Anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) individua nella connettività 5G e nel suo potenziamento uno dei principali aspetti da tenere in considerazione per garantire all’Italia un notevole miglioramento economico.

E con una relazione inviata al Presidente del Consiglio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato mette in evidenza alcuni degli aspetti su cui il Legislatore si dovrà soffermare nei mesi a venire per consentire al settore delle telecomunicazioni di potersi adeguatamente sviluppare, fornendo un supporto adeguato a tutta l’economia del Paese.

L’AGCM vuole potenziare lo sviluppo del 5G

Tra le richieste formulate dall’AGCM vi è quella di verificare la validità dei limiti emissivi per agevolare lo sviluppo delle reti 5G, precisando che allo stato attuale tali limiti “appaiono essere estremamente ridotti rispetto a quelli raccomandati in sede europea“: secondo la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP) il valore cautelativo per l’intensità dei campi elettromagnetici è 61 V/m mentre in Italia il livello di attenzione è fissato a 20 V/m e scende a 6 V/m nelle aree ad alta densità abitativa.

Quello italiano è uno dei valori più bassi al Mondo ed è stato adottato per garantire la massima prudenza, ciò però a costo di rallentare lo sviluppo delle reti mobile rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea.

E così ai vari operatori telefonici, che da tempo chiedono che vengano aumentati i limiti emissivi, si affianca l’AGCM, secondo cui l’attuale situazione finisce per divenire una barriera all’eventuale entrata nel mercato di nuovi operatori e servizi, costringendo peraltro i vari carrier a installare più torri di trasmissioni del necessario per rispettare i limiti di emissione e, allo stesso tempo, poter contare su un campo omogeneo.

Sempre secondo l’AGCM, il Governo dovrebbe adottare anche delle misure che precisino i poteri delle ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) per quanto riguarda la revisione delle autorizzazioni già concesse agli operatori storici nel caso in cui si riscontri il raggiungimento (anche solo teorico) dei tetti emissivi e introdurre strumenti in grado di velocizzare le risoluzioni dei contenziosi.

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