Quando manca meno di un mese alla presentazione ufficiale dei nuovi Google Pixel 7 e Google Pixel 7 Pro, in programma per il prossimo 6 ottobre, sono emerse numerose informazioni interessanti sul conto del nuovo SoC dedicato Google Tensor G2, che avrà il compito di garantire ai nuovi modelli di punta del colosso di Mountain View delle prestazioni da flagship su tutta la linea.

Nelle ultime settimane — complice il progressivo avvicinarsi della data del debutto ufficiale —, si è fatto un gran parlare dei prossimi modelli di riferimento della famiglia Made by Google, dalle voci sulla possibile esistenza di un modello Mini (che arriverebbe proprio nell’anno della dismissione di tale variante da parte di Apple coi nuovi iPhone), alla riproposizione di una simpatica campagna promozionale già sfruttata lo scorso anno coi Pixel 6 e costruita giocando sulla parola “chips”, senza dimenticare la pronta considerazione del nostro Paese, le presunte limitazioni di Google Pixel 7 Pro in Europa e le immagini delle colorazioni ufficiali (comunque già anticipate nel corso dell’anteprima dei due smartphone in occasione del Google I/O 2022). Insomma, la marcia di avvicinamento al lancio della serie Pixel 7 non ci sta lasciando a bocca asciutta e quest’oggi ci sono informazioni ancora più interessanti da gustare.

Google Tensor G2: come sarà il SoC dei Pixel 7 (Geekbench)

Google Tensor G2

Dalla breve anteprima dello scorso mese di maggio, comunque incentrata essenzialmente sul design dei nuovi flagship, Google non ha fornito poi tanti dettagli ufficiali e certamente non di natura tecnica.

Uno dei misteri più grandi da risolvere è ovviamente quello legato al nuovo SoC Google Tensor G2, di cui conosciamo in via ufficiale soltanto il nome. Lo scorso anno, con il primo Google Tensor dei Pixel 6, Big G ha aperto un nuovo importante capitolo della propria storia nel mondo degli smartphone e adesso si accinge a scriverne una nuova importante pagina, ancora una volta con la decisiva collaborazione di Samsung.

Adesso, grazie al lavoro dello sviluppatore Android Kuba Wojciechowski (link in fonte), abbiamo dei primi indizi importanti delle prestazioni che Google Pixel 7 Pro sarà in grado di offrire grazie al suo SoC Google Tensor G2. Prima di entrare nel merito, è necessario un caveat: tutto quanto scoperto discende dalla comparsa di Pixel 7 Pro su Geekbench, le cui informazioni non sono poi così difficili da falsificare. Ne consegue che tutto quanto riportato di seguito va valutato cum grano salis.

Secondo la fonte, Google Tensor G2 (“gs201”) utilizzerà una CPU con gli stessi core della prima generazione, con una GPU Mali-G710. Stando ai dati di Geekbench, dunque, verrà riproposta la stessa combinazione di due core Cortex-X1, due core Cortex-A76 e quattro core Cortex-A55, il tutto però a frequenze leggermente più elevate (2,85 GHz per i primi e 2,35 GHz per i secondi). Questo, sommato al nuovo processo produttivo a 4 nanometri 4LPE, si dovrebbe tradurre in prestazioni praticamente invariate in single-core e migliorate del 10% circa in multi-core.

La scelta appare perfettamente in linea con il modus operandi di Google, che nemmeno lo scorso anno aveva ricercato la potenza bruta: Tensor G2 avrà soprattutto il compito di mettersi in pari con Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1 in termini di gestione delle temperature ed efficienza energetica e questa potrebbe essere la strada giusta.

Un upgrade significativo ha riguardato la GPU: il passaggio dalla Mali-G78 alla Mali-G710 dovrebbe portare miglioramenti del 20% in prestazioni, 20% in efficienza e 35% in machine learning.

Altri indizi parlano di una TPU (Tensor Processing Unit) di nuova generazione — nome in codice Janeiro — e di un test condotto con ben 16 GB di RAM, probabilmente per il cancellato Pixelbook: Google Pixel 7 Pro non andrà oltre i 12 GB di RAM.

Tutto sommato, Google Tensor G2 si prospetta un’evoluzione senza rivoluzione, com’era perfettamente lecito aspettarsi.

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