Con il lancio di Android 12, Google ha introdotto il nuovo standard denominato Performance class che “definisce un insieme di capacità dei dispositivi che vanno oltre i requisiti base di Android” e ora, mentre Google Pixel 6, Google Pixel 6 Pro e gli ultimi flagship dei principali OEM già dispongono del relativo supporto, siamo costretti a fare una tirata d’orecchi a Samsung: tutta la serie Galaxy S22 ne è sprovvista.

Media Performance class 12: novità e benefici

La finalità dello standard Performance class consiste nell’aiutare gli sviluppatori di app a capire quali funzioni software un certo smartphone o tablet Android sia in grado di eseguire. Per fare un esempio, la Performance class 12 (riservata agli smartphone col più elevato livello di prestazioni) dovrebbe offrire la “most premium experience“, mentre la class 11 richiederebbe di accontentarsi di una “high quality experience“.

Nella giornata di ieri Google ha annunciato la Jetpack Core Performance library in alpha e con questa mira consentire alle app di ottenere la performance class del dispositivo su quelli con Android 11 (API level 30) e versioni successive.

Al centro dell’attenzione del team di Mountain View ci sono gli scenari di utilizzo con servizi multimediali e i requisiti minimi previsti dall’Android 12 Compatibility Definition Document (CDD) per la Performance class 12 comprendono: una fotocamera posteriore da 12 MP con supporto alla registrazione video 4K a 30fps; una fotocamera anteriore da 5 MP o maggiore con supporto alla registrazione video 1080p a 30fps; una risoluzione minima del display di 1080p con 400DPI e una dotazione minima di memoria RAM di 6GB. Tra i requisiti tecnici più particolari si segnala la capacità di “initialize a video codec in <50ms even when under load”.

Dai requisiti elencati si ricava che tutti i dispositivi in grado di soddisfare la Media Performance Class 12 possono gestire ottimamente gli scenari di utilizzo più comuni con servizi multimediali, come ad esempio le app dei social media e le funzioni di cattura, codifica e condivisione. Per fare un esempio, l’app di Snapchat è già stata ottimizzata, pertanto già adesso è in grado di sfruttare lo standard Performance class per identificare le capacità di un dispositivo in maniera scalabile per adeguare le prestazioni alle risorse disponibili. Mentre in precedenza doveva affidarsi a fattori come RAM, anno di rilascio e test A/B, adesso, sui dispositivi che soddisfano la Media Performance Class 12 “la qualità di visione dei video condivisi viene migliorata attraverso l’utilizzo di risoluzione e bitrate più elevati”.

Dispositivi supportati: Samsung, che combini?

Nello stesso post condiviso sul blog ufficiale, affrontando il tema fondamentale dei dispositivi supportati, il team di Google non ha mancato di sottolineare come la collaborazione coi vari produttori abbia giocato un ruolo imprescindibile: “i requisiti delle Performance class” — dice Google — “sono stati sviluppati in collaborazione con i principali sviluppatori e produttori di dispositivi, che hanno riconosciuto la necessità di un sistema semplice, affidabile e class-based per consentire ottimizzazioni delle app su larga scala”.

Segue un elenco di produttori che sono stati in prima fila nell’ottimizzare i propri dispositivi e garantire il pieno supporto dei requisiti della Media Performance Class 12, che comprende: OPPO, OnePlus, realme — ve ne avevamo parlato in un articolo dedicato —, Vivo e Xiaomi. Avete notato il grande assente? Esatto, Samsung. L’elenco riportato da Google dei primi smartphone con supporto al nuovo standard è formato da:

Sebbene questo sia solo un primo elenco, lo ha pubblicato direttamente Google e l’assenza di modelli premium appena lanciati come Samsung Galaxy S22, Samsung Galaxy S22+ (ecco la nostra recensione) e Samsung Galaxy S22 Ultra (ecco la nostra recensione) è pesante. E non si tratta di una svista: il team di 9to5Google ha eseguito delle verifiche su Samsung Galaxy S22+ e Samsung Galaxy Tab S8, confermando il mancato supporto. Gli screenshot seguenti provengono da Galaxy S22+, Google Pixel 6 e Google Pixel 5.

La delusione è innegabile, ma non si può neppure parlare di sorprese, visto che la serie Galaxy S22 non supporta neppure i Seamless update di Android.

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