Android 15 Developer Preview

Android 15 è la versione del sistema operativo di Google lanciata nel 2024. Seguendo un meccanismo oramai ben definito, Google ha avviato, come prima cosa, il rilascio di una Developer Preview nel corso del mese di febbraio, e successivamente, dopo una serie di aggiornamenti e ottimizzazioni, metterà a disposizione la versione stabile, che dovrebbe essere disponibile nella seconda metà dell’anno.

Vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito ad Android 15 andando a considerare gli annunci relativi alle novità del sistema operativo oltre che i dispositivi supportati e il periodo di rilascio del major update che rappresenterà un ulteriore passo in avanti nel programma di rinnovamento di Android.

Novità di Android 15

Android 15 non porta uno stravolgimento rispetto ad Android 14, ma solo perfezionamenti e qualche nuova funzionalità. Costituisce un’evoluzione diretta della release del 2023, condita da alcune funzioni inedite, alcune correzioni e passi avanti per migliorare l’usabilità e l’esperienza utente, ma anche la sicurezza. Se vi state chiedendo a quale dolcetto fa riferimento Google con questa release, sappiate che si tratta di “Vanilla Ice Cream” (siamo ormai giunti alla lettera “V”).

La prima versione in Developer Preview ha già portato diverse novità, anche se come sempre la casa di Mountain View integrerà altre funzionalità nel corso dello sviluppo e della tabella di marcia verso la release stabile. Oltre ad alcune migliorie a vantaggio degli sviluppatori (la maggior parte, almeno per ora), possiamo trovare novità per quanto concerne la salute del dispositivo e maggiori possibilità di personalizzazione per gli utenti.

Fin dalla prima Developer Preview è integrata la funzione Riduzione delle notifiche (“Impostazioni > Notifiche > Riduzione delle notifiche“), già intravista e nascosta nella beta 1 di Android 14 QPR2: serve per ridurre gradualmente il volume delle notifiche quando un’app manda numerose notifiche di fila, che per l’utente potrebbero risultare fastidiose. Sempre nelle impostazioni possiamo trovare il nuovo interruttore per abilitare e disabilitare la vibrazione della tastiera, che qualcuno potrebbe trovare fastidiosa (si trova in “Impostazioni > Suoni e vibrazione > Vibrazione e feedback aptico“); anche questa novità era stata “avvistata” nella beta 1 di Android 14 QPR2, anche se nascosta dietro un flag sperimentale. Restando sulla vibrazione, Android 15 ha aggiunto un particolare feedback aptico per lo slider dedicato alla luminosità dello schermo.

Google ha aggiunto il supporto all’SDR-dimming con Android 13: parliamo di una funzionalità che consente di ridurre la luminosità del contenuto SDR presente sullo schermo se, in contemporanea, è presente del contenuto in HDR (High Dynamic Range). Tra le opzioni sviluppatore della DP1 di Android 15 troviamo la nuova opzione Rapporto HDR/SDR che, se abilitata, mostra in un angolo dello schermo un valore corrispondente proprio a questa metrica: sarà pari a 1.00 se a schermo non vi è contenuto HDR, a 4.99, ad esempio, quando visualizziamo immagini in Ultra HDR, a 7.99(il massimo) quando visualizziamo un video in HDR.

Dopo gli avvistamenti sulle QPR beta di Android 14, su Android 15 spunta “Continue using apps on fold” (che potrebbe cambiare nome in futuro), una funzionalità riguardante i pieghevoli (all’inizio solo Google Pixel Fold, ovviamente) che permette all’utente di continuare a fare ciò che stava facendo a smartphone aperto anche sullo smartphone chiuso; al momento è impostabile su “Sempre” (il display esterno si accende automaticamente quando l’utente chiude lo smartphone), “Solo su giochi, video e altro” (si accende automaticamente solo con app che “bloccano” lo spegnimento automatico del display) e “Mai” (il display esterno rimane spento quando l’utente chiude lo smartphone).

Il team di sviluppo ha lavorato sulle prestazioni dinamiche, proseguendo il lavoro su ADPF (Android Dynamic Performance Framework) che consente ad app e giochi ad alte prestazioni di interagire in maniera più diretta con i sistemi di alimentazione e di gestione termica dei dispositivi. Abbiamo una modalità di risparmio energetico per carichi di lavoro in background ad alta esecuzione, la possibilità di riportare le durate di lavoro di CPU e GPU nella sessioni di hint, e soglie di margine termico per interpretare il possibile stato di limitazione termica in base alla previsione del margine termico.

