate, la condivisione rapida dell’immagine appena scattata, un Super Res Zoom fino ad 8x senza perdite di qualità e la possibilità di catturare video tramite una pressione prolungata sul pulsante di scatto. Tra le esclusive dei nuovi Pixel rientrano Live HDR+, che ne mostra gli effetti prima di scattare, e Audio Zoom, capace di amplificare il suono proveniente dalla fonte sonora zoomata. Molte delle “magie” attuali e future sono e saranno merito del nuovo Pixel Neural Core, chip che sfrutta le reti neurali per elaborare e migliorare le fotografie che nei Pixel 4 rimpiazza il precedente Pixel Visual Core. Con il backup illimitato di foto e video in alta qualità offerto da Google Foto, inoltre, i “soli” 64 GB di memoria interna della versione di accesso sono più digeribili.

Al debutto lo Smooth Display, nomenclatura riservata al nuovo schermo dal refresh rate che viene spinto fino a 90 Hz durante giochi e video – ma volendo è possibile bloccarlo sui “classici” 60 Hz per guadagnare un po’ di autonomia. Nel sistema operativo sono stati integrati Google Podcast, Live Caption – dei sottotitoli visibili in ogni schermata e riguardanti qualsiasi traccia audio indirizzata agli output sonori – , un registratore vocale che dà la possibilità di trascrivere la conversazione e Pokémon Wave Hello, un gioco che ben si interfaccia con Motion Sense.

Immagini di Google Pixel 4

Prezzo e uscita di Google Pixel 4

Google Pixel 4 è disponibile all’acquisto in Italia nelle tre colorazioni previste (Just Black, Clearly White e Oh So Orange) a partire dal 24 ottobre al prezzo di 759 euro con 64 GB di storage ed a 859 euro con 128 GB di storage. Gli acquirenti ricevono in regalo un abbonamento di tre mesi al servizio Google One con 100 GB di spazio di archiviazione in cloud.