Già da qualche tempo gli occhi degli appassionati del robottino sono puntati verso Android 15, la prossima versione del sistema operativo mobile made by Google suscita infatti curiosità e particolare interesse negli utenti; la prima apparizione ufficiale è avvenuta con la Developer Preview 1 nel mese di febbraio, mentre qualche giorno fa l’azienda ha avviato il rilascio della seconda Developer Preview di Android 15.

Oltre alle versioni dedicate agli sviluppatori, che ci consentono di sbirciare nei piani del colosso, anche tutta una serie di indiscrezioni ci ha dato modo finora di farci un’idea su alcune future caratteristiche della prossima versione del sistema operativo: tanto per fare qualche esempio, abbiamo visto come Android 15 dovrebbe poter vantare il supporto per l’archiviazione delle app nativo, semplificare l’utilizzo dello smartphone per i meno esperti, accogliere un nuovo modulo WebViewBootstrap Mainline, oltre a portare la connessione satellitare su qualunque smartphone.

Oggi invece diamo uno sguardo a quello che dovrebbe essere il nuovo target per l’installazione delle applicazioni, Android 15 infatti rifiuterà l’installazione di determinate app.

Android 15 non supporterà più l’installazione delle app create per Android Marshmallow

L’attuale versione stabile del robottino, Android 14, non permette agli utenti di installare app destinate a una versione dell’SDK inferiore alla 23, che corrisponde ad Android 6.0 Marshmallow, tale scelta fu fatta da Google a suo tempo nel tentativo di aggirare tutta una serie di software dannosi che sfruttavano le vulnerabilità delle versioni Android più vecchie.

Android 6 inoltre vanta un primato particolare, si tratta della prima versione del sistema operativo ad aver introdotto un nuovo modello di autorizzazione, che obbliga le app ad ottenere esplicitamente il consenso dell’utente prima che possano essere concesse determinate autorizzazioni sensibili; prima di allora infatti l’utente doveva accettare di default tutte le autorizzazioni richieste da un’app nel momento dell’installazione, senza poter operare alcuna scelta in merito.

Nel corso del tempo Google ha ovviamente continuato a migliorare la sicurezza di Android, implementando modifiche e migliorie in ogni nuova versione del robottino e infatti Google Play da anni continua ad aumentare la versione target dell’SDK che gli sviluppatori devono soddisfare se vogliono pubblicare i propri software sullo store dell’azienda. Secondo quanto individuato dai colleghi di Androidpolice, sembra che d’ora in poi anche Android farà lo stesso, aumentando annualmente la versione target dell’SDK.

Sembra dunque che Android 15 potrebbe impostare la nuova soglia della versione target dell’SDK su 24, cioè consentire l’installazione di app create per Android 7 Nougat: i colleghi hanno notato questa novità esaminando l’ultima Developer Preview di Android 15, accorgendosi che il sistema non permetteva l’installazione di software creati per l’SDK versione 23, mentre l’attuale versione del robottino consente ancora questa operazione.

La conferma di ciò è giunta con il tentativo di effettuare il sideload di un’app creata con SDK 23 su uno smartphone equipaggiato con la DP2 di Android 15, operazione che non si è conclusa, restituendo al contempo l’errore [INSTALL_FAILED_DEPRECATED_SDK_VERSION: App package must target at least SDK version 24, but found SDK 23], indicando esplicitamente come il target sia ora la versione 24 dell’SDK.

Android 15 Play Protect SDK 23

Infine, come potete notare dall’immagine qui sopra, il tentativo di effettuare il sideload dell’app non più compatibile ha comportato la comparsa di un avviso da parte di Play Protect che informava l’utente che l’app non sicura era stata bloccata; questo avviso non rappresenta una novità ma, qualora l’utente decidesse di cliccare sul pulsante “Installa comunque”, l’operazione non andrebbe a buon fine, a meno di bypassare prima il target SDK tramite un comando ADB.

Google sembra dunque sempre più intenzionata ad aumentare la sicurezza del robottino verde, Android 15 dovrebbe di conseguenza poter vantare una compatibilità solo con applicazioni più recenti, costringendo eventualmente gli sviluppatori poco attenti ma legittimi ad aggiornare le proprie app per il bene di tutti gli utenti.

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