All’inizio del mese scorso, Google ha presentato i propri flagship Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro, evoluzione dei predecessori sotto molti aspetti, dal design ai display, ma con una marcia in più sotto altri aspetti, come il supporto a lungo termine (ben 7 anni, sia software che hardware) e l’implementazione di un numero considerevole di funzionalità legate all’intelligenza artificiale.

I due smartphone sono effettivamente disponibili sul mercato da tre settimane e, dopo le varie recensioni internazionali, iniziano a emergere i pareri della community, divisa tra coloro che li promuovono a pieni voti e coloro che, al contrario, li bocciano sostenendo di rivivere le stesse “terribili” problematiche sperimentate sui modelli delle due precedenti generazioni di Pixel.

Un po’ di contesto: torniamo indietro al 2021

Il 2021, per Google, si è configurato come una sorta di anno zero sul fronte degli smartphone: con i Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro, infatti, il colosso di Mountain View ha rotto col passato, sia sul fronte del design che sul fronte dell’hardware.

Sul fronte del design, decisamente iconico e diverso da ciò che propongono gli altri player del panorama smartphone, interviene per forza di cosa la sfera del “soggettivo”. Sul fronte dell’hardware, Google ha scelto di mettersi “in proprio”, abbandonando le piattaforme Qualcomm e realizzando i SoC marchiati Google Tensor, progettati e realizzati in collaborazione con Samsung (anche se, in futuro, Big G cercherà di raggiungere la piena autonomia dal colosso sudcoreano).

È proprio l’hardware la componente che ha creato maggiori grattacapi agli smartphone Made by Google del 2021: la serie Pixel 6 è salita più volte alla “ribalta” per problemi di scarsa ricezione e connettività non al livello dei competitor, complice il modem Exynos 5123 non all’altezza della situazione e un sistema di antenne da rivedere.

I problemi di scarsa ricezione, come è ovvio che sia, si traducono in problemi di autonomia: lo smartphone, infatti, va sotto stress per cercare di agganciare il segnale e fa più fatica a effettuare download e upload dei dati. Il risultato è che, specie con utilizzo prolungato sotto rete mobile, la percentuale di carica residua scende molto rapidamente. C’è però da dire che, nel tempo, con gli aggiornamenti software (soprattutto con il passaggio ad Android 13), Google è riuscita notevolmente a mitigare queste problematiche sui due dispositivi.

Con i Pixel 7 la situazione è migliorata ma non del tutto

A ogni modo, già nel 2022 con i Google Pixel 7 e Pixel 7 Pro, l’azienda ha cercato di affinare a tutto tondo i dispositivi, sia per quanto concerne il design (ad esempio rivestendo di alluminio, raccordato armoniosamente con la scocca, la Camera bar) che per quanto concerne l’hardware, proponendo il secondo SoC prodotto in casa, Google Tensor G2, affiancato stavolta dal modem Exynos 5300 (che ha rimpiazzato il più datato Exynos 5123) e da un rivisto sistema di antenne.

Nonostante tutto, anche la serie Pixel 7 ha avuto alcuni problemi legati alla scarsa ricezione: nel tempo, sono arrivate diverse lamentele di utenti che segnalavano un’autonomia decisamente altalenante e, spesso sotto la media, proprio con l’utilizzo dello smartphone lontano dal Wi-Fi; specie d’estate, poi, questo contribuiva a far scaldare il dispositivo con conseguente ulteriore calo dell’autonomia (un cane che si morde la coda).

A differenza di quanto accaduto con gli smartphone della generazione precedente, stavolta Google non è riuscita a limare i difetti dei dispositivi in maniera tempestiva e, anzi, nel corso dei primi 12 mesi di vita, spesso gli aggiornamenti software creavano più problemi che altro (comunque non a tutti e comunque non a tutti nello stesso modo). Con Android 14, invece, la situazione sembra essere nettamente migliorata per (quasi) tutti.

Il modem dei Google Pixel 8 è ancora l’Exynos 5300

Arriviamo al 4 ottobre 2023, data in cui Google ha svelato ufficialmente Google Pixel 8 e Google Pixel 8 Pro: design ulteriormente ottimizzato, display da veri flagship, comparto fotografico rinnovato e supporto software da record da un lato, criticatissimo Google Tensor G3 (anche solo per il fatto di essere realizzato da Samsung e non essere potente come i SoC di punta dei competitor) dall’altro.

Nonostante il SoC sia profondamente diverso dal predecessore (processo produttivo a 4 nm invece di quello a 5 nm, CPU a nove core invece che otto core e molto altro), il modem che lo affianca è esattamente lo stesso che troviamo a bordo dei Pixel 7: Exynos 5300.

Google Pixel 8: stesso modem, stessi problemi?

Nonostante le ottimizzazioni del caso, pare che i Pixel 8 e Pixel 8 Pro abbiano ereditato i difetti congeniti dei predecessori. Secondo le segnalazioni di alcuni utenti (da Reddit e dal forum di XDA ad esempio), infatti, i due smartphone soffrono di scarsa ricezione e di un problema più grande ancora che fa scaricare molto più velocemente, rispetto al normale, la batteria quando si sfrutta la connessione dati “mobile” in luogo del Wi-Fi.

Gli utenti in questione danno la colpa di queste problematiche proprio al modem Exynos 5300 proprio perché questo consumo anomalo della batteria si verifica durante l’utilizzo della connessione dati. Stando alle segnalazioni, poi, alcune unità soffrirebbero anche di caduta del segnale e disconnessioni, nonostante l’utilizzo del dispositivo in una zona ben coperta dal segnale. Alcuni utenti sottolineano, inoltre, che i problemi dei Pixel 8 sarebbero gravi quanto quelli che manifestavano i Pixel 6.

Insomma. Le variabili in gioco sono molte (copertura del segnale della rete mobile in primis) e la speranza è che Google riesca a limare queste criticità, ribadiamo non sperimentate da tutti gli utenti e non sperimentate da tutti gli utenti allo stesso modo, con i prossimi aggiornamenti software.

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