Nelle tante risposte ufficiali fornite dal colosso cinese si è sempre fatto riferimento a prestazioni di alto livello indipendenti dal tipo di memorie utilizzate, sottolineando il fatto che nessun materiale promozionale specificava il tipo di memorie utilizzate, mettendo Huawei al riparo da qualsiasi accusa di frode.
Ora Richard Yu fa un profondo mea culpa e lancia un grido di allarme ai suoi dipendenti con un memo interno che è poi stato resto pubblico tramite Weibo:
“Di fronte ai sospetti degli utenti abbiamo risposto evidenziando i problemi incontrati e gli sforzi per superarli. Abbiamo capito che si è trattato di una reazione arrogante. Dobbiamo approcciare questo genere di problemi con maggiore umiltà. I consumatori hanno pagato con amore e fiducia. Tutte le loro richieste sono il motore che ci spinge a migliorare e raggiungere nuovi obiettivi. Non possiamo difendere il nostro essere concentrati su come abbiamo affrontato le difficoltà. Dobbiamo ascoltare maggiormente le opinioni degli utenti e rispondere con sincerità.”
Per evitare il ripetersi di simili spiacevoli situazioni Richard Yu presiederà una speciale task force che passerà del tempo coi consumatori incontrandoli nei negozi e nei centri di assistenza. Nel frattempo però Huawei non ha chiarito come intende comportarsi in merito a possibili azioni da intraprendere per risarcire in qualche modo gli acquirenti di Huawei P10 e Huawei P10 Plus. Ci sarà un rimborso o un richiamo dei prodotti con le memorie più lente?