Google Assistant, in italiano chiamato Assistente Google, è un assistente personale virtuale sviluppato dall’azienda di Mountain View e annunciato nel maggio 2016 durante il Google I/O. Si tratta di una importante evoluzione di Google Now, già presente sugli smartphone Android in precedenza.

Nel corso degli anni, Assistant ha visto una costante evoluzione, tanti miglioramenti e funzionalità aggiuntive: partito dall’app di messaggistica Google Allo (servizio poi cessato nel marzo 2019), è arrivato alla completa integrazione nel sistema operativo Android nel corso del tempo e ora è disponibile su smartphone e non solo.

Caratteristiche e funzioni di Google Assistant

Fallo fare a Google“, recita lo slogan lanciato dalla casa di Mountain View. Google Assistant può effettivamente svolgere una lunga lista di compiti, elencati più nel dettaglio nel paragrafo più in basso. L’assistente è un’evoluzione di Google Now, che ha funzionato da base di partenza e ha visto l’introduzione di moltissime novità nel corso del tempo, giunte anche grazie alla piattaforma di elaborazione del linguaggio naturale. Gli utenti sono in grado di sviluppare una vera e propria conversazione con l’assistente virtuale, che a sua volta è capace di imparare e memorizzare, selezionando le risposte anche in base a questo.

È possibile interagire con Google Assistant attraverso comandi vocali o tramite la tastiera (nel caso dei dispositivi che ne sono dotati), per svolgere una miriade di operazioni, come avviare applicazioni, impostare promemoria o eventi, ricevere notizie o informazioni varie dalla Rete (come il meteo), mandare messaggi, e-mail, far partire telefonate. Similmente a Google Now, grazie al comando vocale “Ok Google” (o “Hey Google” su alcuni dispositivi) è possibile svolgere le diverse operazioni senza mai toccare lo smartphone o il dispositivo.

Google Assistant impara con il tempo a conoscere abitudini e preferenze ed è inoltre in grado di apprendere il modo di scrivere e di parlare degli utenti in modo da interpretare le richieste più facilmente. Offre anche la possibilità di utilizzare chatbot di terze parti con i quali interagire per gli acquisti, o di riprodurre playlist e serie TV, accendere lampadine smart e molto altro, semplicemente utilizzando i comandi vocali su smartphone, Google Home e altri device.

Tante sono purtroppo le funzionalità di Google Assistant, che risultano o risulteranno confinate, almeno inizialmente, ai Paesi anglosassoni (e soprattutto agli USA): grazie ai miglioramenti effettuati attraverso l’Intelligenza Artificiale, l’assistente sarà in grado di intrattenere una conversazione telefonica autonoma con un negozio per fissare un appuntamento o ordinare da mangiare. Google Assistant potrà poi tenere traccia delle nostre abitudini ordinando autonomamente il nostro “solito caffè” e sta sempre più migliorando coi dialoghi, che risultano più semplici, naturali e spontanei.

La funzione Pretty Please è destinata ai più piccoli e mira ad insegnare ai bambini a rivolgersi con educazione: l’assistente risponderà con frasi del tipo “grazie per aver detto per favore”, sostenendo l’atteggiamento corretto. Negli USA, l’assistente può contare su 6 voci aggiuntive, che si affiancano a Holly, la prima disponibile. Grazie alla collaborazione con John Legend, la voce della star fa compagnia agli utenti statunitensi in alcune situazioni. In Italia le voci disponibili sono solo due: una maschile e una femminile.

Google Assistant sarà sempre più importante anche in auto grazie alla modalità Driving Mode dedicata, attivabile collegando lo smartphone al Bluetooth della macchina. Questa mostrerà una speciale interfaccia con le attività più rilevanti durante la guida, come la navigazione verso la località del prossimo appuntamento, la gestione dei messaggi, delle chiamate o dei contenuti multimediali (podcast compresi). Maggiore integrazione anche con Google Maps, che permette agli utenti di controllare la riproduzione musicale, chiedere all’assistente di condividere il tempo di arrivo stimato con altre persone, e molto altro ancora: il tutto mentre siamo alla guida e senza distrazioni.

