Con un giorno di ritardo rispetto delle previsioni, magari anche per non affollare ulteriormente la giornata in cui Samsung ha svelato al mondo i nuovi flagship della serie Galaxy S25, Google ha avviato il rilascio della beta 1 di Android 16, la prossima versione del sistema operativo del robottino verde che entra così nella seconda fase di un ciclo di sviluppo che durerà ancora svariati mesi prima del rilascio in forma stabile.

La nuova versione in anteprima di Android 16 arriva a poco più di un mese di distanza dalla precedente Developer Preview 2 e può essere installata su tutti gli smartphone compatibili, ovvero dal Google Pixel 6 in avanti. Andiamo ad analizzare i dettagli di questa nuova versione in anteprima di Android, tra le novità annunciate da Big G, la tabella di marcia dei rilasci (dalla DP1 fino all’arrivo in forma stabile) e tutti i dispositivi della gamma Google Pixel che verranno aggiornati.

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Arriva la beta 1 di Android 16

Come abbiamo avuto spesso modo di raccontarvi, anche la prossima versione del sistema operativo Android è associata al nome di un dolcetto, anche se è stata interrotta una tradizione lunga 15 anni: Android 16 è associato alla “B” e Big G ha scelto i “Baklava”, ovvero dolci stratificati, ricchi di zucchero e frutta secca, originari della Turchia.

La prossima versione del sistema operativo compie il terzo passo (il primo della seconda fase, quella delle beta) nel suo lungo ciclo di sviluppo ora che Google ha avviato il rilascio della beta 1 a tutti coloro che registrano un Pixel compatibile al programma Beta di Android.

La nuova build in anteprima distribuita da Big G (con rilascio graduale) è la BP22.250103.008, ha un peso di 692 MB su Google Pixel 7 Pro (provenendo dalla precedente Developer Preview 2) e porta con sé le patch di sicurezza aggiornate a gennaio 2025, le stesse rilasciate rilasciate lo scorso 7 gennaio 2025 sul canale stabile.

Android 16 beta 1 on Google Pixel 7 Pro

Nel seguito, subito dopo le parole di Matthew McCullogh (vicepresidente della divisione Product Management e sviluppatore Android presso Google) che ha commentato il rilascio della beta 1, andremo ad analizzare le note di rilascio e tutto ciò che ha annunciato direttamente Big G, non prima di ricordarvi che, anche se non al livello delle precedenti Developer Preview, la beta 1 è una versione in anteprima di Android 16 pensata principalmente per gli sviluppatori: dalle parti di Mountain View continuano ad aspettarsi un gran numero di feedback anche su questa terza build che potrebbe rivelarsi piuttosto instabile (e quindi non adatta a tutti):

“La prima beta di Android 16 è ora disponibile, il che significa che è tempo di aprire l’esperienza sia agli sviluppatori che agli early adopter. Puoi ora iscrivere qualsiasi dispositivo Pixel supportato qui per ricevere questa e le future versioni beta di Android via etere.

Questa build include il supporto per il futuro dell’adattabilità delle app, Live Updates, il formato Advanced Professional Video e altro ancora. Non vediamo l’ora di sentire cosa ne pensi e ti ringraziamo in anticipo per il tuo continuo aiuto nel rendere Android una piattaforma che funzioni per tutti.”

Le novità annunciate da Google

Come anticipato, di seguito andremo a riepilogare le (più importanti) novità annunciate da Google assieme a questa beta 1, parte di ciò che vedremo effettivamente con Android 16. Tutte le novità che vi riportiamo di seguito, vanno ad aggiungersi ai miglioramenti già implementati con le precedenti Developer Preview 1 Developer Preview 2.

Miglioramenti alle app sui dispositivi dal grande schermo

Tramite un post dedicato sul blog degli sviluppatori, Google ha annunciato un’importante novità che farà parte di Android 16 (livello API pari a 36) e che, nella release 2026 del sistema operativo del robottino verde (livello API pari a 37), diventerà obbligatoria per tutte le app.

Per far sì che Android si adatti al meglio ai dispositivi dotati di grande schermo (pieghevoli e tablet), il team di sviluppo sta iniziando a impedire alle app di applicare restrizioni sull’orientamento e sulla ridimensionabilità delle app stesse: per fare ciò, verrà promosso un modello “coerente” di app adattive che si adattano a qualsiasi tipologia di display con risoluzione superiore ai 600 dp.

Android 16 beta 1 - Novità dispositivi dal grande schermo

Live Updates: una soluzione simile alla Now Bar, direttamente su Android

Google porta su Android 16 una funzionalità analoga alla Now Bar, una delle novità più chiacchierate della One UI 7 di Samsung (perché molto simile alle Attività in tempo reale degli iPhone). Chiamata Live Updates, questa funzionalità si preoccupa di fornire all’utente notifiche in tempo reale per importanti attività in corso (rider in arrivo, consegne di cibo, indicazioni stradali, appuntamenti imminenti e molto altro).

Alla pari della Now Bar, Live Updates mostrerà gli aggiornamenti in una sezione dedicata, collocata sulla schermata di blocco ma in una sezione distinta rispetto alle notifiche “normali”, in modo da non confondersi con esse. In alternativa, gli aggiornamenti verranno mostrati nella barra di stato.

Per implementare questa funzionalità, che potrebbe aprire le porte al funzionamento con app di terze parti, Google ha aggiunto alla piattaforma una nuova tipologia di notifiche, chiamata ProgressStyle, che supporta colori e icone personalizzate a seconda del momento (inizio, fine, aggiornamenti) dell’evento che viene monitorato.

Supporto per il codec APV (Advanced Professional Video)

Android 16 implementa il supporto ad Advanced Professional Video (APV), un codec progettato per migliorare la qualità dei video registrati in ottica post-produzione.

