Per via di una latitanza sempre crescente dell’ingresso jack sugli smartphone di ogni fascia di prezzo, le cuffie e gli auricolari Bluetooth rivestono ogni giorno di più un ruolo centrale nel pieno godimento della tecnologia che stringiamo in mano.

Fino a qualche anno fa non era immaginabile pensare di poter sostenere una conversazione in una lingua semi sconosciuta grazie a Google Translate e ad un paio di cuffie wireless, eppure i Google Pixel Buds sono una realtà ormai consolidata capace di rendere semplice e alla portata di tutti questa ed altre possibilità.

Indice:

Specifiche tecniche di Google Pixel Buds

I Google Pixel Buds, come anticipato, si collegano agli smartphone tramite Bluetooth, e possono essere utilizzati con qualsiasi smartphone su cui sia installato almeno Android 5.0 Lollipop o iOS 10.0.

Per sfruttare funzioni più avanzate come l’interazione con Google Assistant necessitano di Android 6.0 Marshmallow, laddove per la traduzione live con Google Translate serve necessariamente un Pixel (anche di prima generazione).

I Pixel Buds integrano una batteria da 120 mAh mentre il case che le ospita può rifocillarle in virtù di una batteria da 620 mAh ricaricabile tramite il cavetto USB-C in dotazione (o un qualsiasi altro). L’autonomia è dichiarata in 5 ore di ascolto con una singola carica, con l’ausilio del case che ne garantisce diverse si può arrivare fino a 24 ore consecutive.

Gli auricolari ospitano un microfono, un accelerometro e una superficie capacitiva (sull’auricolare destro) tramite cui impartire i comandi che scopriremo in seguito. Google non ha mai fornito dettagli sulle specifiche audio, limitandosi ad affermare che “offrono un gran qualità sonora”.

Design di Google Pixel Buds

L’unico cavo presente sui Google Pixel Buds è quello che collega i due terminali da assicurare alle orecchie. È realizzato in tessuto, e poteva essere scelto in tre diverse colorazioni: Just Black, Clearly White e Kinda Blue, ma a distanza di un anno quest’ultima è stata rimossa dal sito ufficiale. Lo stile dei Buds e del case annesso è esattamente quello che ci si aspetterebbe da un prodotto pensato e disegnato a Mountain View: minimal, ben rifinito e con qualche elemento a contrasto.

Big G afferma che gli auricolari “calzano in modo confortevole dentro l’orecchio” e lo si deve sia alla forma del terminale che entra nel padiglione, evidentemente ben studiata, che all’archetto regolabile in plastica incaricato di tenerle bloccate anche durante l’attività fisica.

Software di Google Pixel Buds

La parte più succosa dei Google Pixel Buds è senz’altro quella software. Dal momento che si tratta di auricolari senza fili, non è stato possibile inserire il telecomandino da cui normalmente passano le operazioni più semplici (come mettere in pausa l’ascolto) e quelle relativamente più complesse (richiamare l’assistente vocale).

Per cui l’unica via possibile per rimanere all’interno dei confini progettuali era quella di integrare una superficie touch dalla quale gestire ogni cosa. E così è stato fatto, precisamente sul terminale di destra. Con un tocco breve è possibile mettere in pausa o riprendere l’ascolto di un brano così come accettare una chiamata, mentre tramite swipe si può regolare il volume. Con due tocchi si può passare al brano seguente, con tre si possono accendere o spegnere i Buds.

Con un tap prolungato invece si risveglia Google Assistant, pronto ad esaudire ogni nostra richiesta compatibilmente con le sue capacità. Inutile specificare cosa è possibile fare con l’aiuto dell’assistente digitale di Google (lettura delle notifiche in attesa inclusa) visto che oramai abbiamo imparato a conoscerlo, ma di particolare interesse è la possibilità, grazie a Google Traduttore, di avviare delle traduzioni istantanee in una delle 40 lingue supportate.

Immagini di Google Pixel Buds

Prezzo e uscita di Google Pixel Buds

I Google Pixel Buds sono stati ufficializzati nel 2017 insieme ai Google Pixel 2, ma non hanno mai varcato i confini americani. Tuttavia, in concomitanza al lancio dei Google Pixel 3, i Buds sono improvvisamente apparsi in alcuni Google Store europei, eccetto quello italiano.

Speriamo che la novità sia foriera di buone notizie anche per noi. Difficile tuttavia che, se dovessero arrivare, possano essere proposte ad un prezzo inferiore a quello visto sullo store francese: 179 euro.