La nuova generazione di Assistant, svelata al Google I/O 2019 e introdotta con i Google Pixel 4 porta maggiore velocità ed efficienza. Grazie a un nuovo modello di riconoscimento e di interpretazione del linguaggio, completamente riprogrammato rispetto a quello iniziale, Big G è stata in grado di ottimizzare considerevolmente lo spazio occupato sui suoi data center.

Con questa maggiore efficienza, Google Assistant potrà risultare molto più rapido nell’interazione e nelle operazioni multitasking tra le applicazioni. Grazie a “Picks for you”, l’assistente sarà poi capace di comprendere meglio i riferimenti personali dell’utente, contestualizzando le domande di ognuno; ristoranti, ricette, eventi, podcast: Google Assistant troverà sempre il modo di suggerirci quello che ci piace di più (anche in base all’ora del giorno), diventando più personale.

Grazie alla Conversazione continua, disponibile all’inizio solo sugli smart speaker e in distribuzione anche sugli smartphone, gli utenti possono interagire senza dover ripetere la hotword: Assistant fa in modo che il microfono sia riattivato automaticamente dopo ogni risposta cosicché risulti pronto a rispondere. Con l’approdo sugli smart display, come Google Nest Hub, le azioni sono arrivate anche in forma visuale, e gli sviluppatori potranno offrire interfacce ad hoc per permettere l’interazione con servizi o siti web.

Come funziona Google Assistant

Google Assistant può essere utilizzato da tutti coloro che dispongono di un account Google e di un dispositivo compatibile (vedi paragrafo più in basso). Utilizzarlo è molto semplice e, una volta configurato in pochi passi, sarà possibile richiamarlo con la frase “Ok Google” o “Hey Google” (quest’ultima non su tutti i dispositivi), tramite swipe verso l’alto, pressione continua del tasto home o altri metodi offerti dai singoli smartphone (come lo squeeze di Pixel 4).

L’assistente può rispondere a un mucchio di domande, anche se in italiano risulta un po’ più limitato e non è ancora in grado di fare prenotazioni nei ristoranti o pagamenti tramite Google Pay (per fare un paio di esempi). Ecco alcune delle funzioni specifiche di Google Assistant e come fare per accedervi:

Trovare risposte: Google Assistant è capace di rispondere direttamente a domande generali come “A che ora sorge il sole?”, “Quanto dista la luna?”, “Chi ha inventato il telefono?”, “Chi è Platone?” e “Qual è l’altezza di Adele?”. Inoltre, una volta proposto un soggetto è in grado di contestualizzare le domande successive, ad esempio chiedendo “Qual è la sua età” dopo aver chiesto “l’altezza di Adele”.

Impostare funzionalità sullo smartphone: funzionalità ereditata da Google Now, basta chiedergli – ad esempio – di “impostare una sveglia” indicando giorno e orario.

Telefonare: ovviamente potete far partire una chiamata utilizzando i comandi vocali; potete telefonare a contatti, numeri di telefono specifici o attività nei dintorni.

Inviare messaggi o e-mail: potete inviare messaggi WhatsApp, SMS, Viber o Hangouts ed e-mail (con Gmail) attraverso i comandi vocali.

Ricevere aggiornamenti meteo: chiedendo il meteo del giorno, del giorno successivo, di una certa località o dati più precisi su vento o temperatura, ad esempio: “Che tempo fa oggi?” o “Che tempo fa a Bora Bora?”

Risultati sportivi, info voli e risultati finanziari: Google Assistant può rispondere anche a domande riguardo lo sport, dandoci informazioni sull’esito degli ultimi incontri o sui prossimi. Non solo, è possibile recuperare informazioni riguardo ritardi o status dei voli in programma e dettagli sui titoli finanziari.

Fai un gioco: se siete presi dalla noia potete farlo sapere a Google Assitant, in risposta riceverete alcuni consigli per dialogare e passare il tempo fra cui la possibilità di intrattenervi con alcuni giochini come Snake. Molto semplici nella grafica quanto accattivanti, degli ottimi passatempi.

