Oltre a questa interessante feature, l’API ad oggi già supportava altri strumenti utili come il supporto alle bozze, alla ricerca nelle cartelle ed il raggruppamento delle email per utente, oltre all’abilitazione di determinati permessi specifici.
Resta tuttora valida l’alternativa IMAP che è però sconsigliata per essere usata all’interno di app e web app, in quanto non gode di alcuna delle funzionalità aggiuntive offerte attualmente dall’API per via del suo essere un semplice protocollo di accesso al servizio mail offerto da Google, e nulla di più.
Se siete degli sviluppatori e volete approfondire l’argomento, vi basta collegarvi alla pagina ufficiale di Google Developers a questo link, in cui trovate tutte le informazioni necessarie.