Una delle più grandi sfide per la piattaforma Android è la sua frammentazione: con tanti dispositivi diversi e una miriade di produttori, c’è una grande varietà di versioni del sistema operativo in uso. Grazie ai dati raccolti da Google, che vengono aggiornati con cadenza trimestrale, oggi esaminiamo lo stato attuale della distribuzione di Android nel mondo, soffermandoci sulla popolarità di Android 13 rispetto alle versioni precedenti del sistema operativo.

Android 13 continua a guadagnare terreno, cresce anche una vecchia versione di Android

Google, il gigante tecnologico dietro il sistema operativo Android, ha il privilegio di raccogliere e analizzare un’enorme quantità di dati dai dispositivi Android sparsi per il mondo. Questo flusso di dati, aggregato grazie agli accessi al Google Play Store in un arco di tempo di sette giorni, consente a Google di monitorare la diffusione delle varie versioni di Android. Tale informazione, resa disponibile agli sviluppatori tramite Android Studio, risulta fondamentale per stabilire quale sia la versione minima di Android da supportare per una nuova app.

Nel 2023 il grafico di distribuzione delle versioni Android è stato aggiornato con una cadenza quasi trimestrale, con tre rilasci a gennaio, aprile (potete leggere i dati relativi al mese di aprile in questo articolo) e giugno. L’ultimo aggiornamento, datato 30 maggio 2023, mostra interessanti tendenze nel panorama Android.

Nonostante un aumento modesto, Android 13 continua a guadagnare terreno. Da aprile a giugno la sua quota di mercato è passata dal 12,1% al 14,7%. Nonostante questo incremento, Android 11 mantiene la sua posizione di dominio, essendo presente sul 23,1% dei dispositivi in tutto il mondo, nonostante un lieve calo rispetto ai mesi precedenti (ad aprile 2023 la quota di mercato era di 23,5%).

Nonostante il rilascio del sistema operativo Android 11 risalga a settembre 2020, a distanza di quasi tre anni risulta ancora perfettamente funzionante sulla maggior parte dei dispositivi Android attualmente disponibili, il che dimostra così quanto il problema della frammentazione di Android sia più attuale che mai.

Ancora più preoccupante è il fatto che, nonostante sia uscito nel 2019, Android 10 rappresenti ancora la seconda versione più utilizzata del sistema operativo, con una quota pari al 17,8% dei dispositivi. Sebbene ci sia stato un leggero calo rispetto ad aprile di quest’anno, quando la quota era del 18,5%, i dispositivi che utilizzano Android 11 o versioni precedenti hanno ormai raggiunto la fine del loro ciclo di vita e la loro quota di mercato rimarrà stagnante o diminuirà lentamente man mano che vengono gradualmente sostituiti da dispositivi più recenti con versioni aggiornate del sistema operativo di Google. Non è escluso, infatti, che questi numeri possano diventare ancora più preoccupanti ne corso dei prossimi mesi, una volta che sarà rilasciato ufficialmente Android 14.

Curiosamente, la versione che ha registrato il secondo incremento più significativo non è una delle più recenti, ma Android Oreo (l’ottavo major update del sistema operativo), che ha visto la sua quota di mercato aumentare dal 6,7% all’8,3% tra aprile e giugno, un movimento del tutto inaspettato considerando il declino da gennaio, quando era installato sul 9,5% dei dispositivi. Di seguito trovate i due grafici che mostrano lo stato attuale della distribuzione di Android, rispettivamente ad aprile 2023 (a sinistra) e a giugno 2023 (a destra).

Sebbene questi numeri forniscono un’istantanea interessante dell’ecosistema Android, il perché di alcune tendenze rimane un mistero. Per esempio, la crescita di Android Oreo non è facilmente spiegabile; potrebbe essere dovuta a una serie di fattori, tra cui, ad esempio, l’arrivo di aggiornamenti per dispositivi più vecchi o la popolarità di dispositivi di fascia bassa che eseguono ancora questa versione di Android.

In ogni caso, i dati evidenziano una chiara tendenza: Android 13 sta lentamente guadagnando terreno, sebbene Android 11 rimanga il più diffuso. Questo potrebbe essere un segnale positivo per il colosso di Mountain View, che sta cercando di ridurre la frammentazione del suo sistema operativo, ma allo stesso tempo evidenzia le sfide uniche che la piattaforma Android deve affrontare in termini di aggiornamenti e supporto delle versioni.

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