La ricarica rapida, generalmente considerata, è indubbiamente una delle innovazioni di maggiore impatto sul modo in cui ogni giorno ci approcciamo agli smartphone di ultima generazione. Se fino a qualche anno fa servivano ore intere prima che il dispositivo fosse nuovamente pronto per essere utilizzato, allo stato attuale è sufficiente una manciata di minuti.

L’introduzione delle varie tecnologie di ricarica rapida ha inciso anche sul modo in cui gli utenti scelgono il proprio nuovo smartphone. Basti pensare al discorso relativo all’autonomia: sebbene sia comunque preferibile un dispositivo capace di garantire in maniera affidabile di coprire almeno una giornata intera di utilizzo, un’autonomia non straordinaria può essere accettata più di buon grado se controbilanciata da una ricarica particolarmente rapida. Discorso avvalorato ancora di più dalle recenti evidenze di come ricaricare rapidamente la batteria del proprio smartphone non abbia un impatto significativo sulla durata della stessa nel medio-lungo periodo. 

Parlare di ricarica rapida in generale ha però poco senso, perché il vasto insieme comprende tecnologie diverse per prestazioni – basti pensare che la Qualcomm Quick Charge di prima generazione si fermava a 10 watt mentre la nuovissima Quick Charge 5 si spinge oltre i 100 watt e in giro si inizia già a parlare addirittura di 200 watt – e per funzionamento – caso emblematico è quello della VOOC di OPPO, utilizzata con nomi diversi anche sugli smartphone OnePlus (Dash Charge prima e Warp Charge ora) e Realme (Dart Charge).

USB Power Delivery (USB PD)

Prima di entrare nell’era della ricarica rapida c’era soltanto l’USB, con i suoi 5V e 0,5A, per una potenza irrisoria di 2,5W. Insomma, uno standard del tutto inadeguato alle esigenze d’uso.

La svolta è arrivata quando l’USB Implementers Forum (USB IF) ha dapprima annunciato lo standard USB Type C, portando la potenza erogabile a 15W, ma soprattutto con lo standard USB Power Delivery (USB PD). Quest’ultimo sfrutta proprio l’USB Type-C e arriva ad erogare fino a 100W in entrambe le direzioni ed è inoltre in grado di operare su diversi profili di tensione – 5V, 9V, 15V, 20V – con corrente che può andare da 0,1A a 5A.

Qualcomm Quick Charge

Per parlare di ricarica rapida in materia di smartphone Android è fondamentale partire dalla tecnologia più diffusa: la Quick Charge di Qualcomm.

Si tratta di una tecnologia proprietaria che rende possibile ricaricare dispositivi a batteria a livelli inferiori e superiori rispetto ai tipici 5 volt e 2 ampere. Ai fini dello sfruttamento della tecnologia (e della specifica versione della stessa), è necessario che la supportino sia l’alimentatore che il dispositivo da ricaricare.

Lo stato dell’arte è rappresentato dalla Quick Charge 5, che su Xiaomi Mi 10 Ultra ha permesso di raggiungere i 120W cablati (e 50W wireless).

Ecco un riepilogo delle varie versioni della Qualcomm Quick Charge, con specificati i chipset che le supportano e le principali caratteristiche.

Tecnologia Tensione Corrente massima Potenza massima Novità Data di lancio Chipset supportati
Quick Charge 1.0 5 V 2 A 10 W AICL (Automatic Input Current Limit);

APSD (Automatic Power Source Detection)

2013 Snapdragon 600
Quick Charge 2.0 5 V, 9 V, 12 V 3A , 2A , 1.67 A 18 W HVDCP (High Voltage Dedicated Charging Port);

Dual Charge (opzionale)

2015 Snapdragon 200, 208, 210, 212, 400, 410, 412, 415, 425, 610, 615, 616, 800, 801, 805, 808, 810
Quick Charge 3.0 3.6 V a 20 V, dinamico con incrementi di 200 mV 2.5 A o 4.6 A 18 W HVDCP+;

Dual Charge+ (opzionale);

INOV 1.0 & 2.0;

Battery Saver Technologies

2016 Snapdragon 427, 430, 435, 617, 620, 625, 626, 650, 652, 653, 820, 821
Quick Charge 4 3.6 V a 20 V, dinamico con incrementi di 200 mV tramite caricatore QC;

5 V o 9V via USB-PD;

3 V a 11 V, con incrementi di 20 mV e 0 V a 3 V con incrementi di 50 mA via USB-PD 4.0 PPS (Programmable Power Supply)

3 A via USB-PD;

2.5 A o 4.6 A via QC

18 W;

27 W via USB-PD;

100 W (20 V * 5 A) via QC

HVDCP++;

