Nell’anno dei Galaxy S del decennale e del primo smartphone pieghevole a marchio Samsung, ai Galaxy Note 10 spetta l’onere e l’onore di rappresentare al meglio l’offerta top di gamma del colosso asiatico al cospetto della clientela più orientata alla produttività. I segreti di Samsung Galaxy Note 10 risiedono in parte nella sua caratteristica “endemica”, ossia la S Pen, ed in un prospetto hardware che, sia pure al costo di qualche rinuncia, ha permesso di mantenere il listino di poco inferiore alla soglia psicologica dei 1.000 euro. Scopriamo, procedendo per punti, peculiarità e punti deboli di Samsung Galaxy Note 10.

Caratteristiche tecniche di Samsung Galaxy Note 10

Tirando in causa il display finiamo subito col parlare di uno dei piccoli compromessi che Samsung ha individuato per differenziare Galaxy Note 10 dalla variante Plus ed allo stesso tempo per contenere i costi e di riflesso il prezzo di listino. Lo schermo di Samsung Galaxy Note 10 è un’unità Infinity-O Dynamic AMOLED da 6,3 pollici di diagonale in formato 19:9, con risoluzione Full HD+ (1080 x 2280 pixel), protetta da un vetro Gorilla Glass 6 di Corning che può contare sul supporto ad HDR10+ e su un lettore di impronte digitali ultrasonico.

La rinuncia sta nella risoluzione, “solo” Full HD: non si vedeva su un Note dai tempi di Galaxy Note 3, ma ciò non impatta sulla definizione (401 pixel per pollice, un valore ottimo) e, ne siamo certi, neppure sulla qualità dell’immagine, da sempre prioritaria per gli uomini di Seul. A parità di dimensioni, la differenza tra un pannello Full HD+ ed un più risoluto Quad HD+ come quello di Galaxy Note 10+ può emergere per mezzo di un visore. Nel caso in cui non faccia parte dei vostri accessori dormite pure sonni tranquilli.

All’interno di Samsung Galaxy Note 10 opera un SoC Exynos 9825, octa core da 2,73 GHz realizzato a 7 nanometri, leggera evoluzione di quello adottato dai Galaxy S10, e una GPU Mali-G76 MP12, accompagnati da 8 GB di RAM e da 256 GB di memoria interna che a differenza del passato non è espandibile tramite un supporto esterno come una microSD.

Per immortalare i momenti più emozionanti c’è un set di fotocamere di alto livello. La frontale, che permette lo sblocco del dispositivo tramite riconoscimento del volto in 2D, è da 10 megapixel con apertura f/2.2, autofocus e campo visivo di 80 gradi, mentre sul posteriore i sensori sono tre: un principale da 12 megapixel stabilizzato otticamente con apertura focale variabile f/1.5 – f/2.4, campo visivo di 77 gradi, un grandangolare da 16 megapixel con apertura f/2.2 e campo visivo di 123 gradi ed infine un teleobiettivo da 12 megapixel stabilizzato otticamente con apertura f/2.1 e campo visivo di 45 gradi.

Sul fronte della connettività non manca praticamente nulla, se si fa eccezione per il 5G la cui assenza non è ancora grave: 4G/VoLTE – Cat.20 con velocità fino a 150 Mbps in upload e 2 Gbps in download – ed il Wi-Fi 6 Broadcom 802.11 ac/ax dual band, insieme a Bluetooth 5.0, GPS, GLONASS, Galileo, NFC, USB-C. Manca, e questo non farà piacere a parecchi dei potenziali clienti, l’ingresso per il jack audio da 3,5 mm.

Samsung non ha motivato l’assenza, ma probabilmente i progettisti hanno imboccato questa strada per ridurre le dimensioni di Galaxy Note 10 senza limare ulteriormente la capacità di una batteria che, già così, un po’ di amaro in bocca lo lascia: sono 3.500 i mAh a disposizione dell’utente, reintegrabili tramite ricarica rapida cablata a 25 watt o Fast Wireless Charging 2.0 che peraltro integra la tecnologia PowerShare, ossia capace di cedere energia senza fili ad un secondo gadget come ad esempio le cuffie true wireless Samsung Galaxy Buds. Non manca inoltre la resistenza a polvere e liquidi certificata IP68 che permette di star tranquilli pressoché in ogni condizione d’utilizzo.

Per quanto riguarda invece la caratteristica peculiare di ogni Note che si rispetti, la S Pen continua ad avvalersi del Bluetooth Low Energy (BLE) insieme ad una serie di sensori per mettere sul piatto delle potenzialità fuori portata per gli smartphone che ne sono sprovvisti: possiede un set di sensori a sei assi tra cui giroscopio ed accelerometro, ed integra inoltre una batteria miniaturizzata in grado di assicurare ben dieci ore di autonomia in stand-by con appena dieci minuti di ricarica, fattore che ne incrementa l’indipendenza dallo smartphone e ne rafforza l’utilizzo come controller remoto per la gestione delle presentazioni.

Design di Samsung Galaxy Note 10

I prodotti della linea Galaxy Note hanno sempre puntato a differenziarsi dalla concorrenza e dal resto della gamma Samsung per mezzo di linee squadrate, spigolose. Samsung Galaxy Note 10+ non fa eccezione, con differenze rispetto al passato sugli spazi, che godono di una maggiore ottimizzazione, e sulle superfici, ancor più improntate al minimalismo.

