Solo pochi giorni fa è stato annunciato Google Pixel 5a, ma il nuovo medio di gamma non ha appagato la curiosità di nessuno: l’attesa è già tutta rivolta ai nuovi modelli di punta Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro, la cui fotocamera principale offre già dei validi motivi per sperare in una qualità super.

Confermati direttamente dalla casa madre, Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro segneranno una svolta col nuovo SoC Tensor realizzato da Samsung e negli ultimi giorni hanno dato parecchio di cui parlare: dalla mancanza del caricabatterie in confezione, alla ricarica rapida, passando per le scelte di produzione.

L’importanza del chipset (e dell’ISP)

Il menzionato SoC Tensor giocherà un ruolo di primaria importanza anche per il funzionamento del comparto fotografico dei nuovi Pixel 6.

I moderni chip ARM, infatti, possono avere l’ISP (Image Signal Processor) integrato o esterno e quest’ultimo è fondamentale per la computational photography e per funzioni tanto apprezzate come: night mode, portrait mode, slow-motion, registrazione video 4K/8K a 30/60fps, supporto per sensori fotografici ad alta risoluzione (48/50/64/100/200MP) e supporto a sistemi multi-camera con diverse lunghezze focali (fotocamere primarie, zoom, ultragrandangolari).

Questi sono soltanto alcuni esempi, ma il SoC – con algoritmi annessi – dà anche una mano con HDR, controllo del rumore, image stacking, sfocatura più realistica e precisa per foto e video in Portrait Mode.

L’importanza dell’hardware delle fotocamere (sensori, etc.)

Per quanto la computational photography sia probabilmente l’arma più potente a disposizione della fotografia da smartphone, la componente hardware delle fotocamere non può certamente essere trascurata.

Di recente pare averlo capito anche Google, che, dopo aver puntato per anni quasi esclusivamente sulla prima attraverso le magie della Google Fotocamera, ha finalmente deciso di dare una svecchiata alle fotocamere dei suoi prossimi smartphone.

D’altronde, pur fedele all’inconfondibile “Pixel look“, Google Pixel 5 ha convinto senza stupire a livello fotografico, peccando soprattutto per versatilità, dimensioni del sensore (collaudatissimo, ma lo stesso da generazioni) e registrazione video.

Per questo motivo, Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro segneranno un deciso cambio di passo a livello di fotocamere e, se il modello Pro sarà quello più versatile con anche una zoom 4x accanto alla fotocamera principale e a quella ultra-grandangolare, il nuovo sensore principale sarà comune ai due modelli e decisamente più moderno.

Quanto alla registrazione video, i nuovi sensori e il SoC Tensor saranno chiamati ad alzare nettamente l’asticella e potrebbero esserci riusciti: i pochi fortunati che hanno già visto dei video sample, hanno paragonato la qualità dei risultati ottenuti a quella degli iPhone 12 di Apple ed espresso pareri molto positivi. Insomma, le premesse sembrano essere ottime.

Google Pixel 6 e 6 Pro: cosa aspettarsi dalla fotocamera principale (Samsung GN1)

Se da una parte non abbiamo ancora informazioni su cosa il chipset Tensor sarà in grado di fare a livello fotografico, dall’altra sappiamo a quale sensore verrà affidata la fotocamera principale di Google Pixel 6 e 6 Pro: recenti indiscrezioni hanno confermato che sarà il Samsung ISOCELL GN1 a 50 MP.

Per fortuna, questo sensore è impiegato già su altri smartphone, pertanto è possibile farsi un’idea abbozzata di cosa potrà dare la fotocamera dei nuovi Pixel. I sample seguenti provengono da vivo X60 Pro+, che ha ottenuto un punteggio piuttosto alto nella prova di DxOMark. Naturalmente, per i nuovi Google Pixel 6 ci sarà un fattore importante come la Google Fotocamera da tenere in considerazione.

Per quanto sia possibile farsi una prima idea in tema di prestazioni con poca luce, controllo del rumore, livello di dettaglio, HDR ed effetto bokeh, anche e soprattutto grazie ai vari confronti visibili con smartphone molto noti (Samsung Galaxy S21 Ultra, Xiaomi Mi 10 Ultra, Huawei Mate 40 Pro+), va detto che queste immagini non sono RAW. Insomma, tante peculiarità di queste immagini, processate dalla fotocamera di vivo, potrebbero cambiare nettamente sui Google Pixel 6.

Prima di dare un’occhiata alle immagini, ricordate che le caratteristiche principali del sensore Samsung ISOCELL GN1 a 50 MP comprendono: pixel della grandezza di 1.2 μm, dual-pixel autofocus, pixel binning di 4 pixel in 1, Smart-ISO, Real-time HDR, registrazione video fino alla risoluzione 8K/30fps, EIS.

Questo sensore, abbinato al SoC Tensor e alla Google Fotocamera, riuscirà a riportare Google Pixel 6 ai vertici della fotografia da smartphone? Ditecelo nei commenti.

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