Londra, 1872: Phileas Fogg, un gentlemen inglese molto ricco, conduce una vita dai ritmi sempre uguali. Un giorno, entrando come sempre al Reform Club, di cui è socio, Fogg trova alcuni membri nel pieno di una discussione su un articolo del «Daily Telegraph», che, oltre a riportare la notizia di una grande rapina alla Banca d’Inghilterra, descrive una nuova ferrovia in India e calcola che ormai sarebbe possibile fare il giro del mondo in soli ottanta giorni. Mentre nessun collega ritiene questa stima veritiera, Fogg si lancia nell’avventura: scommette con gli amici che riuscirà nell’impresa.

Inizia così Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, romanzo pubblicato nel 1873 e fortemente influenzato dalle innovazioni tecnologiche del XIX secolo. Da allora sono stati fatti passi da gigante, anno dopo anno, fino ai nostri giorni: e il 2017 è stato ricco di novità. Scopriamo insieme, seguendo in parte il viaggio descritto da Verne, che cosa è accaduto durante quest’anno.

Phileas Fogg comincia la sua avventura da Londra, e così facciamo anche noi. Proprio nella capitale del Regno Unito, infatti, Samsung presenta il dispositivo più atteso del 2017: è il 29 marzo e, nel corso del grande evento parallelo a quello di New York, l’azienda coreana svela al mondo i suoi due flagship, il Galaxy S8 e il Galaxy S8 Plus. Si tratta di dispositivi che ancora oggi, a quasi un anno dalla presentazione, rappresentano l’eccellenza nel panorama Android e segnano un profondo cambiamento stilistico per Samsung, che decide di adottare un design borderless e di equipaggiare entrambi gli smartphone con un display in formato 18:9: la tendenza continuerà poi con Galaxy Note 8.

Il nuovo rapporto di forma degli schermi segna l’intero 2017: ormai quasi tutti i maggiori produttori, a eccezione di Sony (su cui torneremo in seguito), hanno almeno un dispositivo dotato di questa caratteristica. Si tratta di una scelta probabilmente prettamente estetica ma che certamente favorisce l’utilizzo a una mano, dal momento che la larghezza si riduce e l’impugnatura risulta essere più comoda. A fare da apripista è LG, che nel corso del Mobile World Congress di Barcellona presenta LG G6: è il primo smartphone destinato al grande pubblico a offrire un display in formato 18:9, con tecnologia FullVision e bordi praticamente inesistenti (lo spazio utile occupa oltre il 90% della superficie frontale). Il resto della scheda tecnica del dispositivo non desta certo scalpore: per anticipare la concorrenza, e data la scarsa disponibilità di processori Qualcomm Snapdragon 835, LG inserisce all’interno del suo top di gamma uno Snapdragon 821, processore dell’anno precedente, deludendo in parte una fetta della sua utenza; ma l’azienda coreana rifarà successivamente con LG V30.

A Barcellona, però, il signor Fogg non ha fatto tappa durante il suo viaggio. Nella penisola iberica approda invece Xiaomi, che ha scelto proprio la Spagna come mercato di espansione in Europa. L’apertura, a novembre, di un Mi Store in pieno centro a Madrid, dopo la commercializzazione di Xiaomi Mi A1 con Android One, segna il passaggio a una nuova epoca per quanto riguarda i cosiddetti “cinafonini”: da ora in poi gli acquirenti potranno evitare le importazioni dall’estero con spedizioni lunghe e macchinose o i rivenditori di terze parti. La presenza ufficiale di Xiaomi in Europa (Italia compresa, tramite Amazon e la grande catena di distribuzione) consente una consegna rapida e più semplice, e soprattutto una garanzia finalmente degna di questo nome. Tuttavia, il rovescio della medaglia c’è ed è evidente: per cominciare sono disponibili soltanto pochi prodotti, e nessuno di quelli privi di banda 20; inoltre, come immaginabile, il prezzo aumenta di parecchio rispetto allo stesso prodotto acquistato direttamente dalla Cina: insomma, la scelta finale spetta, come sempre, all’acquirente.

Dall’Italia, dove fa tappa a Brindisi, il protagonista del romanzo di Jules Verne si dirige verso l’Oriente, per la precisione in India. Noi andiamo oltre, e ci spostiamo prima verso la Cina, poi in Taiwan e in Giappone. Di Xiaomi abbiamo già detto, ma dalle parti di Pechino c’è un altro produttore molto chiacchierato durante l’anno. Stiamo parlando di OnePlus, croce e delizia degli amanti di Android in versione stock. Se i dispositivi dell’azienda sono senza dubbio ottimi, fatto salvo qualche schermo montato al contrario, lo stesso non si può dire della politica di supporto: dopo aver dichiarato in agosto che Android Oreo sarebbe stato l’ultimo aggiornamento per OnePlus 3 e 3T (top di gamma 2016), la presentazione di OnePlus 5T a soli cinque mesi di distanza dalla commercializzazione di OnePlus 5 pare troppo affrettata. Ed è l’unica critica che si può fare al produttore: l’attuale flagship rappresenta una delle soluzioni Android maggiormente performanti e si distingue dalla concorrenza per il prezzo di listino più accessibile rispetto ai competitor.

