Migliori smartphone con ricarica wireless e rapida – La tecnologia legata alle batterie non sembra tenere il passo con le esigenze di mercato e i produttori sono alla costante ricerca di soluzioni che possano sopperire alla crescente richiesta energetica degli smartphone.

Oltre ad aumentare la capacità delle batterie, grazie anche alle crescenti dimensioni degli smartphone, i produttori puntano sulla ricarica rapida per ridurre i tempi di carica e consentire agli utenti di avere il proprio dispositivo a disposizione il prima possibile.

Oltre alla ricarica rapida, sempre più diffusa anche nelle fasce medie del mercato, prende sempre più piede la ricarica wireless, anche se in questo caso sembra rimanere riservata ai modelli di fascia alta. Nonostante siano stati da tempo definiti degli standard, la maggior parte dei produttori fa ricorso a soluzioni proprietarie, sviluppate insieme alle batterie per ottenere le massime prestazioni possibili.

In questa guida cercheremo dunque di capire come funzionano le due tecnologie e quali sono i migliori smartphone con ricarica wireless e rapida presenti sul mercato, in una classifica aggiornata ogni mese. E in alcuni casi le tecnologie coincidono, visto che alcuni smartphone sono dotati di una ricarica wireless particolarmente veloce, superiore alla ricarica cablata di molti smartphone in vendita.

Come funziona la ricarica wireless

Anche se le tecnologie di ricarica wireless sono diverse, quella adottata sugli smartphone è la ricarica a induzione. Una bobina trasmittente, posta all’interno di un dispositivo di ricarica, invia un segnale, che viene intercettato dalla bobina di ricezione presente nello smartphone con supporto alla ricarica wireless.

Una volta rilevato il segnale l’induzione elettromagnetica viene avviata e gli elettroni iniziano a muoversi nella bobina di trasmissione, generando un campo magnetico che viene rilevato dalla bobina di ricezione. A questo punto gli elettroni della bobina ricevente si muovono dando origina a un flusso elettrico che va a ricaricare la batteria. Per funzionare le due bobine devono essere a stretto contatto, a una distanza che solitamente è inferiore ai 10 millimetri.

Per regolamentare la tecnologia è stato creato lo standard Qi, messo a punto dal WPC (Wireless Power Consortium) e utilizzato da una buona parte dei produttori di smartphone. Ovviamente al momento di scegliere uno smartphone con ricarica wireless è preferibile, in termini di compatibilità, puntare su un modello compatibile con lo standard Qi.

In alternativa dovrete scegliere un caricabatterie dello stesso brand dello smartphone: in questi casi solitamente la potenza erogata è decisamente superiore ma il funzionamento è garantito sono con un numero limitato di prodotti. Anche in questi casi comunque gli smartphone rispettano lo standard Qi e possono essere caricati con dispositivi aderenti a questo standard, anche se con una potenza decisamente inferiore, solitamente compresa da i 5 e i 10 watt.

Queste informazioni vanno tenute in considerazione al momento dell’acquisto dello smartphone e del caricabatterie wireless, al fine di sfruttare al massimo le tecnologie integrate. In questa guida troverete solo smartphone con ricarica wireless rapida, dai 30 watt in su.

Come funziona la ricarica rapida

Con l’aumentare della capacità delle batterie i produttori hanno dovuto cercare un’alternativa alla carica normale della batteria, che in passato (ma il dato vale ancora per gli smartphone più economici), arrivava a 5 watt con una tensione di 5 volt e una corrente di 1 ampere.

Con valori simili la carica di una batteria da 4.000 mAh richiederebbe tempi biblici, circa 4 ore nel migliore dei casi, un dato che può andare bene per le ricariche notturne ma assolutamente inadeguato per chi necessita di avere lo smartphone pronto in tempi ragionevoli.

Ecco dunque che i produttori hanno cercato una soluzione al problema, lanciando la corsa alla ricarica rapida. In realtà, vista l’attuale tecnologia utilizzata nelle batterie, è più corretto parlare di “fase di ricarica rapida”. Una batteria al litio non è mai completamente scarica ma si definisce in tal modo quando la sua tensione raggiunge i 3 volt, insufficienti per garantire il funzionamento del dispositivo da alimentare.

Solitamente infatti la tensione operativa ottimale oscilla tra i 4,2 e i 4,3 volt e nella prima fase della carica viene ripristinata la tensione ottimale. Il controller che gestisce la ricarica della batteria, presente nello smartphone, richiede all’alimentatore la massima corrente possibile.

In questa fase infatti è facile per gli ioni di litio trovare posto sull’anodo anche se vengono spostati in grosse quantità. Ecco perché nella maggior parte dei casi i produttori citano tempi rapidissimi per raggiungere il 50% della carica, che in alcuni casi avviene in 15-20 minuti. Successivamente però il sistema di ricarica attiva la fase due durante la quale viene mantenuta una tensione costante e la corrente inizia a scendere progressivamente, fino ad azzerarsi quando la carica raggiunge il 100%.

