Molti dei dispositivi tecnologici che utilizziamo quotidianamente sono animati da un sistema operativo sviluppato da Google, i nostri smartphone sono mossi da Android, molti dei nostri smartwatch da Wear OS e alcuni dei nostri laptop da ChromeOS, il sistema operativo dei Chromebook.
Coloro tra voi che sono soliti utilizzare dispositivi di questo tipo sanno come i vari sistemi citati siano in qualche modo interconnessi tra loro, prendendo come esempio ChromeOS il sistema vanta la possibilità già da diverso tempo di utilizzare le applicazioni sviluppate per Android, così come vanta un’ottima integrazione tra alcuni smartphone e i Chromebook.
Nonostante ciò, le basi dei sistemi operativi sono comunque differenti tra loro, ChromeOS e Android per esempio sono entrambi sviluppati a partire dal kernel Linux, ma ciò non implica che siano uguali o che l’implementazione di alcune funzioni in un sistema avvenga in seguito automaticamente anche nell’altro.
Nelle ultime ore, con un post sul blog Chromium, il colosso di Mountain View ha annunciato l’arrivo di un notevole cambiamento in casa ChromeOS; scopriamo insieme di cosa si tratta.
Il futuro di ChromeOS è legato a filo stretto con Android
Ci sono novità nel futuro di ChromeOS, il sistema operativo che anima i Chromebook, secondo quanto dichiarato da Prajakta Gudadhe e Alexander Kuscher, direttori di Engineering e Product Management per ChromeOS, la società ha infatti intenzione di incorporare parti dell’ecosistema Android nei Chromebook in futuro, in modo che le funzionalità AI di Google possano arrivare sulla piattaforma più velocemente di quanto farebbero altrimenti.
Nello specifico il sistema operativo inizierà presto ad “abbracciare parti dello stack Android, come il kernel Android Linux e i framework Android come parte delle fondamenta di ChromeOS“. L’introduzione dello stack tecnologico basato su Android in ChromeOS permetterà di accelerare il ritmo dell’innovazione dell’intelligenza artificiale alla base di ChromeOS, semplificare gli sforzi di progettazione e aiutare diversi dispositivi come telefoni e accessori a funzionare meglio insieme ai Chromebook.
Sotto questo punto di vista i lavori sono già iniziati, con ChromeOS 122 Google ha iniziato a sostituire l’attuale implementazione del software Bluetooth con Fluoride, lo stack Bluetooth di Android, una migrazione denominata Project Floss che ha richiesto circa due anni per essere implementata (considerando che l’inizio dei lavori risale al 2021) per raggiungere la parità di qualità con Bluez, il precedente stack Bluetooth di ChromeOS.
Ad ogni modo, come detto poco sopra, il tutto nasce dall’intenzione dell’azienda di portare tutte le nuove funzioni mosse dall’intelligenza artificiale presenti su Android anche su ChromeOS, con il minimo sforzo; non è chiaro quale impatto tutto ciò potrà avere sull’utente finale nell’utilizzo di un Chromebook, abbiamo visto infatti come al momento le funzioni IA presenti nel sistema operativo desktop del colosso siano esclusiva dei Chromebook Plus, che la nuova rotta possa portare a qualche cambiamento in questo frangente?
Difficile dirlo con certezza, il team dedicato afferma che “i miglioramenti nello stack tecnologico stanno iniziando ora, ma non saranno pronti per i consumatori prima di un bel po’ di tempo“, questo potrebbe voler dire che le varie modifiche verranno implementate, nel corso del tempo, in maniera silenziosa in ChromeOS, senza impattare direttamente sull’aspetto o sul comportamento del sistema operativo.
Al momento dunque non è chiaro a quali cambiamenti porterà tutto questo, considerando che entrambi i sistemi operativi saranno basati sullo stesso kernel, probabilmente possiamo aspettarci di vedere una convergenza tra ChromeOS e Android in un futuro non troppo lontano, qualcosa di simile a quanto accade con Ubuntu e Debian.