Google ha da poco avviato il rilascio della beta 1 di Android 15, la prossima versione del sistema operativo del robottino verde che entra così nella seconda fase di un percorso di sviluppo che durerà ancora svariati mesi prima del rilascio in forma stabile.
La nuova versione in anteprima di Android 15 arriva a poche settimane di distanza dalla precedente Developer Preview 2 e può essere installata su tutti gli smartphone compatibili, ovvero dal Google Pixel 6 in avanti. Andiamo ad analizzare i dettagli di questa nuova versione in anteprima di Android, tra le novità annunciate da Big G, la tabella di marcia dei rilasci (dalla DP1 fino all’arrivo in forma stabile) e tutti i dispositivi della gamma Google Pixel che verranno aggiornati.
Indice:
Google ha rilasciato la beta 1 di Android 15
Android Vanilla Ice Cream (scelto come dolcetto per la lettera V che indica proprio Android 15) entra nella seconda fase del ciclo di sviluppo: Google ha avviato il rilascio della beta 1 per tutti gli smartphone e tablet Pixel compatibili.
La nuova build in anteprima distribuita da Big G è la AP31.240322.018, ha un peso di 613 MB su Google Pixel 7 Pro (provenendo dalla precedente Developer Preview 2) e porta con sé le patch di sicurezza aggiornate a marzo 2024, le stesse rilasciate lo scorso 3 aprile agli utenti del canale stabile.
Nel seguito, subito dopo le parole di Dave Burke (vicepresidente della divisione Engineering di Android presso Google) che ha commentato l’inaugurazione della seconda fase del ciclo di sviluppo, andremo ad analizzare tutto ciò che ha annunciato direttamente Big G:
Oggi rilasciamo la prima beta di Android 15. Con i progressi compiuti nel perfezionamento delle funzionalità e della stabilità di Android 15, è ora di aprire l’esperienza sia agli sviluppatori che agli early adopter, quindi ora puoi registrare qualsiasi Pixel supportato dispositivo qui per ottenere questa e la futura versione beta di Android 15 e rilasciare aggiornamenti beta via etere.
Android 15 continua il nostro lavoro per creare una piattaforma che aiuti a migliorare la produttività, offrire agli utenti un’esperienza app premium, proteggere la privacy e la sicurezza degli utenti e rendere la tua app accessibile a quante più persone possibile, il tutto in un ecosistema vivace e diversificato di dispositivi. partner e vettori di silicio.
[…] Avremo molto altro da condividere man mano che avanziamo nel ciclo di rilascio e assicurati di sintonizzarti su Google I/O dove potrai approfondire gli argomenti che ti interessano con oltre 100 sessioni, workshop, codelab e demo.
Le novità annunciate da Google
Di seguito andremo a riepilogare le novità annunciate da Google (assieme a questa beta 1) come parte di ciò che vedremo effettivamente con Android 15. Ancora una volta, il colosso di Mountain View sottolinea quanto sia importante l’apporto degli sviluppatori, invitati a provare la build e a fornire più feedback possibili, fondamentali per lo stesso sviluppo.
Barra di navigazione trasparente (edge-to-edge experience)
Tutte le app destinate ad Android 15 verranno automaticamente mostrate “edge-to-edge” (da bordo a bordo) sul dispositivo, smartphone o tablet che sia: questo perché le barra di navigazione sarà trasparente (o traslucida) e il contenuto verrà posizionato alle sue spalle (ma sarà visibile) per impostazione predefinita. La barra di stato, invece, rimarrà visibile ma si andrà adattando ai colori del contenuto che scorre alle sue spalle.
Archiviazione delle app
Google conferma qualcosa che era già emerso dalle Developer Preview: con Android 15 sarà possibile archiviare le applicazioni a livello di sistema operativo.
Per sfruttarla, basta accedere alla schermata delle informazioni di un’app (nel nostro caso specifico abbiamo scelto Shazam) e selezionare il nuovo pulsante “Archivia” che sostituisce “Apri” (ora spostato in alto a destra) accanto a “Disinstalla” e “Forza interruzione“.
Una volta che l’app viene archiviata, la sua icona sulla schermata iniziale o nel cassetto delle app diviene scura e nascosta dietro un’icona con una nuvola e una freccia verso il basso; per ripristinarla, basterà premere l’icona e lo smartphone scaricherà il contenuto necessario per ripristinarla. Va sottolineato che, per ripristinare un’app archiviata, è necessaria una connessione di rete.
Altre novità annunciate
Android 15 consente di scegliere un portafogli digitale alternativo a Google Wallet
Android 15 introduce il nuovo ruolo Wallet (app portafogli digitale) e gli utenti potranno così scegliere la loro app Wallet (non per forza Google Wallet) da impostare come predefinita (al percorso “Impostazioni > App > App predefinite”) per i pagamenti NFC (maggiori informazioni).
Profilazione gestita internamente dalle app
Grazie alla nuova classe ProfilingManager, gli sviluppatori potranno raccogliere informazioni di profilazione direttamente dalle proprie app tramite un’API che verrà integrata in Android Jetpack (maggiori informazioni).