Tra le altre novità Google ha parlato dell’integrazione dell’ultima versione di Privacy Sandbox per migliorare la privacy degli utenti con le esperienze pubblicitarie personalizzate. In più abbiamo l’integrazione anche in questo caso di Connessione Salute, che guadagna il supporto a nuovi tipi di dati relativi ad attività fisica, alimentazione e non solo. Big G ha citato inoltre nuove API che sfruttano la funzionalità fs-verity nel kernel Linux, permettendo di proteggere i file con firme crittografiche personalizzate, e una nuova funzione per la condivisione parziale dello schermo. Quest’ultima si era vista per la prima volta nella QPR2 di Android 14 e viene integrata in Android 15, consentendo di scegliere cosa condividere dallo schermo in ogni sessione.

Android 15 aggiunge nuove estensioni per offrire maggiore controllo sulle fotocamere alle app di terze parti; in particolare dovremmo assistere a miglioramenti in condizioni di scarsa illuminazione e miglioramenti al controllo dell’intensità del flash. Se Android 13 ha aggiunto il supporto a dispositivi MIDI 2.0 (Musical Instrument Digital Interface) attraverso la porta USB, la release 2024 estende il supporto ai dispositivi MIDI virtuali, trattandoli come se fossero MIDI 2.0 connessi fisicamente.

Come già avrete capito, l’arrivo di Android 15 sarà anche l’occasione per il sistema operativo di offrire alcune funzionalità che sono state finora integrate solo nelle recenti QPR di Android 14 dei Google Pixel. Tra queste possiamo citare il comando rapido del Bluetooth che mostra un pop-up alla pressione. In tema di design, Android 15 continua l’evoluzione del linguaggio Material You già introdotto da Android 12 e ottimizzato con le versioni successive.

Terremo aggiornata questa pagina con l’integrazione delle novità introdotte con le varie versioni Developer Preview e Beta, fino ad arrivare alla release stabile.

Dispositivi supportati da Android 15

Android 15 è stato rilasciato a partire dalla Developer Preview 1 durante il mese di febbraio 2024, quindi possiamo avere una lista ufficiale dei dispositivi Google Pixel supportati dalla nuova versione del sistema operativo.

Tra i primi smartphone a ricevere Android 15 stabile ci saranno i dispositivi della gamma Google Pixel già compatibili con DP e Beta, in particolare Pixel 6Pixel 6 ProPixel 6aPixel 7Pixel 7 ProPixel 7aPixel FoldPixel TabletPixel 8 e Pixel 8 Pro (niente da fare per Google Pixel 5a). Nella fase finale del programma beta dovrebbero iniziare a farsi vedere le versioni beta dei principali produttori, che durante l’autunno e la parte finale dell’anno dovrebbero aggiornare diversi modelli: come sempre si partirà dagli smartphone di fascia alta più recenti, per poi spostarsi sulla fascia media ed eventualmente su quella bassa. Per maggiori dettagli dovremo attendere le comunicazioni precise da parte dei singoli produttori.

Tutti i flagship più recenti di produttori come SamsungOPPOXiaomiOnePlusASUSHONOR, Motorola (e non solo) potranno contare sull’aggiornamento in tempi relativamente rapidi. Una lista completa degli smartphone supportati arriverà, in ogni caso, soltanto con il proseguimento del programma di test.

Uscita di Android 15

La nuova versione del sistema operativo di Google ha debuttato nella serata del 16 febbraio 2024 con la prima Developer Preview. Le tappe di Android 15 saranno simili a quelle di Android 14 (senza ritardi stavolta, o perlomeno lo speriamo): dopo la Developer Preview iniziale ci aspetta la Developer Preview 2 nel mese di marzo 2024, mentre in aprile Google aprirà ufficialmente il programma Beta, che sarà costituito da quattro build con cadenza mensile. Se non ci saranno particolari problemi, nel mese di giugno 2024 sarà raggiunta la fase di stabilità della piattaforma, che dovrebbe concludersi nel terzo trimestre 2024 con il rilascio della versione stabile di Android 15 per i Google Pixel compatibili.

Tabella del rilascio delle varie build in anteprima di Android 15

Se non ci saranno criticità, la versione stabile di Android 15 dovrebbe dunque farsi vedere tra agosto e settembre 2024. Nel 2023, il rilascio di Android 14 subì un consistente ritardo rispetto a quello di Android 13 (lanciato a Ferragosto 2022): la release finale si fece vedere soltanto con il lancio di Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro, nel mese di ottobre. Speriamo che questa volta fili tutto liscio e in modo più rapido, così da poter accogliere Android 15 stabile entro l’estate.

In parallelo al rilascio di Android 15, i vari produttori inizieranno una fase di beta delle loro personalizzazioni: Samsung con One UI, Xiaomi con HyperOS (niente più MIUI), OnePlus con OxygenOS, OPPO con ColorOS e così via. Tutte le varie personalizzazioni della nuova versione di Android dovrebbero essere pronte per il rilascio in versione stabile entro pochi mesi dal lancio da parte di Google, e dovrebbero raggiungere i dispositivi principali durante l’autunno. Le tempistiche effettive varieranno, in ogni caso, da produttore a produttore.