Restando in Cina, una nota di merito va a Huawei, che continua il suo processo di crescita e che durante l’estate sorpassa addirittura (provvisoriamente) Apple per volumi di vendita, attestandosi al secondo posto della classifica dei maggiori produttori di smartphone: appena dietro Samsung, grazie in particolare all’ingente offerta all’interno della fascia media del mercato. Il recente Huawei Mate 10 Pro, inoltre, sembra avere tutte le carte in regola per continuare il trend positivo dopo il successo di Huawei P10 e P10 Plus.

Se Huawei può festeggiare la fine dell’anno, lo stesso non si può dire di HTC: la storica azienda taiwanese, infatti, viene acquisita da Google a settembre per 1,1 miliardi di dollari. L’acquisizione riguarda parte della divisione mobile e alcune delle tecnologie sviluppate da HTC; insieme al produttore con sede a Taiwan, Google produce il Pixel 2, fratello minore del Pixel 2 XL sviluppato in collaborazione con LG. In ogni caso, HTC è viva e continua a sfornare dispositivi capaci di accontentare anche l’utenza più esigente: basta osservare HTC U11 e il recentissimo U11+.

Terminiamo il nostro viaggio in Oriente, prima di spostarci verso gli USA, con alcune considerazioni su Sony. Il produttore nipponico si distingue dai concorrenti per due ragioni. La prima, come detto, è l’utilizzo di un display con rapporto di forma tradizionale in 16:9 anche per il top di gamma Xperia XZ Premium; la seconda è che si tratta dell’unica azienda nel panorama Android capace di commercializzare dispositivi dalle dimensioni contenute senza sacrificare l’hardware: Xperia XZ1 Compact è l’ultimo di una lunga tradizione di “compact”, e nei suoi 4,6 pollici riesce comunque ad offrire Snapdragon 835 e 4 GB di RAM. Un dispositivo destinato dunque a una nicchia di utenti, ma capace di soddisfarla in pieno.

L’ultima meta del viaggio di Phileas Fogg prima del ritorno in Inghilterra è l’America, ed è lì che ci rechiamo anche noi. Ai tempi del signor Fogg la Silicon Valley ancora non esisteva, ma è proprio in quell’area che Google sviluppa Android. L’ultima release in ordine di tempo è Android Oreo 8.1, che mantiene tutte le caratteristiche della major introducendo alcune piccole novità. Oreo è la realizzazione finale di un processo di rinnovamento di Android iniziato con Lollipop nel 2014 e continuato poi con Marshmallow e Nougat, e che ormai ha raggiunto piena maturità per quanto riguarda funzionalità e stabilità; c’è comunque da lavorare ancora sulla celerità degli aggiornamenti, dal momento che nel mese di dicembre la diffusione di Android Oreo è ferma ad un misero 0,5% dei dispositivi.

Interessante è la strada intrapresa da uno dei padri del sistema operativo: stiamo parlando di Andy Rubin e di Essential Phone, prodotto dall’azienda che lui stesso ha fondato. Presentato a maggio dopo tanto hype, il dispositivo è dotato di un design ricercato e di un’ottima scheda tecnica, ma i continui ritardi nell’arrivo sul mercato e qualche bug software di troppo fanno ben presto calare l’entusiasmo generale: staremo a vedere se l’aggiornamento ad Android Oreo (attualmente in beta) migliorerà la situazione.

Dall’America il signor Fogg fa ritorno a Londra, dove arriva esattamente in tempo per vincere la sua scommessa. Noi, tuttavia, facciamo un’ultima tappa verso la Finlandia, per scoprire che HMD Global ha ottenuto i diritti per commercializzare dispositivi a marchio Nokia. La storica azienda finlandese torna così nel mercato smartphone, presentando a gennaio Nokia 6, con sistema operativo Android. Successivamente arrivano Nokia 3, 5, 8 e prossimamente Nokia 2: un grande successo per un marchio che ha fatto la storia della telefonia mobile.

Giunge così a termine questo viaggio attraverso il 2017, durante il quale abbiamo esplorato il mondo alla ricerca di quelli che secondo noi sono stati gli eventi tecnologici maggiormente degni di nota, capaci di segnare una svolta nel panorama Android e mobile. Siete d’accordo con noi? Secondo voi che cosa è stato più importante durante quest’anno? E soprattutto, quali sono le innovazioni che vi aspettate per il 2018?