Nonostante sia stati creati diversi standard, come il Quick Charge di Qualcomm o il Power Delivery, la tendenza dei produttori è quella di trovare soluzioni personalizzate. Se da una parte queste ultime hanno il vantaggio di sfruttare al massimo le caratteristiche del pacchetto completo (smartphone, carica batterie e cavo di ricarica), il rovescio della medaglia è la mancanza di compatibilità con altri produttori.

Non potrete quindi sfruttare la potenza massima con cavi diversi da quelli originali, o carica batterie universali, anche se nella maggior parte dei casi potrete ottenere una velocità di carica molto elevata. La maggior parte dei produttori punta comunque a creare sistemi con correnti molto elevate, che non necessitano di componenti interni per abbassare la tensione, lasciando tale compito al carica batterie che può anche scaldarsi senza creare problemi allo smartphone.

Per la batteria infatti sono dannosi i surriscaldamenti provocati dalla tensione, in particolar modo nella seconda fase della ricarica. Ricordiamo infine che è sempre il dispositivo da caricare che “chiede” tensione e corrente, per cui se collegate uno smartphone privo di ricarica rapida all’alimentatore di un Mac in grado di erogare 65 watt di potenza non finirete per bruciare il telefono.

Quest’ultimo infatti, attraverso il proprio circuito di ricarica, “chiederà” la giusta corrente e la giusta tensione per la ricarica della batteria, indipendentemente dalle capacità di erogazione del carica batterie.

Migliori smartphone con ricarica rapida  wireless

    Migliori smartphone con ricarica rapida cablata

    Redmi Note12 Pro+ 5G

    Arrivato in Italia nella primavera del 2023, è il più completo della serie Redmi Note 12, con un comparto fotografico top e una ricarica rapida impressionante. L'ergonomia è al limite, il peso di 209 grammi non lo rende facile da usare così come lo spessore di 9 millimetri, ma integra anche una porta da 3,5 millimetri ormai introvabile. La fotocamera utilizza un sensore principale da 200 megapixel (f/1.7) con OIS e PDAF, un sensore ultra grandangolare (FoV 120 gradi) da 8 megapixel (f/2.2) e un macro da 2 megapixel (f/2.4), con foto buone ma non straordinarie.La batteria da 5.000 mAh permette di coprire anche le giornate più impegnative. La ricarica rapida cablata a 120 watt permette di ricaricare completamente il telefono in meno di 20 minuti. Davvero top.

    realme 9 Pro+ 5G

    In Italia è in vendita da inizio 2022, con tre colorazioni tra cui scegliere e die diversi tagli di memoria. Con il suo schermo da 6,4 pollici risulta sufficientemente compatto, pur senza esagerare: 160,2 x 73,3 x 7,99 mm e 182 grammi di peso non sono comunque niente male a tutto vantaggio dell'ergonomia. La batteria è in linea con la concorrenza, si attesta sui 4.500 mAh. Nessun problema per coprire anche le giornate di lavoro più intenso, senza particolari accorgimenti. Buono il comparto fotografico, con sensore principale da 50 megapixel a cui si affiancano un sensore ultra grandangolare da 8 megapixel e un macro da 2 megapixel. La ricarica Super Dart daw 60 watt garantisce tempi di ricarica molto ridotti

    realme GT NEO 3

    È stato il primo, nel corso del 2023, a portare in Europa il chipset MediaTek Dimensity 8100, affiancato da 8 o 12 GB di RAM e fino a 256 GB di memoria interna. Lo schermo FullHD+ da 6,7 pollici ha una frequenza di refresh di 120 Hz e alloggia, con la tecnologia punch hole, un sensore da 16 megapixel. Al posteriore invece trovano posto un sensore principale da 50 megapixel (f/1.88) affiancato da ultra grandangolare (FoV 119 gradi) da 8 megapixel e macro da 2 megapixel. La ricarica cablata raggiunge i 150 watt, uno dei valori più alti in assoluto

    Motorola edge 40 pro

    Il top di gamma della casa alata è stato annunciato ad aprile 2023, con una sola variante di memoria e due diverse colorazioni, Interstellar Black e Lunar Blue. Non male le dimensioni, vista la presenza di uno schermo da 6.67 pollici: 161,2 x 74 x 8,59 mm e 197 grammi di peso sono un buon compromesso. Il design arrotondato di ogni elemento è anche la sua principale pecca dal punto di vista dell'ergonomia, visto che è un dispositivo molto scivoloso, a cui è meglio applicare subito una cover. Buona ma non eccelsa l'autonomia, data da una batteria da 4.600 mAh. Si raggiungono le 5 ore e mezza di schermo acceso ma se la giornata è particolarmente impegnativa si può ricorrere a un veloce rabbocco, grazie alla ricarica rapida. Pur non essendo all'altezza dei migliori camera phone, il comparto fotografico è di ottimo livello. Sensore principale da 50 megapixel (f/1.8), ultra grandangolare (FoV 114 gradi) da 50 megapixel (f/2.2) e zoom ottico 2x da 12 megapixel (f/1.6), una combinazione che restituisce buoni scatti soprattutto con molta luce. La ricarica rapida cablata si attesta a 125 watt per fare il pieno in appena 25 minuti

    Questi erano dunque i migliori smartphone con ricarica wireless e rapida di questo mese. Se state cercando altre soluzioni vi segnaliamo alcune delle nostre guide all’acquisto: