Dopo mesi di indiscrezioni, Google e Mercedes-Benz hanno finalmente mostrato al mondo Gemini integrato in un’auto reale.
Stiamo parlando del nuovo sistema MBUX Virtual Assistant della Mercedes CLA, il primo veicolo di serie a sfruttare le capacità conversazionali avanzate del modello AI di Google. Scopriamone i dettagli.
Indice:
Gemini mostra il proprio potenziale in una video dimostrazione a bordo di una Mercedes CLA
L’integrazione tra Mercedes-Benz e Google Cloud, annunciata a gennaio, è ora diventata realtà.
Come saprete, Gemini segna un vero e proprio salto di generazione nel settore degli assistsenti digitali grazie alle capacità di comprensione del contesto, ricordare le domande precedenti e interagire in linguaggio naturale.
Nel video dimostrativo diffuso da entrambe le aziende, Magnus Östberg, Chief Software Officer di Mercedes-Benz, e Steve Basra, Head of Automotive di Google Cloud, hanno portato in giro per il campus di Google una CLA equipaggiata con Gemini, mostrando come l’assistente trasformi l’esperienza di guida in un dialogo naturale e continuo senza bisogno di toccare lo schermo o formulare comandi rigidi.
Nel video, Östberg chiede alla CLA di navigare verso un indirizzo specifico, poi senza riattivare l’assistente aggiunge:
“Mostrami qualche caffetteria lungo la strada.”
Gemini risponde all’istante con un elenco di opzioni, consigliando addirittura un locale in particolare.
Quando il dirigente chiede se quel bar serva anche prodotti da forno, il modello attinge direttamente alle informazioni di Google Maps, fornendo una risposta precisa e contestuale.
Il tutto senza toccare console o comandi vocali tradizionali ma basandosi solo sulla conversazione fluida.
Una guida più intelligente, che parla come te
La differenza rispetto agli assistenti vocali del passato è evidente. Gemini non solo riconosce comandi, ma gestisce dialoghi complessi, con un livello di comprensione simile a quello di Gemini Live.
Durante la seconda parte del test drive, Steve Basra chiede:
“Trovami un ristorante italiano e verifica se ha una buona carta dei vini.”
Gemini non solo trova il locale, ma offre di chiamarlo direttamente per chiedere conferma della selezione, dimostrando di poter unire ricerca, interazione e azione in un’unica conversazione continua.
Questo tipo di interazione è esattamente ciò che Google aveva promesso quando, a maggio, aveva annunciato l’arrivo di Gemini su Android Autoe sui veicoli con Google integrato. Ma la partnership con Mercedes segna il primo esempio reale di applicazione pratica di quella visione.
Tempistiche di lancio
La nuova Mercedes CLA sarà il primo modello di serie a integrare Gemini nativamente.
Il lancio negli Stati Uniti è previsto entro la fine del 2025, con ulteriori mercati a seguire nel 2026.
Google conferma che l’obiettivo è portare Gemini a bordo di sempre più auto, grazie all’infrastruttura cloud sviluppata da Google Cloud e ai modelli linguistici multimodali che già alimentano l’assistente su smartphone.
Nel frattempo, l’arrivo di Gemini su Android Auto è ancora in attesa. Dopo aver sostituito gradualmente il nome “Google Assistant” nell’interfaccia, Google sembra voler completare la transizione solo dopo il debutto ufficiale della tecnologia nella CLA. Tra i primi veicoli a riceverlo in un secondo momento ci saranno Lincoln Nautilus, Renault R5 e Honda Passport.
L’obiettivo è quello di trasformare l’assistente di bordo in un copilota cognitivo, capace di comprendere intenzioni, abitudini e contesto.
Come spiegato da Google stessa, Gemini, integrato direttamente nel sistema MBUX di Mercedes, potrà in futuro:
- Adattare la guida alle preferenze del conducente (percorsi, stili di guida, musica, temperatura).
- Gestire attività quotidiane come prenotazioni, promemoria o messaggi, senza mai distrarre chi è al volante.
- Interagire con il mondo esterno — ristoranti, eventi, meteo, viabilità — con dati aggiornati in tempo reale grazie a Google Maps e Search.
L’integrazione segna anche un cambio di paradigma per il settore automotive: le auto diventano piattaforme software dinamiche, aggiornabili e capaci di apprendere nel tempo.
L’esperienza mostrata da Google e Mercedes è più di una dimostrazione tecnica: è la prova di come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo l’interazione tra uomo e macchina.
Gemini, infatti, non è più un assistente vocale reattivo, ma un compagno di viaggio attivo, che comprende il contesto e anticipa le necessità del conducente.
Con la CLA, Mercedes non solo inaugura la sua prima integrazione nativa con Google Cloud, ma diventa il simbolo della nuova frontiera del cosiddetto “car computing”: dove l’intelligenza artificiale non è solo una funzione o una gimmick di marketing ma una parte integrante e fondamentale dell’esperienza di guida di nuova generazione.