Nel corso degli ultimi giorni il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America ha revocato le licenze che fino ad oggi permettevano a Qualcomm e Intel, due delle compagnie tech attualmente più influenti, di inviare a Huawei i propri chip, che vengono utilizzati rispettivamente per la produzione di smartphone, notebook portatili e altro ancora.

Le compagnie interessate dalla revoca avrebbero ricevuto la notizia nella giornata di ieri, con effetti che si si verificheranno inevitabilmente nell’immediato. Più precisamente, la mossa da parte del dipartimento del Commercio arriverebbe a seguito della messa in vendita del primo notebook portatile Huawei dotato di intelligenza artificiale, ovvero MateBook X Pro, che proprio al suo interno monta il processore Intel Core Ultra 9.

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Il futuro di Huawei

È chiaro che tale decisione porterà a delle significative conseguenze a livello dei processi produttivi della compagnia cinese, che andranno a impattare sul mercato tech statunitense e non solo, spargendosi a macchia d’olio sul resto del mercato mondiale.

A prender parola a tal proposito sarebbe stata la repubblicana Elisa Stefanik, secondo cui tale intervento rafforzerà la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, con l’intento di promuovere (e salvaguardare) l’ingegno americano. Non è la prima volta che si verifica un evento del genere, che conta numerosi precedenti nel corso degli ultimi anni: già da diverso tempo ormai è sotto gli occhi di tutti la nota avversità da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’avanzamento tecnologico della Cina, in termini di dispositivi tech e software.

Tale mossa potrebbe portare a un notevole impatto anche sui cicli produttivi di Qualcomm e Intel, che si troveranno a diminuire le unità prodotte e originariamente riservate alla compagnia cinese. Ricordiamo che Intel aveva già recentemente annunciato una perdita pari a 7 miliardi di dollari per la produzione dei suoi processori, con un rientro in pari sul bilancio non prima del 2027. Non ci rimane a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito dalla stessa Huawei, che siamo certi non tarderanno ad arrivare durante le prossime settimane.