Si tratta di un codec sviluppato da Samsung che promette una qualità video senza perdita di qualità (simile alla qualità video RAW), una codifica efficiente, il supporto a bit-rate elevati, specifiche per creare contenuti immersivi (codifica e decodifica in parallelo), il supporto a vari formati di campionamento per profondità di colore e gamma cromatica, il supporto alla decodifica multipla e alla ri-codifica senza perdita della qualità, il supporto alla modalità multi-view, il supporto a HDR10/10+.

Miglioramenti alla gesture “indietro predittivo”

Con Android 16, Google espande la gesture “indietro predittivo”, presente su Android 15 solo all’interno del sistema, rendendola attiva per impostazione predefinita anche su tutte le app che hanno come target la nuova release del sistema operativo (ovvero quelle che sono state aggiornate per soddisfare le API di livello 36).

In aggiunta, il supporto alla gesture “indietro predittivo”, come suggerito da alcune indiscrezioni della vigilia, viene esteso anche alla modalità di navigazione a 3 pulsanti (attualmente era disponibile solo sfruttando la navigazione tramite gesti): tenendo premuto il pulsante indietro, verrà visualizzata un’anteprima della destinazione.

Nuove funzionalità sul fronte dell’accessibilità

Con l’arrivo dei Samsung Galaxy S25, Google ha annunciato anche nuove funzionalità di Android legate al mondo dell’accessibilità, una delle quali debutta sui Pixel con la beta 1 di Android 16.

Essa si rivolge agli utenti sordi o con problemi di udito e porta i vantaggi dell’ultima generazione del Bluetooth, tramite la tecnologia LE Audio, sugli apparecchi acustici targati GN Hearing e Oticon Intent.

Il vantaggio per gli utenti sarà molto semplice: l’apparecchio acustico (compatibile) connesso allo smartphone tramite Bluetooth, potrà essere gestito in maniera molto semplice tramite la selezione (e modifica rapida) di alcuni preset.

Samsung Galaxy S25 - funzionalità Hearing Aids Android

Quando arriverà Android 16?

Google ha aggiornato la tabella di marcia relativa alle varie build che verranno rilasciate nel corso del percorso di sviluppo che terminerà con il rilascio in forma stabile di Android 16, previsto per il secondo trimestre del 2025 (tra maggio e, più probabilmente, giugno).

Android 16 beta 1 - timeline sviluppo - gennaio 2025

Questa sera è arrivata la beta 1, quella che inaugura la seconda fase del ciclo di sviluppo. Esaurite le build primordiali, infatti, è iniziato il percorso di beta testing che sarà costellato dal rilascio di (almeno) altre tre versioni beta, cadenzate mensilmente, oltre a quella appena rilasciata. A marzo, con il rilascio della beta 3, il sistema operativo dovrebbe raggiungere la maturità in termini di stabilità della piattaforma.

A quel punto, verranno finalizzate le API (di livello 36, dal momento che Android 15 ha le API di livello 35) per SDK e NDK e i comportamenti di sistema relativi alle app.

Pixel compatibili e come installare la beta 1 di Android 16

A differenza della Developer Preview, la cui “prima” installazione avveniva manualmente, la beta 1 di Android 16 può essere installata registrando al programma Android Beta uno degli smartphone compatibili:

Per registrare il proprio smartphone in modo da potere ricevere la beta 1 di Android 16, basterà raggiungere la pagina dedicata al programma Android Beta (raggiungibile tramite questo link), raggiungere la sezione “I tuoi dispositivi idonei”, cliccare su “Registra” e accettare termini e condizioni per partecipare al programma.

In questo modo, lo smartphone registrato riceverà la beta 1 di Android 16 come se fosse un normalissimo aggiornamento tramite OTA, installabile attraverso il percorso “Impostazioni > Sistema > Aggiornamento di sistema”.

Coloro che già eseguono la precedente Developer Preview 2 riceveranno la nuova beta 1 come se fosse un qualsiasi aggiornamento di sistema. In aggiunta, il dispositivo verrà automaticamente registrato al programma Android Beta per Android 15.

Cosa fare nel caso in cui lo smartphone sia registrato al programma beta di Android 15 QPR2

Anche nel caso in cui il vostro smartphone (compatibile) fosse registrato al programma di sviluppo di Android 15 QPR2, vi verrà segnalata automaticamente la disponibilità dell’aggiornamento alla beta 1 di Android 16 (provenendo dalla beta 3 rilasciata nella serata del 21 gennaio).

In questo caso vi sono alcune possibilità tra cui scegliere:

  1. Procedere con l’installazione della beta 1 di Android 16.
  2. Abbandonare il programma beta di Android 16, ignorare l’avviso di downgrade e attendere il rilascio della seguente release stabile (che arriverà a marzo 2025), evitando così la perdita dei dati.
  3. Abbandonare il programma beta di Android 15 QPR2 e formattare lo smartphone per tornare all’ultima release stabile (quella rilasciata lo scorso 7 gennaio).

Nel caso in cui venisse installata la beta 1 di Android 16, la prima occasione per abbandonare il programma beta senza perdere i dati presenti sul dispositivo si verificherebbe al momento del rilascio sul canale stabile della prossima versione del sistema operativo del robottino verde, atteso per il mese di giugno 2025.

Per il momento, questo è tutto. Qualora vogliate scoprire maggiori informazioni e conoscere tutte le novità annunciate oggi da Google (soprattutto quelle per gli sviluppatori) con la beta 1 di Android 16, vi invitiamo a consultare il post completo sul blog degli sviluppatori di Android e la pagina con la release di Android 16 (sempre sul portale degli sviluppatori).