Grazie ai Pixel 3a e Pixel 3a XL, Google è riuscita a dare una bella spinta propulsiva alle vendite degli smartphone con il brand proprietario. D’altra parte erano ancora fresche le considerazioni relative al primo trimestre commerciale del 2019 con l’ammissione di aver venduto meno modelli di quanto si immaginasse.

Era aprile e durante la periodica riunione per commentare e diffondere i dati commerciali del trimestre appena concluso, Google aveva comunicato di aver venduto meno Pixel 3 di quanti sperasse di piazzare. Una controtendenza rispetto al passato, visto che dalla crescita si era passati a un sostanziale calo nel rapporto anno-su-anno.

Tutto questo nonostante Pixel 3 e Pixel 3 XL avessero raccolto ottimi feedback sia da parte del pubblico sia da parte della critica, grazie a un design semplice, hardware molto solido e una fotocamera super. Certo, l’alto prezzo di listino non ha aiutato un granché.

Ma come uno spiraglio di luce sono arrivati poco dopo Pixel 3a e Pixel 3a XL, con soprattutto il primo a fare da locomotiva trainando il segmento smartphone. Debuttanti a maggio, i modelli di medio range offrivano una scheda tecnica leggermente depotenziata, ma la medesima ottima fotocamera digitale. Grazie a un prezzo più che abbordabile, hanno rialzato le sorti del settore.

A margine della recente riunione sui risultati Q2, il numero uno di Google, Sundar Pichai, ha commentato affermando che “In generale, le unità Pixel vendute nel Q2 sono cresciute del doppio da anno ad anno“. Un dato più che positivo, con qualche “ma” che è necessario sottolineare.

La crescita fa ben sperare per i Pixel che verranno (come Pixel 4 e Pixel 4 XL), ma c’è da ricordare che nel Q2 del 2018 non era stato presentato alcun nuovo cellulare e dunque gli indici sono puramente indicativi. Tuttavia, i due ultimi arrivi hanno mostrato a Google una via illuminata: i medio gamma possono e devono essere il futuro e fungere da “quantità”, con i top di gamma a fare più “qualità”.