Secondo AGCOM infatti la fusione non supera il tetto previsto dall’Antitrust e non porterà a nessuna indagine supplementare. La nuova azienda non supererà il 40% dei ricavi complessivi del settore, grazie soprattutto alla cessione di alcuni asset alla compagnia francese Iliad che entrerà nel mercato italiano come quarto operatore con la sua Free Mobile.
Secondo l’agenzia di stampa Reuters il parere di AGCOM era obbligatorio ma non vincolante ai fini del completamento della fusione tra le due società. Rimane ancora molto lavoro da fare per completare le operazioni della fusione che dovrebbe diventare operativa dal primo gennaio del prossimo anno, salvo imprevisti dell’ultimo minuto.