Dopo un Honor Magic V3 che lo scorso anno aveva convinto e impressionato per la sua incredibile sottigliezza e per un design quasi estremo, a distanza di dodici mesi Honor torna con un dispositivo ancora più raffinato, più maturo e con alcuni assi nella manica davvero interessanti. Su tutti spicca la batteria, vero punto di forza con cui vuole giocarsi le migliori carte nei confronti della concorrenza.
Esteticamente le differenze rispetto al modello precedente non sembrano così marcate, ma in realtà Honor Magic V5 è un concentrato di piccole ma importanti novità, capaci di fare la differenza in un segmento dove si lavora sempre al limite. Scopriamolo meglio nella nostra recensione.
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Motorola edge 60, 8/256 GB
50+50+10MP, 6.67'' pOLED 120Hz, Batteria 5200mAh, ricarica 68W, Android 15
Video recensione di Honor Magic V5
Indice:
Design e qualità costruttiva
Fa quasi sorridere la querelle scoppiata tra Samsung e Honor su chi possa vantare lo smartphone pieghevole più sottile. Honor propone un Magic V5 da 8,8 mm di spessore nella colorazione bianca e 9 mm in tutte le altre, mentre da aperto arriva a soli 4,2 mm, ossia 0,2 mm in meno rispetto al Magic V3. La verità è che siamo di fronte a due telefoni sottilissimi, al punto che al tatto è praticamente impossibile percepire differenze.
Proprio come il diretto concorrente Samsung Galaxy Z Fold7, Honor Magic V5 colpisce per la qualità costruttiva e per un design estremamente curato ed estremo, in linea con quanto anticipato nell’introduzione. La vera carta vincente, però, è l’usabilità: una volta chiuso, lo smartphone non si distingue quasi da un device tradizionale, con un peso ridotto a 217 grammi e dimensioni di 156,8 x 74,3 x 8,8 mm. In mano risulta paragonabile a uno qualsiasi dei top di gamma “classici”.
Honor non ha corretto uno dei limiti già visti su Magic V3, ossia la mancanza di simmetria del display frontale, ma è un dettaglio a cui ci si abitua molto in fretta. Rispetto allo Z Fold, invece, il vantaggio è dato da linee più morbide che, se da un lato lo rendono forse meno moderno, dall’altro garantiscono maggiore ergonomia e comodità nell’uso quotidiano.
La cerniera è stata ulteriormente migliorata: risulta più tenace e leggermente più dura rispetto a quella del V3, ma comunque semplice da aprire. Certo, un piccolo incavo per inserire l’unghia sarebbe stato apprezzato, soprattutto considerato lo spessore ridottissimo. Esteticamente il design non cambia in maniera radicale, ma si affina in alcuni particolari che lo rendono più prezioso, non mancano poi nuove colorazioni, tra cui un’elegante variante oro che abbiamo avuto in prova.
La qualità costruttiva è ottima e ora certificata IP58/59 con protezione IP59 per gli spruzzi d’acqua e finalmente anche dalla polvere: un passo avanti significativo rispetto allo scorso anno e anche rispetto alla maggior parte dei piegheli. Infine, a telefono aperto, la piega centrale risulta ancora meno visibile che in passato e, soprattutto a schermo acceso, è praticamente impercettibile. Con l’uso nel tempo, come per tutti i pieghevoli, tenderà a diventare un po’ più evidente, ma resta un compromesso ampiamente accettabile.
Display
Il display esterno resta da 6,43 pollici con frequenza di aggiornamento a 120 Hz e una luminosità di picco che raggiunge i 5000 nit. Si tratta di un pannello LTPO di ottima qualità con risoluzione di 1060 x 2376 pixel, perfettamente in linea con le esigenze di uno smartphone di fascia alta.
All’interno, lo schermo cresce leggermente passando da 7,92 a 7,95 pollici, con cornici ancora più sottili e la stessa risoluzione di 2352 x 2172 pixel. Anche qui la luminosità di picco raggiunge ora i 5000 nit, un miglioramento che abbiamo apprezzato specialmente perché riduce sensibilmente l’impatto dei riflessi tipici dei pannelli pieghevoli.
La protezione del display interno è affidata alla tecnologia proprietaria di Honor denominata Super Armored Inner Screen, abbinata al trattamento Nano Crystal Shield che contribuisce a garantire maggiore resistenza e durabilità nel tempo.
Oltre alla consueta attenzione alla salute oculare (PWM Dimming a 4320 Hz, diminuzione miopia transitoria, bilanciamento automatico del bianco) vi segnaliamo anche una luminosità veramente bassa che può raggiungere lo schermo interno in notturna. Data la particolare forma del dispositivo vi tornerà certamente utile magari per leggere a letto al buio senza affaticare eccessivamente la vista.
