Lo stesso Chainfire ammette che si tratta di una battaglia infinita, destinata a non portare a nessun risultato duraturo. Grazie al systemless root lo sviluppatore aveva risolto il problema dei permessi di root che sparivano dopo gli aggiornamenti e per alcuni mesi le applicazioni non erano in grado di accorgersi della sua presenza.
L’API Safetynet è però in grado di riconoscere il metodo di root utilizzato da SuperSU ed impedisce a certe applicazioni di funzionare correttamente in quanto potrebbero essere esposte a rischi di sicurezza. Il nuovo strumento suhide dovrebbe funzionare per qualche tempo ma prima o poi Google aggiornerà l’API rilevando nuovamente i permessi di root e rendendo inutile lo strumento.
Questo non significa che Chainfire non continuerà a dedicarsi all’argomento, quanto piuttosto che l’esito della battaglia sarà solamente in mano a Google, che deciderà come far funzionare il proprio sistema e come vorrà renderlo più sicuro.
Trovate tutte le istruzioni, i file necessari e i chiarimenti di Chainfire sul thread originale presente su XDA.