Google continua a puntare in modo deciso sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, questa volta con un focus specifico su uno degli aspetti più caotici della quotidianità digitale: la gestione delle notifiche. Con Android 16 QPR1 Beta 2 stanno emergendo dettagli sempre più concreti su due nuove funzionalità che promettono di cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con avvisi, messaggi e promozioni; si tratta, nello specifico, di un organizzatore di notifiche intelligente e di un sistema di riepilogo automatico delle conversazioni, entrambi alimentati da sofisticati algoritmi IA probabilmente basati su Gemini Nano.

Vediamo insieme cosa è emerso finora, quali saranno le principali differenze rispetto a soluzioni simili (come quelle adottate da Apple) e in che modo queste novità potrebbero impattare l’esperienza utente sui futuri Pixel e, forse, anche su altri dispositivi Android.

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L’organizzatore di notifiche metterà ordine con categorie automatiche

La prima delle due novità in arrivo, già intravista sul finire dello scorso anno con un nome diverso, prende il nome di organizzatore delle notifiche. Non è una semplice etichetta, Google sta progettando un sistema capace di analizzare automaticamente le notifiche in arrivo, riconoscerne il contenuto e assegnarle a una delle quattro categorie predefinite:

  • promozioni (ad esempio saldi, offerte speciali o novità di prodotto)
  • notizie (articoli, approfondimenti e aggiornamenti dai media)
  • social (like, commenti, inviti)
  • suggeriti (newsletter e contenuti raccomandati)

Un aspetto particolarmente interessante è che il sistema non si limiterà a raggruppare le notifiche, ma potrà anche silenziare automaticamente quelle considerate meno prioritarie, aiutando così l’utente a mantenere la schermata pulita e focalizzata solo su ciò che conta davvero.

Molti di voi avranno notato una certa somiglianza con la gestione intelligente delle email di Gmail, che da anni separa la posta in arrivo in differenti categorie; in effetti Google sembra voler applicare lo stesso paradigma anche alle notifiche di sistema.

Non mancano però le incognite, la feature potrebbe debuttare come esclusiva della gamma Pixel, con lancio previsto in concomitanza con i Pixel 10, prima di un eventuale distribuzione ai dispositivi precedenti tramite uno degli aggiornamenti trimestrali del sistema; inoltre, la descrizione ufficiale avverte che l’algoritmo potrebbe contenere errori, suggerendo che l’IA avrà bisogno di tempo per affinare la precisione delle categorizzazioni.

Un elemento positivo è la possibilità di escludere applicazioni specifiche, in questo modo per esempio l’utente potrà decidere che le notifiche bancarie o i messaggi di un’app di sicurezza non vengano mai raggruppati né silenziati.

I riepiloghi delle notifiche porteranno più chiarezza per le conversazioni e meno rischi di errori

Parallelamente all’organizzatore, Android 16 introdurrà anche una seconda funzionalità, anch’essa già intravista nel mese di marzo: i riepiloghi delle notifiche, che si concentreranno sulle cosiddette notifiche di conversazione. Si tratta delle notifiche provenienti da chat individuali o di gruppo (come quelle di WhatsApp, Telegram o Messenger), che Android già visualizza in una sezione dedicata e che possono essere aperte come bolla flottante.

A differenza di quanto fa Apple con iOS 18, che tende a sintetizzare qualsiasi tipologia di notifica (comprese news e promozioni) Google sta scegliendo un approccio molto più mirato, proprio per evitare errori grossolani nel riconoscimento del contenuto. I riepiloghi verranno generati solo a determinate condizioni, nello specifico:

  • se il messaggio supera una certa lunghezza, tra le 50 e le 200 parole
  • per un massimo di 50 riepiloghi al giorno
  • con un ritardo di circa tre minuti dalla ricezione, verosimilmente per non sovraccaricare le risorse di sistema

I testi riassuntivi appariranno in corsivo, preceduti da un’icona specifica e potranno essere espansi per visualizzare il contenuto originale; inoltre, sarà possibile disattivare la funzionalità per app specifiche dalle impostazioni di sistema.

Anche in questo caso, la disponibilità della funzione potrebbe essere limitata ai dispositivi compatibili con Gemini Nano, il modello IA on-device di Google pensato per l’elaborazione locale dei dati e per garantire un maggior rispetto della privacy; al momento i candidati più probabili sembrano essere i futuri Google Pixel 10 e, successivamente, i Pixel 8 e Pixel 9.

Se confermate queste novità segneranno un passo importante verso un Android più proattivo e intelligente, capace di ridurre il sovraccarico informativo che quotidianamente affolla le nostre schermate di blocco.

Resta da capire se Google riuscirà a mantenere le promesse di precisione ed efficacia, soprattutto considerando che l’IA applicata alle notifiche è un terreno ancora relativamente inesplorato. Come sempre non ci resta che attendere pazientemente ancora un po’ per poter mettere alla prova le nuove funzionalità, ne sapremo probabilmente di più in concomitanza con la presentazione ufficiale dei nuovi smartphone Pixel.