Questo approccio è figlio dell’indirizzo stilistico imperante che vede delle soluzioni tecniche inedite per quanto concerne la massimizzazione del display, vedi il foro per la fotocamera frontale costato la rimozione dei sensori per il riconoscimento dell’iride, e la pulizia della superficie posteriore in vetro, che beneficia dello spostamento del lettore di impronte sotto al display pur piangendo i sensori per il battito cardiaco.

Il risultato è un assoluto dominio dello schermo sulla superficie frontale, la cui presenza scenica è garantita dalla leggera curvatura dei lati lunghi che non dovrebbe impattare sull’usabilità grazie ad un raggio piuttosto ampio. Samsung ha rimarcato il gran lavoro svolto per contenere le dimensioni del nuovo Galaxy Note, e la scheda tecnica lo conferma: Galaxy Note 10 (151 x 71,8 x 7,9 mm per 168 grammi di peso) lima al predecessore circa 10 mm in lunghezza, 5 mm in larghezza ed 1 mm in profondità, mentre la bilancia mette in luce una trentina di grammi in meno. Tanta più gente dunque potrà utilizzare il nuovo Note anche con una sola mano.

Sulla parte opposta spicca il lavoro svolto dai designer per rendere riconoscibili i Galaxy Note 10 dal resto della gamma già alla prima occhiata: le fotocamere abbandonano l’arrangiamento trasversale dei Galaxy S10 e di Note 9 per essere risistemate verticalmente nelle prossimità del bordo alto a sinistra, con il resto della superficie in vetro che non si concede altre interruzioni. A differenza dello scorso anno, invece, l’intelaiatura non è in alluminio ma in acciaio.

Software e funzioni di Samsung Galaxy Note 10

La presenza della Samsung One UI compilata sulla base di Android 9 Pie non è una novità all’esordio sui Galaxy Note 10. L’interfaccia asiatica che riscuote apprezzamenti per la sua completezza trova posto anche sugli ultimi Galaxy, in attesa che Google partorisca Android 10 Q e che i tempi siano maturi per vedere l’ennesima evoluzione del robottino verde anche sui Note 10, probabilmente nelle prime settimane del 2020.

Su Samsung Galaxy Note 10+ e più in genere sull’intera gamma Note 10, la UI sudcoreana ottiene degli affinamenti in ottica business e delle funzionalità che sfruttino appieno le possibilità in più garantite dalla S Pen. L’iconico pennino mutua le Air Actions di Galaxy Tab S6 grazie alle quali è possibile innescare delle azioni compiendo dei gesti senza sfiorare lo schermo.

Per favorire la produttività, i Samsung Galaxy Note 10 affinano la funzionalità DeX compatibile ora anche con i sistemi Macintosh. Ma è con un computer Windows che si raggiunge l’apice dell’integrazione, grazie a Samsung DeX per PC: ciò garantisce la possibilità di condividere le notifiche oppure i messaggi e le chiamate in arrivo, o ancora passare dei file tra smartphone e computer con un semplice drag-and-drop. Anche Samsung Notes ottiene la sua fetta di novità rappresentate dalla possibilità di convertire in testo frasi scritte a mano e di esportare i file in una serie di formati tra cui .doc.

Sul fronte della multimedialità sono stati compiuti degli sforzi per mettere l’utente nelle condizioni di ricorrere il meno possibile alla post produzione grazie alle funzioni pro-grade che fanno capo alla fotocamera: Video Fuoco Live, tramite cui regolare istante per istante la profondità di campo del soggetto ripreso, Audio Zoom, che amplifica l’audio proveniente dal microfono più vicino alla porzione zoomata offuscando i rumori di fondo, e Super Stabilizzatore, ossia una stabilizzazione elettronica dell’immagine particolarmente affinata che fa il paio con il sistema ottico integrato sia nel sensore principale che nel teleobiettivo.

In fase progettuale, parte delle attenzioni è stata rivolta all’intelligenza artificiale e alla realtà aumentata. Fatte salve le ottimizzazioni legate all’intelligenza artificiale che i produttori apportano di continuo in ambito fotografico e non solo quando viene lanciato un nuovo modello, Samsung si è focalizzata anche sull’aspetto ludico con AI Game Booster – si avvale dell’intelligenza artificiale per assicurare le migliori performance grafiche – e PlayGalaxy Link – piattaforma in cloud per il gaming pronta per l’utilizzo con un joystick accessorio – mentre per quanto riguarda la realtà aumentata c’è AR Doodle, che permette di sfruttare la S Pen per personalizzare le foto con disegni dinamici, effetti e animazioni che seguono l’immagine. Grazie alla DepthVision Camera di Note 10+ ed a 3D Scanner è possibile eseguire la scansione di un oggetto e trasformarlo istantaneamente in un rendering 3D.

Immagini di Samsung Galaxy Note 10

Prezzo e uscita di Samsung Galaxy Note 10

Samsung Galaxy Note 10 è disponibile in preordine fin dal lancio, avvenuto il 7 agosto 2019 a New York, e può essere acquistato nello store online o presso le principali catene di elettronica a partire dal 23 agosto.

Le colorazioni previste inizialmente sono due: Aura Black ed Aura Glow. Il prezzo di listino per l’unica configurazione di memoria disponibile è stato fissato in 979 euro, ma ci aspettiamo che Galaxy Note 10 subisca nel corso delle settimane e dei mesi un deprezzamento più rapido rispetto alla variante Plus.