Oggi vi proponiamo la recensione di Huawei P60 Pro, il nuovo gioiellino del colosso cinese, che nonostante le difficoltà dovute al Ban USA, non molla la presa e continua a sfornare smartphone dall’elevato tasso di innovazione. P60 Pro porta al debutto un nuovo teleobiettivo con apertura F/1.2, capace di realizzare foto straordinarie e ancora una volta, in grado di alzare l’asticella della qualità fotografica.

Peccato che tutto questo rischi di diventare l’ennesimo colpo a salve, inevitabilmente frenato dalla questione servizi di Google, Android Auto e connettività 5G mancanti, un peccato per Huawei e per il mercato, che avrebbe bisogno della pressione concorrenziale della casa cinese.

Video recensione Huawei P60 Pro

Design e materiali

Huawei P60 Pro è decisamente originale nel design, per lo meno nella colorazione Rococo Pearl (disponibile anche in colorazione nera) , che trae ispirazione dallo stile francese del 700. La back cover ha una finitura con una un sottilissimo strato di pietra minerale, una lavorazione quasi artigianale che rende ogni esemplare diverso dagli altri e unico.

La parte frontale invece riprende il design degli ultimi prodotti del brand, con un vetro anteriore protettivo curvato su 4 lati e il foro per la fotocamera in posizione centrale. A differenza di Mate 50 Pro non c’è un’isola in quanto è assente il sensore TOF per il riconoscimento 3D del volto.

La qualità costruttiva è impeccabile, certificata anche dalla resistenza ad acqua e polvere IP68, le dimensioni non sono eccessive (161mmx 74.5mm x 8.3mm per un peso di 200 grammi) e il device è piacevole da tenere in mano seppur un po’ scivoloso, con un touch and feel soddisfacente. Interessante l’adozione del Kunlun Glass, un vetro protettivo 3D fatto in casa da Huawei che promette una resistenza senza rivali.

Il display è OLED LTPO da 6.67 pollici con risoluzione di 2700 x 1220 pixel e un refresh rate adattivo tra 1 e 120 Hz. Completano le caratteristiche tecniche il touch sampling rate di 300 Hz e una modulazione di frequenza a 1440 Hz. Ottima la qualità e molto complete anche le possibilità di personalizzazione software della resa cromatica. La parte multimediale si appoggia infine su speaker stereo potenti e corposi, oltre che su una connettività wireless Bluetooth 5.2

Funzionalità

Huawei P60 Pro, come tutti i dispositivi di Huawei, si appoggia agli HMS (Huawei Mobile Services), un ecosistema di servizi fatti in casa dalla casa cinese per sopperire alle imposizioni del ban. Purtroppo, nonostante i molti progressi in termini di parco applicazioni disponibili su App Gallery, l’ esperienza con il software risulta ancora zoppicante, sono infatti molte le app non disponibili o che non funzionano correttamente a causa dell’assenza dei servizi e API di Google, oltre all’ impossibilità di utilizzare Android Auto.

In realtà ci sono anche alcune cose ben fatte come Petal Maps, che per alcune funzionalità risulta addirittura migliore di Google Maps, ma nel complesso la nostra esperienza d’uso è stata segnata dalla necessità di inventare workaround o subire potenziali rischi di sicurezza legati all’installazione di file apk, aspetti che rendono il software di Huawei al momento adatto solo ad un pubblico molto consapevole.

Prestazioni

Il processore che anima Huawei P60 Pro è un Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1, limitato però nella connettività al 4G+ (limitazione imposta dal ban). Non abbiamo quindi il miglior SoC disponibile attualmente sul mercato ma è tutto ciò che serve per far muovere rapidamente il dispositivo, senza alcun intoppo o surriscaldamento anche nelle condizioni d’uso più stressanti.

Lato connettività ci sentiamo di segnalare una super ricezione del segnale, marchio di fabbrica sempre presente per i prodotti Huawei, peccato per la connettività 5G, un piatto indigesto da digerire considerando il posizionamento elevato del prodotto.

