A novembre dello scorso anno Google ha rilasciato la Developer Preview 1 di Android 16 e circa un mese dopo la Developer Preview 2, permettendo agli utenti più smanettoni di cominciare a farsi un’idea di ciò che la futura versione del robottino porterà con sé. Vi abbiamo già riportato le primissime novità introdotte, abbiamo visto che la prossima versione del sistema operativo che muove i nostri smartphone vedrà probabilmente la luce prima del previsto, ma abbiamo anche visto come Gemini potrebbe ricevere nuove interessanti funzionalità, come l’azienda abbia iniziato i lavori per lo sviluppo della funzione “ottimizzazione ricarica”, o ancora come la prossima versione del robottino permetterà alle app di bloccare eventuali strumenti di scrittura IA.

Qualche giorno fa poi, Google ha finalmente avviato il rilascio della Beta 1 di Android 16 e oggi, grazie al lavoro svolto da Mishaal Rahman, scopriamo insieme i progressi effettuati dall’azienda nello sviluppo dell’app Terminale Linux per Android, oltre a probabili future funzionalità.

Offerta

Google Pixel 10 Pro XL, 512GB

Offerta + sconto automatico di 100€ al check-out (in fase di pagamento)

979€ invece di 1429€
-31%

Notevoli miglioramenti per l’app Terminale Linux su Android 16

Google sta lavorando strenuamente al miglioramento del proprio sistema operativo mobile, sviluppando diverse novità che potrebbero fare la loro comparsa nella prossima versione Android 16; tra queste abbiamo già visto come sia in lavorazione una nuova app Terminale, che dovrebbe permettere agli utenti di eseguire comandi Linux dallo smartphone o dal tablet, un po’ come già accade su ChromeOS per intenderci.

La nuova app Terminale Linux di Android scarica, configura, esegue e si interfaccia con un’istanza della distribuzione Debian in esecuzione in una macchina virtuale, tutto ciò è possibile grazie al set di API AVF (Android Virtualization Framework), che consente appunto al dispositivo di eseguire differenti sistemi operativi tramite virtualizzazione.

Dalla sua prima apparizione nella versione Beta di Android 15 QPR2, l’app in questione ha ricevuto alcune modifiche che sono state implementate anche nell’ultima Beta disponibile di Android 16, sono stati risolti i problemi con il processo di installazione ed è stato aggiunto un menu delle impostazioni per ridimensionare il disco, inoltrare le porte ed eseguire il backup dell’installazione.

Tuttavia, alcune delle novità più interessanti non sono state messe a disposizione nella versione di Android 16 utilizzabile dagli utenti, stiamo parlando dell’aggiunta del supporto per l’accelerazione hardware e un ambiente grafico completo. Fortunatamente però, lo sviluppo da parte di Google di questa funzione è pubblico ed è dunque sufficiente compilare una build di AOSP con queste modifiche aggiunte per poter dare una prima occhiata alle nuove funzionalità.

Rahman ha quindi avviato l’app Terminale Linux su un Pixel 9 Pro, toccato un nuovo pulsante in alto a destra per accedere all’attività Display e quindi eseguito il comando “weston” per aprire un ambiente grafico, abilitando in seguito l’accelerazione hardware in anticipo e installando Chocolate Doom.

Come potete notare dal video qui sopra, il videogioco gira decisamente bene (per quanto a onor del vero Doom sia giocabile su praticamente qualsiasi dispositivo dotato di un display); alcuni tra voi avranno fatto caso a come non sia presente l’audio, circostanza dovuta al fatto che Google sta ancora lavorando alla sua implementazione.

Ad ogni modo, il fatto che il Terminale Linux di Android 16 possa eseguire app grafiche come Doom è una buona notizia, che in futuro potrebbe concretizzarsi nella possibilità di utilizzare qualsiasi programma desktop nato per il sistema operativo del pinguino come già accade sui Chromebook. A tal proposito, è poco probabile che l’intenzione di Google sia quella di rimpiazzare totalmente ChromeOS con Android, è invece più credibile (e auspicabile) che l’intenzione dell’azienda sia quella di uniformare quanto più possibile i propri sistemi operativi, incorporando parti dell’ecosistema Android nei Chromebook in modo che le nuove funzionalità di Google (molte delle quali legate all’IA) possano arrivare sulle diverse piattaforme più velocemente di quanto farebbero altrimenti.