Google è sempre stata ed è tuttora il più importante punto di riferimento in tema di aggiornamenti software per dispositivi Android — e non potrebbe essere altrimenti —, tuttavia da un po’ di tempo a questa parte c’è un OEM che si è erto a vero e proprio modello da seguire in termini di solerzia e di durata del supporto software garantito ai propri smartphone, tablet e non solo: Samsung.

Google Pixel: il primato inizia a vacillare

Per molti anni i fan degli smartphone di Google hanno ripetuto il seguente concetto alla stregua di un dogma: i Pixel — e prima di loro i Nexus — offrono il vantaggio di ricevere aggiornamenti più rapidi rispetto agli altri smartphone Android e un supporto software più affidabile.

La prima parte rimane essenzialmente vera: i modelli della serie Pixel sono sempre i primi a ricevere le nuove versioni del sistema operativo Android; la seconda lo è stata fino a non molto tempo fa: i dispositivi Made by Google mettevano sul piatto la garanzia di un supporto software ufficiale più duraturo di quelli dei vari OEM.

L’utilizzo del verbo al passato è una conseguenza dei cambiamenti in atto nel panorama degli smartphone Android, tali per cui i vantaggi una volta caratteristici dei Pixel sono diventati meno determinanti di non fossero qualche anno fa.

Samsung: da inseguitrice a modello virtuoso

Se siete soliti seguire le nostre pagine dedicate agli aggiornamenti software per dispositivi Android, c’è un particolare che non può esservi sfuggito: il nome di Samsung è una presenza fissa in praticamente ogni raccolta di update e, anzi, è capitato già più di una volta che il produttore sudcoreano battesse sul tempo persino Google nel rilascio di nuove patch di sicurezza mensili. Ma non è sempre stato così, anzi la rincorsa compiuta da Samsung nel giro di pochi anni è stata davvero degna di nota.

La rincorsa

Andando un po’ a ritroso, è possibile ricordare un caso esemplificativo della reputazione dei Pixel di Google in materia di supporto software: Android 9.0 Pie venne rilasciato per i Pixel nel mese di agosto 2018; i Galaxy S9, ovvero i top di gamma Samsung del 2018, non ricevettero il major update fino al mese di gennaio 2019. In quel periodo, la casa di Mountain View garantiva agli utenti un supporto software fatto di tre anni di release Android e aggiornamenti di sicurezza, mentre Samsung e tanti altri concorrenti non si spingevano oltre i due update dell’OS.

Una situazione del genere, oltre che per gli utenti, doveva essere frustrante anche per un colosso del calibro di Samsung, che infatti di lì a poco diede il via alla propria impressionante rincorsa: a partire dal 2019, il produttore sudcoreano ha iniziato a fare la voce grossa in tema di aggiornamenti software, rilasciando le patch di sicurezza mensili in maniera sempre più assidua e tempestiva. Generazione dopo generazione, anche l’attesa per le nuove major release è andata drasticamente diminuendo: mentre i Galaxy S9 avevano dovuto attendere ben cinque mesi per il rilascio di Android 9.0, Android 10 è arrivato sui Samsung Galaxy S10 due mesi e mezzo dopo i Pixel e, addirittura, la serie Samsung Galaxy S21 ha ottenuto Android 12 meno di un mese dopo gli smartphone di Google.

Il “modello Samsung”

Allo stato attuale, Samsung è un vero e proprio modello virtuoso tra gli OEM Android in materia di aggiornamenti software e questo anche grazie ad una politica fatta di chiarezza: basta visitare il sito del produttore per trovare, oltre ai dettagli degli aggiornamenti di sicurezza mensili, anche una lista periodicamente aggiornata ripartita come segue: modelli con aggiornamenti di sicurezza mensili, aggiornamenti di sicurezza trimestrali, aggiornamenti di sicurezza semestrali, wearable con aggiornamenti di sicurezza mensili.

Non vi basta? Sappiate che a febbraio 2021 Samsung aveva annunciato la garanzia di quattro anni di aggiornamenti di sicurezza per oltre 130 modelli, ma a febbraio 2022 ha elevato la promessa a quattro major update e cinque anni di patch di sicurezza per una lista di modelli. Volete sapere la particolarità? Tra questi figura anche il medio di gamma Samsung Galaxy A53 (ecco la nostra recensione), che dunque arriverà fino ad Android 16 nel 2026 e alle patch di sicurezza di marzo/aprile del 2027.

Basta una rapida consultazione alla pagina di Google per notare che il supporto software di Google Pixel 6 (ecco la nostra recensione) e Google Pixel 6 Pro (ecco la nostra recensione) si fermerà molto prima: le nuove versioni di Android sono garantite (almeno) fino a ottobre 2024 e gli aggiornamenti di sicurezza (almeno) fino a ottobre 2026. Se per un verso è vero che questi due modelli sono arrivati sul mercato diversi mesi prima rispetto a Galaxy A53, dall’altra parte non va dimenticato che parliamo di modelli nettamente più costosi. E comunque Google Pixel 6a è persino più recente del rivale marchiato Samsung, ma, con tre anni di versioni Android (Android 12 al lancio) e cinque di patch di sicurezza garantiti, potrebbe ugualmente fermarsi prima.

Google è ancora un riferimento nel mondo Android

Il riconoscimento dei meriti di Samsung — e dei demeriti di tutti gli altri OEM — non priva Google del suo ruolo di stella polare nel mondo Android, né cancella i vantaggi dei Pixel rispetto agli altri dispositivi del robottino verde.

Il colosso di Mountain View rimane il punto di riferimento per gli aggiornamenti software, sia perché presiede al rilascio delle nuove versioni dell’OS, sia perché cura gli aggiornamenti di sistema Google Play, che sono importanti per tutti i dispositivi facenti uso dei servizi di Google (per le novità di quello di maggio 2022, visitate questo link), vale a dire tutti i device Android al netto dei Huawei con HMS, dei Paesi in cui i servizi di Google non sono presenti e di poche particolari eccezioni.

Quanto ai vantaggi che possedere un Pixel porta con sé, se quello circa la durata del supporto è venuto meno, quello relativo alla tempestività è stato ridotto ma non azzerato: gli smartphone Made by Google sono e saranno sempre i primi a ricevere le nuove versioni di Android, sia nel canale stabile che attraverso i programmi di test che precedono il rilascio generale e ne abbiamo avuto un esempio proprio pochi giorni fa col rilascio di Android 13 Beta 2.1. In aggiunta a questo, i Pixel sono destinatari di aggiornamenti trimestrali esclusivi, i Pixel Feature Drop (con relativo programma beta), le cui novità d’ora in avanti verranno illustrate in modo più chiaro. Anche per le patch di sicurezza mensili, inoltre, i Pixel sono sempre in prima fila. Un esempio emblematico di tutti questi vantaggi può essere individuato nell’aggiornamento di marzo 2022, che in un colpo solo aveva portato Android 12L, feature drop e patch di sicurezza del mese.

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