Affidandosi ad un nuovo post sul blog ufficiale The Keyword, Google ha raccontato i progressi ottenuti dal lavoro sull’intelligenza artificiale e ha portato sette esempi di come l’intelligenza artificiale stia già migliorando quotidianamente l’esperienza offerta dai più recenti smartphone della gamma Pixel, rendendoli sempre più utili per l’utente.

Molte delle potenzialità sono rese possibili dal chip personalizzato Google Tensor, equipaggiato nelle ultime due generazioni degli smartphone della casa, e, più in generale, questo post lascia trasparire come il colosso di Mountain View si veda davanti alla concorrenza negli ambiti dell’intelligenza e dell’apprendimento automatico.

Il chip Google Tensor ha pervaso i Pixel di funzioni legate all’IA

Nel 2021, Big G ha di fatto avviando un nuovo ciclo per quanto concerne il proprio comparto smartphone, proponendo un deciso cambio di paradigma a tutto tondo.

I Pixel 6 (trovate qui la nostra recensione) e Pixel 6 Pro (trovate qui la nostra recensione) hanno portato al debutto un nuovo concetto estetico, caratterizzato dalla presenza della vistosa camera bar al posteriore, il nuovo Android 12 pervaso dal Material You, evoluzione del Material Design, che armonizza l’estetica del sistema operativo, e, soprattutto il nuovo SoC Google Tensor.

Questo aspetto ha permesso al colosso di Mountain View di lavorare in proprio (anche se aiutato da Samsung), abbandonando i SoC Qualcomm per i propri smartphone e cercando di fare quanto più possibile in casa.

Il Tensor, che per specifiche non fa urlare al miracolo, punta tutto sulle proprie capacità in ambito intelligenza artificiale, ancor più performanti sul chip di seconda generazione, quello che ha debuttato sui Pixel 7 e Pixel 7 Pro del 2022 assieme ad Android 13.

Google racconta sette funzionalità dei Pixel basate sull’IA

È proprio il cuore pulsante dei propri smartphone ad aprire le porte alle funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, fondamentale per rendere i Pixel sempre più utili e funzionali all’utente.

Google ha raccontato in che modo, sette funzionalità basate sull’IA, vadano a migliorare i propri smartphone più recenti. Nell’esporvi gli esempi portati, procederemo con lo stesso ordine seguito del colosso di Mountain View.

1. Gomma magica

Molti di voi avranno sentito parlare (o avranno usato almeno una volta nella vita) il potentissimo strumento Gomma magica dell’app Google Foto, in precedenza esclusiva degli smartphone Pixel più recenti ma da un paio di giorni reso disponibile per tutti i Pixel e per chiunque disponga di un abbonamento a Google One, sia su dispositivi Android che su dispositivi iOS.

In generale, la funzionalità consente di correggere quegli scatti resi imperfetti dalla presenza di un soggetto o oggetto indesiderato, consentendo di rimuoverli o camuffarli per ottenere lo scatto perfetto.

La Gomma magica va ad analizzare lo scatto e, grazie all’apprendimento automatico, suggerisce all’utente eventuali soggetti/oggetti da rimuovere; l’utente può decidere cosa rimuovere o meno tra i suggerimenti e, inoltre, può selezionare altre parti dello scatto per eliminarle.

Sarà compito dell’intelligenza artificiale ricostruire ciò che è nascosto dal soggetto o dai soggetti indesiderati. Un esempio della funzionalità è mostrato nella seguente galleria di immagini.

2. Foto nitida

La funzionalità Foto Nitida è presente solo sui più recenti Pixel 7 e Pixel 7 Pro e consente di “rimettere a fuoco” le foto sfocate, sfruttando un modello sviluppato da Google (che funziona interamente sul dispositivo) che rileva e riduce la sfocatura e il rumore visivo, migliorando nel complesso lo scatto.

La peculiarità di questo strumento è la possibilità di funzionare anche su fotografie non scattate direttamente con i due smartphone più recenti.

3. Real Tone

Lo strumento Real Tone si occupa di rendere giustizia al tono della pelle dei soggetti presenti all’interno di uno scatto ed è stato sviluppato coinvolgendo fotografi, direttori della fotografia e coloristi.

Per funzionare, sfrutta la Computer Vision che “vede e capisce” quale sia il tono corretto della pelle da rappresentare per il soggetto dello scatto, potendo effettuare un confronto con un database 25 volte più grande rispetto al passato.

4. Il Super Res Zoom di Google Fotocamera

La funzionalità Super Res Zoom di Google Fotocamera, prende più scatti e li combina tra loro per estrarre il massimo in termini di qualità e nitidezza dell’immagine.

Il risultato ottenuto, ovvero scatti a distanza perfetti, è dato dal lavoro all’unisono tra hardware (fotografico) e software (che si occupa di un’analisi pixel per pixel dei vari scatti).

5. Le funzioni assistive di Google Telefono

Da qualche tempo, l’app Google Telefono si è arricchita di una suite di strumenti, che sfrutta l’intelligenza artificiale, per risolvere alcuni problemi comuni legati a quello che dovrebbe essere il compito principale di uno smartphone, ovvero effettuare e ricevere telefonate.

Tra queste funzionalità rientrano “Chiamata nitida” (che riduce i rumori di fondo durante le chiamate) e il “Filtro delle chiamate” (risponde alla chiamata al posto dell’utente, in automatico ai numeri spam o non salvati in rubrica ma è comunque possibile farlo manualmente; chiede all’interlocutore il motivo della chiamata).

6. La funzionalità di Inquadratura guidata

Attivando la suite di accessibilità Google Talkback, quella pensata per venire incontro alle esigenze di soggetti non vedenti o ipovedenti, la Google Fotocamera dei Pixel si arricchisce della funzionalità “Inquadratura guidata” che, tramite una voce guida, aiuta i soggetti a scattare un selfie perfetto.

7. Traduzione dal vivo

L’ultima delle funzionalità basate sull’IA raccontate da Google è la Traduzione dal vivo. Si tratta di uno strumento decisamente potente che funziona senza bisogno dell’app Google Traduttore e senza connessione a internet (grazie al chip Tensor).

Attivandola, gli utenti riceveranno la traduzione in tempo reale di testi, parlato, audio catturato da fonti esterne o altri interlocutori e molto altro. È anche possibile sfruttare la fotocamera dello smartphone per inquadrare un cartello o un menu. Nel caso in cui l’utente guardi un video in lingua diversa, invece, verrà in suo soccorso la funzionalità Sottotitoli in tempo reale.

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