TalkBack supporta i display Braille
Su Android 15, TalkBack potrà supportare (via USB o tramite Bluetooth “protetto”) i display Braille che sfruttano lo standard HID (standard simile a quello utilizzato da mouse e tastiere, scelto per ampliare il supporto a una gamma più ampia di display Braille).
Gestione delle chiavi per la crittografia end-to-end
Il team di sviluppo vuole far sì che tutti gli sviluppatori sfruttino la crittografia end-to-end all’interno delle proprie app Android: per farlo, verrà messa a disposizione degli sviluppatori un’API (a livello di sistema operativo) per l’archiviazione di chiavi pubbliche crittografate (verranno gestite da E2eeContactKeysManager).
Attività in background “protetta”
Con l’obiettivo di proteggere gli utenti dalle app dannose e dare loro un maggiore controllo sui propri dispositivi, Android 15 apporta ulteriori modifiche per impedire alle app in background “malevole” di portare altre app in primo piano.
Quando arriverà Android 15?
Google ha aggiornato la tabella di marcia relativa alle varie build che verranno rilasciate nel corso del percorso di sviluppo che terminerà con il rilascio in forma stabile di Android 15, previsto per il terzo trimestre del 2024.
Dopo due Developer Preview (arrivate a febbraio e marzo), con la beta 1 di questa sera siamo entrati nella seconda fase del ciclo di sviluppo. La fase di beta testing, rivolta a un numero maggiore di utenti (la prima fase era pensata per gli sviluppatori), sarà costellata dal rilascio di altre tre versioni beta, cadenzate mensilmente fino a luglio. A giugno, con il rilascio della beta 3, il sistema operativo dovrebbe raggiungere la maturità in termini di stabilità della piattaforma.
A quel punto verranno finalizzate le API di livello 35 (mentre Android 14 ha le API di livello 34) per SDK e NDK e i comportamenti di sistema relativi alle app. Seguirà poi una fase conclusiva di sviluppo (con Android 14 abbiamo assistito al rilascio di una quinta beta e altre patch correttive).
Come installare la beta 1 di Android 15 sui Pixel compatibili
A differenza della Developer Preview, la cui “prima” installazione avveniva manualmente, la beta 1 di Android 15 può essere installata registrando al programma Android Beta uno degli smartphone compatibili:
- Google Pixel 6 (Oriole)
- Google Pixel 6 Pro (Raven)
- Google Pixel 6a (Bluejay)
- Google Pixel 7 (Panther)
- Google Pixel 7 Pro (Cheetah)
- Google Pixel 7a (Lynx)
- Google Pixel Fold (Felix)
- Google Pixel Tablet (Tangorpro)
- Google Pixel 8 (Shiba)
- Google Pixel 8 Pro (Husky)
Per registrare il proprio smartphone in modo da potere ricevere la beta 1 di Android 15, basterà raggiungere la pagina dedicata al programma Android Beta (raggiungibile tramite questo link), raggiungere la sezione “I tuoi dispositivi idonei”, cliccare su “Registra” e accettare termini e condizioni per partecipare al programma. In questo modo, lo smartphone registrato riceverà la beta 1 di Android 15 come se fosse un normalissimo aggiornamento tramite OTA, installabile attraverso il percorso “Impostazioni > Sistema > Aggiornamento di sistema”.
Coloro che già eseguono la precedente Developer Preview 2 riceveranno la nuova beta 1 come se fosse un qualsiasi aggiornamento di sistema. In aggiunta, il dispositivo verrà automaticamente registrato al programma Android Beta per Android 15.
Cosa fare nel caso in cui lo smartphone sia registrato al programma beta di Android 14 QPR3
Anche nel caso in cui il vostro smartphone (compatibile) fosse registrato al programma di sviluppo di Android 14 QPR3, vi verrà segnalata automaticamente la disponibilità dell’aggiornamento alla beta 1 di Android 15 (provenendo dalla beta 2.1 rilasciata lo scorso 1 aprile).
In questo caso vi sono alcune possibilità tra cui scegliere:
- Procedere con l’installazione della beta 1 di Android 15.
- Abbandonare il programma beta di Android 15, ignorare l’avviso di downgrade e attendere il rilascio della seguente release stabile (che arriverà a giugno), evitando così la perdita dei dati.
- Abbandonare il programma beta di Android 14 QPR3 e formattare lo smartphone per tornare all’ultima release stabile (quella rilasciata lo scorso 3 aprile).
Nel caso in cui venisse installata la beta 1 di Android 15, la prima occasione per abbandonare il programma beta senza perdere i dati presenti sul dispositivo si verificherebbe al momento del rilascio sul canale stabile della prossima versione del sistema operativo del robottino verde.
Va segnalato, infine, che Google Pixel 5a non riceverà nuove versioni in anteprima, dal momento che non è supportato da Android 15: gli utenti in possesso di questo smartphone dovranno attendere giugno per il rilascio di Android 14 QPR3 in forma stabile.