Se vi siete mai chiesti come si comportano le varie versioni di Android nel mercato globale, un tempo Google forniva aggiornamenti mensili su una pagina web dedicata. Tuttavia, per diversi motivi, queste informazioni sono ora accessibili solo tramite l’ambiente di sviluppo Android Studio e vengono aggiornate con una frequenza minore, per la precisione trimestralmente e non più mensilmente. In questo articolo esamineremo l’adozione di Android 13 e la sua crescita rispetto alle versioni precedenti del sistema operativo e come questi dati possono influenzare il mercato degli smartphone Android.

Android 13 conquista il mercato: le ultime statistiche

A gennaio di quest’anno Android 13 è apparso per la prima volta nelle statistiche di distribuzione, con oltre il 5% dei dispositivi Android in soli cinque mesi dal lancio avvenuto ad agosto dello scorso anno (qualora vogliate approfondire vi consigliamo di leggere il nostro articolo in merito). Tuttavia, le statistiche più aggiornate mostrano un aumento significativo nell’adozione dell’ultimo sistema operativo di Google: oltre il 12% dei dispositivi Android, tra smartphone e tablet, esegue attualmente questa versione del sistema operativo. In confronto, la scorsa versione Android 12 ha raggiunto solo il 13,3% di adozione quasi un anno dopo il suo rilascio. È lecito aspettarsi quindi che Android 13 sia destinato a superare presto il suo predecessore, ma dovremo attendere l’aggiornamento successivo delle statistiche per confermare o smentire questa tendenza.

Una possibile spiegazione per la rapida adozione di Android 13 può annidarsi nel ruolo di Samsung nel mercato degli smartphone. Il colosso coreano, che detiene una quota di mercato significativa, si è impegnata significativamente lato aggiornamenti, rilasciando tempestivamente gli update per i propri dispositivi, a partire dai i modelli di fascia alta per arrivare anche ai tablet e gli smartphone più economici. A supportare questa statistica positiva c’è ovviamente anche Google stessa con la linea di telefoni Pixel che, a partire dal Pixel 4, hanno tutti ricevuto Android 13, così come i dispositivi top di gamma di OnePlus, OPPO e Realme, tutti facenti parte del gruppo BBK. Le versioni precedenti di Android, come prevedibile, hanno visto una diminuzione della loro quota di mercato. Tuttavia, è interessante notare che Android 11, rilasciato nel 2020, continua a mantenere ancora una posizione solida nonostante i due anni alle spalle, con una quota del 23,5% e che si dimostra nettamente superiore al 16,5% combinato di Android 12 e 12L. Questo dato suggerisce che, nonostante il successo di Android 13, molte persone continuano a utilizzare versioni precedenti del sistema operativo per diverse ragioni.

Le possibili implicazioni per utenti e sviluppatori

Data la continua adozione di Android 13 da parte dei produttori sarà interessante notare quale sarà la prossima mossa degli sviluppatori gli sviluppatori di app Android, che nel frattempo stanno prestando attenzione a questi dati per valutare la versione minima di Android da supportare nelle proprie applicazioni. La decisione non è banale né tantomeno scontata: saranno infatti chiamati a trovare un equilibrio tra l’adozione delle nuove funzionalità offerte dalle versioni più recenti e il mantenimento della compatibilità con una base utenti più ampia possibile. Una maggiore adozione di Android 13 potrebbe infatti incoraggiare gli sviluppatori a sfruttare appieno le sue nuove funzionalità e miglioramenti nella progettazione delle loro app.

Un altro aspetto degno di nota riguarda gli aggiornamenti di sicurezza per le versioni precedenti di Android. Con un numero significativo di dispositivi che eseguono ancora Android 11 e versioni precedenti, è fondamentale che questi dispositivi continuino a ricevere aggiornamenti di sicurezza per proteggere gli utenti da vulnerabilità e minacce. Tuttavia, la realtà è che molti produttori di dispositivi tendono a concentrarsi maggiormente sui dispositivi più recenti e, di conseguenza, sulle ultime versioni del sistema operativo, mettendo talvolta a rischio la sicurezza degli utenti in possesso di dispositivi più vecchi.

Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta e non ci resta che attendere il prossimo aggiornamento delle statistiche per capire quali saranno le prossime mosse di produttori e sviluppatori in merito.

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