Dual Charge++ (opzionale);

INOV 3.0;

Battery Saver Technologies 2;

USB-PD compatible

2017 Snapdragon 630, 636, 660, 835
Quick Charge 4+ 5 V, 9 V via USB-PD;

3.6 V a 20 V, Incrementi di 200 mV via QC

3 A via USB-PD;

2.5 A o 4.6 A via QC

18 W;

27 W via USB-PD;

100 W (20 V * 5 A) via QC

Dual Charge++ (non opzionale);

Intelligent Thermal Balancing;

Advanced Safety Features

2017 Snapdragon 670, 675, 710, 712, 720G, 730, 730G, 845, 855, 855+
Quick Charge 5  Adattiva 100 W+ Qualcomm Battery Saver;

Qualcomm Smart Identification of Adapter Capabilities;

Dual/Triple Charge;

INOV4

2020 Snapdragon 865, 865+

VOOC (OPPO), Dash Charge/Warp Charge (OnePlus), Dart Charge (Realme)

I nomi VOOC su smartphone OPPO, Dash Charge/Warp Charge su OnePlus e Dart Charge su Realme identificano tutti la tecnologia proprietaria di ricarica rapida creata da BBK Electronics.

A differenza dello standard USB Power Delivery (USB PD) e della Qualcomm Quick Charge (e della ricarica rapida usata da Samsung su Exynos), che utilizzano tensioni più elevate per poi abbassarle e convertirle all’interno dello smartphone, la tecnologia di OPPO/OnePlus/Realme operava inizialmente solo a 5 V, puntando piuttosto sull’aumento della corrente.

I vantaggi di questa soluzione erano e sono presto detti. Innanzitutto l’elettronica all’interno dello smartphone è semplificata, non avendo bisogno di un sistema di riduzione della tensione. In secondo luogo, visto che la conversione non avviene nello smartphone, non è lì che si genera calore e che lo stesso deve essere dissipato: quest’onere è trasferito al caricabatterie.

Il rovescio della medaglia era e rimane la limitata compatibilità: queste tecnologie sono sfruttabili soltanto con il caricabatteria originale del produttore e questo vale sia per l’alimentatore che per il cavo.

La situazione è diventata ancora più interessante con la nascita della Super VOOC: in questo caso, infatti, al posto di una cella al litio ce ne sono due in serie e questo consente di aumentare sia l’amperaggio che di raddoppiare la tensione a 10V.

Ecco un riassunto delle varie versioni con annesse caratteristiche:

1. VOOC 2.0/Dash Charge: 5V/4A (20W)
2. VOOC 3.0: 5V/5A (25W)
3. SuperVOOC: 10V/5A (50W)
4. VOOC 4.0/Warp Charge: 5V/6A (30W)
5. SuperVOOC 2.0/SuperDart: 10V/6.5A (65W)
6. 125W Flash Charge: 20V/6,25A

Huawei SuperCharge

La strada scelta da Huawei per il proprio sistema di ricarica rapida è assimilabile a quella di OPPO/OnePlus/Realme: tensione bassa e corrente elevata, con gli stessi vantaggi in termini di dissipazione del calore e velocità e lo stesso limite di compatibilità.

In questo caso il punto di partenza era stato già superlativo: HONOR Magic aveva una ricarica rapida a 5V/8A, dunque 40W. Se questo dato non è cambiato nei modelli di punta più recenti, come Huawei P40 Pro e Huawei P40 Pro+, va segnalato il passaggio ai 10V/4A.

Ricarica rapida wireless

È doveroso, infine, un rapido accenno ai progressi compiuti in materia di ricarica wireless: se fino a qualche anno fa la maggior comodità dell’assenza di cavi si portava dietro l’effetto collaterale di tempi di ricarica biblici, la realtà attuale è decisamente più interessante. Basti qualche esempio:

Samsung, con la sua Fast Wireless Charging 2.0, offre 10W+ su un numero già significativo di modelli, come le serie Galaxy S10, Galaxy S20 e Galaxy Note 20.
Huawei con la SuperCharge Wireless aveva già raggiunto i 27W con la serie Mate 30, ma coi flagship Huawei P40 Pro/P40 Pro+ ha toccato i 40W.
Qualcomm aveva già raggiunto i 30W, arrivando a convincere finalmente anche OnePlus ad implementare la ricarica wireless (per ora solo su OnePlus 8 Pro) e con la Quick Charge 5 ha reso possibili i 50W di Xiaomi Mi 10 Ultra.

Non dimenticate di dare un’occhiata alla nostra guida sui Migliori smartphone con ricarica wireless e rapida.