Google ha seccamente smentito queste affermazioni, lamentandosi inoltre del fatto di essere stata avvisata dopo che la vulnerabilità è stata resa pubblica, contrariamente a quanto accade di solito. In ogni caso secondo il colosso di Mountain View il problema è di entità nettamente inferiore rispetto a quanto riportato.
A partire da Android 5.0 Google ha introdotto le policy Android SELinux che impediscono alle app di terze parti di accedere al codice. Anche la maggior parte dei dispositivi che utilizzano Android 4.4 non sono affetti dalla vulnerabilità che colpisce il kernel 3.8 di Linux, il che riduce di molto il numero di dispositivi potenzialmente a rischio. Google ha comunque rilasciato una apposita patch che corregge la falla e che sarà rilasciata nelle prossime settimane dai vari produttori.