In occasione dell’ultimo evento Galaxy Unpacked, Samsung ha presentato per la prima volta un nuovo dispositivo indossabile finora inedito per l’azienda, ovvero il primo anello smart del brand, Galaxy Ring.
Nel corso del tempo abbiamo piano piano scoperto sempre di più sull’anello intelligente del colosso coreano, abbiamo visto per esempio come in futuro possa essere introdotto un piano in abbonamento per alcune funzionalità, come l’azienda abbia aumentato la produzione del dispositivo, o ancora come l’anello possa essere utilizzato anche con smartphone di altri brand.
Quest’oggi, grazie ai ragazzi di iFixit, diamo uno sguardo a com’è fatto Samsung Galaxy Ring internamente.
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Ecco l’interno di Samsung Galaxy Ring
I ragazzi di iFixit hanno deciso di soddisfare la curiosità di molti utenti (nonché la propria) andando a scoprire cosa si nasconde all’interno del primo anello intelligente del colosso coreano, Galaxy Ring non è un dispositivo economico, costa più di 400 euro e nessun utente sano di mente si prenderebbe la briga di smontare il proprio nuovo acquisto.
In questo caso non si tratta di smontare uno smartphone, un anello è un dispositivo più ostico da disassemblare, è stato infatti necessario come prima cosa fondere la resina e il rivestimento in plastica della parte interna del dispositivo, per poi rimuovere il tutto con uno stuzzicadenti così da accedere alle parti interne.
L’intero processo ovviamente distrugge l’anello e lo rende inutilizzabile, mettendo in evidenza come Galaxy Ring, a conti fatti, non sia riparabile ma solo sostituibile in caso di malfunzionamenti. Uno degli aspetti più interessanti della componentistica interna del dispositivo è la scelta dell’azienda di collegare la batteria e la bobina induttiva alla scheda del circuito tramite un connettore a pressione, approccio che in teoria semplificherebbe la sostituzione della batteria ma, come abbiamo visto, questo non è possibile senza distruggere l’anello.
Dunque perché Samsung ha optato per questa soluzione, invece di saldare la bobina alla scheda logica per risparmiare spazio? I ragazzi di iFixit ipotizzano che il tutto possa essere riconducibile al fatto che la batteria e la bobina di ricarica wireless sono realizzate in uno stabilimento, mentre la scheda di circuito è realizzata in un altro, Galaxy Ring potrebbe quindi venire assemblato in una linea di produzione separata, rendendo l’utilizzo del connettore la migliore scelta.
La rimanente componentistica interna non sorprende, Samsung infatti ha utilizzato componenti che sono già ampiamente disponibili e utilizzati in altri dispositivi, come un chip di gestione dell’alimentazione di Analog Devices, un controller di ricarica wireless, connettività NFC di NXP e altro ancora.