Google sostiene che il primo modo per tenere al sicuro i dati presenti in un dispositivo è impostando un PIN, una sequenza o una password per la schermata di blocco, cosa che però rende il processo di sblocco molto più lungo e fastidioso. Perciò Android 5.0 introduce la funzione Smart Lock, che consente all’utente di sbloccare il dispositivo attraverso l’NFC, il Bluetooth o il sorriso. A questo si aggiunge che le notifiche possono essere visualizzate anche nella schermata di blocco, in modo che non sia necessario sbloccare il dispositivo per avere le informazioni desiderate a portata di mano.
La crittografia persistente attiva di default è un altro passo in avanti per garantire una sicurezza ancora maggiore. Entra in funzione alla prima accensione e protegge i dati tramite una chiave univoca che non uscirà mai fuori dal dispositivo in cui è stata creata. Infine, non si può dimenticare SELinux, che ha già protetto Android diverse volte da quando è stato introdotto lo scorso anno e che permette di monitorare il cuore del sistema operativo. Questo è il succo di quanto pubblicato da Google.