Negli ultimi anni si è sempre più intensificata la sinergia tra Samsung e Google, lato hardware ma anche lato software. Dal punto di vista dell’hardware, Samsung gioca un ruolo importante per molti dei componenti presenti sugli smartphone del colosso di Mountain View, in primis per quanto concerne il SoC: Google Tensor, piattaforma su cui sono basati i Google Pixel 6, Pixel 6 Pro e Pixel 6a, è realizzato dal colosso sudcoreano che, secondo i rumor, dovrebbe realizzare anche la seconda generazione del SoC, ovvero quella che debutterà sui Pixel 7 e Pixel 7 Pro, ma la collaborazione potrebbe continuare oltre.

Lato software, invece, le due realtà hanno collaborato fianco a fianco per realizzare Wear OS 3, sistema operativo per dispositivi indossabili profondamente rinnovato rispetto al passato al punto da rappresentare un serio antagonista per watchOS, sistema operativo degli Apple Watch che hanno finora dominato il mercato degli smartwatch.

Google Pixel 8: il Tensor 3 potrebbe essere realizzato ancora da Samsung

Molti di voi (se non tutti) sapranno sicuramente che gli smartphone Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro hanno rappresentato un netto punto di rottura con il passato per quanto concerne gli smartphone Made by Google: a parte un cambio radicale dal punto di vista del design, sia estetico che per quanto concerne l’esperienza utente all’interno del sistema operativo (dovuto al Material You introdotto con Android 12), questi smartphone sono i primi a portare al debutto una piattaforma interna, ovvero la prima generazione di Google Tensor, sfruttata anche per il più recente Google Pixel 6a.

Per la realizzazione di questo primo SoC “proprietario”, Google ha sostanzialmente preso in prestito un’architettura targata Samsung: tecnicamente, infatti, Google Tensor GS101 è realizzato proprio dal produttore sudcoreano.

Come ha confermato la stessa Google, i prossimi Pixel 7 e Pixel 7 Pro, smartphone di cui conosciamo molti dettagli tra conferme ufficiali, apparizioni in anteprima (tra quella ufficiale al Google I/O 2022 e quella più recente e ufficiosa in video hands-on) e indiscrezioni trapelate, porteranno al debutto la seconda generazione della piattaforma Tensor: il SoC, che dovrebbe chiamarsi GS201, dovrebbe ancora una volta essere confezionato da Samsung.

Proiettandoci ancora oltre, nonostante manchino alcune settimane alla presentazione ufficiale dei top gamma 2022, sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni sui top gamma 2023 di Big G che, al netto di cambiamenti radicali, dovrebbero chiamarsi Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro. E bene, si dice che anche per il SoC che arriverà con questi due smartphone, ovvero la terza generazione del Google Tensor, dalle parti di Mountain View abbiano scelto ancora una volta il colosso sudcoreano e che sarà realizzato a 3 nm.

A riportare queste indiscrezioni è il portale olandese GalaxyClub.nl che sostiene di avere ricevuto alcune informazioni su alcuni SoC al quale stia lavorando Samsung, con un codice modello successivo a quello del Tensor presente sui Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro (ovvero S5P9845): i SoC in questione sono indicati con i codici S5P9855 e S5P9865, suggerendo, di fatto, i lavori su due ulteriori generazioni di chip Google Tensor.

Lato hardware, Google è sempre più Samsung-dipendente… ma non è la sola

Come dicevamo in apertura, non è una sorpresa che Samsung e Google collaborino a stretto contatto, anche e soprattutto nella realizzazione degli smartphone Google Pixel: di fatto, la collaborazione offre vantaggi, tanto al colosso sudcoreano, quanto al colosso statunitense.

Probabilmente la collaborazione tra le due realtà si intensificherà ulteriormente con i prossimi Google Pixel 7 e Pixel 7 Pro, almeno secondo quanto riportato dal portale tedesco SmartDroid: i due smartphone, infatti, dovrebbero ospitare un numero ancora maggiore di componenti realizzati da Samsung tra cui, oltre al SoC, rientrano i display, il sensore per la fotocamera anteriore e il sensore principale del comparto fotografico posteriore.

La dipendenza di Google da Samsung, tuttavia, si estenderà anche ad altri dispositivi della gamma Google Pixel: il prossimo Pixel Watch, primo e atteso smartwatch Made by Google, infatti, dovrebbe debuttare con un chip realizzato proprio da Samsung; il chiacchierato pieghevole della gamma Google Pixel, invece, dovrebbe ospitare un display pieghevole realizzato, manco a dirlo, dal produttore sudcoreano, leader incontrastato nel mercato degli smartphone pieghevoli.

Tuttavia, Google non è l’unica realtà che dipende fortemente da Samsung lato hardware: il colosso sudcoreano, infatti, fornisce un gran numero di componenti ad altri produttori, soprattutto per quanto concerne le memorie (RAM e storage) e i sensori fotografici (vedi, ad esempio, il Motorola X30 Pro che ha portato al debutto la fotocamera Samsung ISOCELL HP1 da ben 200 megapixel).

Se Samsung è il punto di riferimento soprattutto per queste due tipologie di componenti, quando si parla di SoC per smartphone, Qualcomm e MediaTek sono la prima scelta di praticamente tutti i produttori. Solo Google e i suoi Google Pixel stanno rimanendo fedeli ai SoC realizzati da Samsung che, si dice, questi potrebbero addirittura sparire (almeno in parte) perfino dai prossimi top gamma della serie Galaxy S23: questi, piuttosto che ospitare un chip Exynos, ovvero una soluzione realizzata internamente, potrebbero essere plasmati attorno all’inedito Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm.

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