Domande dirette a Google Assistant: per rimanere in tema noia potete stuzzicare l’assistente con alcune domande dirette come “Quando compi gli anni?”, “Dove ti piace andare in vacanza?”, “Che tipo di assistente sei”, ecc.. e se gli chiedete di cantarvi una canzone potrete valutare anche le sue capacità canore (scarse – NdR)

Cerca Parole: se la parola serendipity non vi dice nulla, chiedetelo a Google Assistant, si trasformerà in un ottimo vocabolario (solitamente avvalendosi di definizione prese su altri siti come ad esempio Wikipedia).

Avviare video, film e serie TV: su vostra indicazione, Assistant può avviare video, episodi di serie TV o film specifici avvalendosi dell’integrazione con servizi come Netflix e YouTube.

Controllare la riproduzione musicale e radiofonica: grazie alla compatibilità con alcuni servizi di streaming musicale, tra cui Spotify e YouTube Music, Assistant è in grado di avviare la riproduzione di brani specifici (con abbonamenti Spotify Premium o YouTube Music Premium) o di playlist con musica del genere indicato. L’assistente può anche riprodurre la diretta di alcune radio online.

Visualizzare foto: è possibile chiedere all’assistente di visualizzare fotografie scattate in uno specifico periodo, con un certo soggetto o appartenenti a un determinato album. In questo caso non è possibile sfruttare direttamente Google Home (per ovvi motivi).

Avviare la navigazione su Google Maps: potete chiedere a Google Assistant di avviare la navigazione verso una meta specifica; particolarmente utile in automobile, la funzione può essere sfruttata anche all’interno di Android Auto.

Funzione interprete e traduttore: grazie a Google Traduttore, basta dire “Ok Google, fammi da interprete di…” per attivare la modalità interprete e ricevere in tempo reale traduzioni vocali e scritte che aiutano a dialogare in quasi 30 lingue.

Calcolatrice: potete chiedere tramite i comandi vocali il risultato di operazioni matematiche, proprio come se aveste a disposizione una calcolatrice “parlante”.

Le domande che si possono fare a Google Assistant non si esauriscono qui, questi sono solo alcuni dei principali esempi: spazio alla fantasia quindi, nella peggiore delle ipotesi Google Assistant “farà una ricerca per voi”. Per una lista esaustiva e sempre aggiornata potete consultare il sito dedicato.

Google Assistant è stato reso disponibile in inglese e si è poi ampliato ad altre lingue, come tedesco, francese, giapponese, spagnolo, coreano e portoghese (e molte altre). Google Assistant è arrivato per tutti in italiano il 15 novembre 2017, in concomitanza con l’arrivo dei Google Pixel 2 XL: dopo un inizio caratterizzato da funzionalità piuttosto limitate, nel corso degli anni ha imparato sempre meglio la nostra lingua, anche se purtroppo resta sempre qualche passo indietro rispetto alla versione anglosassone.

Dispositivi compatibili con Google Assistant

L’Assistente Google è disponibile su smartphone e tablet Android e iOS, ma anche su smart speaker (come Google Home, Home Mini o Google Nest Mini), smart display (come Google Nest Hub) e cuffie (come Google Pixel Buds 2), non necessariamente commercializzati da Google. Per quanto riguarda gli smartphone Android, questi devono essere aggiornati almeno ad Android 5.0 Lollipop, avere almeno 1,5 GB di RAM, risoluzione dello schermo 720p o superiore e Google Play Services installati.

Come detto, l’applicazione di Google Assistant è compatibile anche con iPhone, iPad e iPod touch dotati di almeno iOS 10, anche se in questi casi l’integrazione con il sistema operativo non è dello stesso livello.

Scaricare e installare Google Assistant

Google Assistant è integrato su moltissimi dispositivi Android e non. Nel caso l’app non risultasse già preinstallata sullo smartphone o sul tablet del robottino potete scaricarla direttamente dal Google Play Store seguendo il badge qui sotto. Sui dispositivi iOS può invece essere scaricata gratuitamente dall’App Store.