Batteria e autonomia

Il modulo batteria di Huawei P60 Pro è da 4815 mAh e garantisce un’autonomia soddisfacente di almeno una giornata e mezza di utilizzo normale, si può ottenere anche qualcosa in più se l’utilizzo non è intenso.

La ricarica avviene via cavo a 88 Watt, oppure wireless a 50 Watt, l’alimentatore è fornito in confezione insieme al cavo con connettore Type-C.

Fotocamera

Il comparto fotografico di Huawei P60 Pro è in assoluto il suo fiore all’occhiello. Proprio sulle fotocamere infatti la casa cinese si distingue per la capacità di proporre soluzioni tecniche innovative inedite, ed è anche il caso del protagonista di questa recensione, sul quale debutta un teleobiettivo periscopico con ingrandimento 5X e un gruppo ottico con apertura F/2.1, abbinato ad un sensore da 48 MP RYYB stabilizzato meccanicamente.

Un vero e proprio capolavoro tecnico che sfida le leggi fisiche e regala all’utente la possibilità di scattare fotografie splendide ed uniche, finora realizzabili solo con una macchina fotografica dotata di obiettivo macro. La vera novità è infatti rappresentata dall’accoppiata ingrandimento+apertura, che crea un campo di fuoco ridottissimo e di conseguenza permette di isolare il soggetto anche su fotografie ravvicinate. Ecco un esempio di ciò che si può fare, non è incredibile?

Chiunque sia un po’ pratico di fotografia saprà apprezzare l’aspetto tecnico di una foto del genere, che necessita per forze di cose di un teleobiettivo macro ad elevata lunghezza focale e al contempo ampia apertura, una lente parecchio raffinata e costosa.

Oltre al capitolo “telemacro” il resto non è da meno, troviamo infatti una fotocamera principale da 48 MP con sensore RYYB stabilizzato e con apertura variabile F/1.4-4, che abbiamo già conosciuto sul Mate 50 Pro e anche in questo caso si eleva sopra la concorrenza dal punto di vista tecnico. Infine una fotocamera ultrawide da 13 MP con AF e apertura F/2.2, la frontale è da 13 MP F/2.4 a fuoco fisso.

La qualità degli scatti è elevata, in particolare convince l’interpretazione del colore, naturale e “fotografica”, ben distante da ciò che solitamente si vede sugli smartphone. Ottimo il dettaglio così come la gestione del rumore, anche quando ci si trova in condizioni di luce molto bassa. Il sistema ad apertura variabile funziona discretamente bene, anche se ci saremmo aspettati una maggior incisività (e quindi una chiusura maggiore) negli scatti in pieno giorno, in realtà il diaframma si muove tra F/1.4 e 2, senza mai raggiungere F/4.

Bene anche la ultrawide che ha il merito di essere uniforme alla principale in termini elaborazione dell’immagine, merito anche della giusta scelta di optare per tre sensori con matrice RYYB. I selfie e i video invece non stupiscono, pur rimanendo su un livello elevato hanno entrambi qualche problemino: nel primo caso quando la luce cala, nel secondo non è perfetta la gestione dello shutter speed con molta luce, specialmente a risoluzione e frame rate massimi.

In conclusione

Siamo alle battute finali della recensione di Huawei P60 Pro viene proposto con un listino di 1199 Euro (versione 8/256 GB), al lancio e fino al 5 giugno 2023 potrete approfittare del bundle con Huawei Watch GT3 Pro. Il prezzo è elevato ma giusto in relazione a ciò che propone il mercato, la qualità del prodotto non si discute, casomai il problema di P60 Pro è sempre il solito, mancano i servizi di Google e questo restringe di molto la possibile platea a cui poterlo consigliare.

Nonostante i tanti progressi dell’ecosistema HMS, ancora molte rimangono le forzature e le limitazioni ad un utilizzo completo del dispositivo, un vero peccato perché Huawei P60 Pro, con le sue tecnologie, sarebbe stato potenzialmente un osso duro per tutta la concorrenza.