Hardware e prestazioni
Come da tradizione per gli smartphone Honor, anche in questo caso l’hardware è di altissimo livello e soprattutto ben ottimizzato. A bordo troviamo lo Snapdragon 8 Elite, affiancato da 16 GB di RAM LPDDR5X e 512 GB di memoria interna UFS 4.1, unico taglio previsto per l’Italia.
La dotazione è completata da Bluetooth 6 e Wi-Fi 7, entrambi con una qualità sorprendente in termini di portata e stabilità del segnale. Da segnalare anche un livello di ricezione telefonica superiore alla media, con supporto a due SIM fisiche e alle eSIM. La qualità in chiamata è ottima, come del resto la pressione sonora e la pulizia del suono emesso dai due altoparlanti stereo e dalla capsula auricolare. Insomma, i fondamentali sono solidissimi e garantiscono prestazioni eccellenti nella vita di tutti i giorni.
Honor Magic V5 è uno smartphone estremamente veloce, che non scalda in maniera eccessiva nemmeno sotto stress, mostrando un comportamento più equilibrato rispetto allo Snapdragon 8 Gen 3 dello scorso anno. Che si tratti di gaming o di multitasking spinto, non ci sono compromessi: tutto gira senza intoppi.
Il risultato è ancora più notevole se si considera la natura sottilissima del dispositivo, che ha imposto sfide importanti nella gestione termica e nell’organizzazione dei componenti interni. Qui emerge chiaramente l’esperienza e il know-how che Honor ha maturato con i precedenti pieghevoli. In sintesi, Honor Magic V5 è un telefono che funziona davvero molto bene e che si può utilizzare ogni giorno senza alcuna limitazione.
Software e funzionalità
Per quanto riguarda il software e le funzionalità, Honor ha introdotto alcune novità interessanti lato AI, anche se purtroppo non ha ancora risolto del tutto i difetti storici della Magic UI: come l’organizzazione dei menu e la fruibilità delle varie opzioni, che restano spesso poco immediate, con funzioni nascoste o posizionate dove non ce lo si aspetterebbe.
Un passo avanti importante riguarda invece il supporto software: ora sono previsti 7 anni di aggiornamenti di sistema e altrettanti per le patch di sicurezza. Tra le novità legate all’intelligenza artificiale troviamo la traduzione delle chiamate in tempo reale e l’integrazione di Gemini completa, arriva anche la modalità Multiflex, che permette di gestire tre applicazioni in multitasking. Non mancano poi le funzioni AI dedicate alla fotografia, come AI Eraser per rimuovere elementi indesiderati, AI Cutout per spostare oggetti all’interno delle immagini e persino AI Image to Video, basata su Veo 3 di Google. Quest’ultima è a pagamento, ma offre tre prove gratuite al giorno.
Il dispositivo supporta la Magic Pen, il pennino capacitivo di Honor, e introduce alcune funzioni che lo avvicinano al mondo iOS: ad esempio è possibile condividere file con iPhone installando una semplice app, oppure collegarsi a Mac tramite il programma Honor Super Workstation, che però non è ancora stato rilasciato pubblicamente.
Al momento Honor Magic V5 è basato su MagicOS 9 con Android 15, ma a breve riceverà la nuova MagicOS 10 basata su Android 16, che porterà novità più sostanziose. Nel frattempo è già disponibile l’integrazione con la suite Gemini di Google, pienamente supportata e sfruttabile anche con la condivisione dello schermo.
Batteria e autonomia
Honor ha lavorato molto sul fronte batteria, passando dai 5100 mAh del modello precedente agli attuali 5820 mAh. Nella versione cinese del Magic V5 si arriva addirittura a 6100 mAh: un risultato reso possibile dalla tecnologia al silicio-carbonio che Honor aveva inaugurato alcuni anni fa e che oggi mostra tutta la sua maturità.
Gli ingegneri sono riusciti a inserire fino al 25% di silicio nelle celle della variante cinese (15% nella versione internazionale), grazie a una nuova struttura in carbonio a strati che riduce gli effetti dell’espansione tipica delle batterie di questo tipo. La ricarica supporta una ricarica fino a 66W via cavo e 50W wireless, valori decisamente competitivi.
Passando all’autonomia, Honor Magic V5 è in grado di coprire senza problemi due giornate di utilizzo standard. Anche con un impiego intenso, che preveda l’uso prolungato dello schermo interno magari sotto la luce diretta del sole, si raggiunge tranquillamente una giornata e mezza. In condizioni normali si resta sulle due giornate piene, con circa 6 ore e mezza di schermo acceso: risultati eccellenti, che rappresentano senza dubbio uno dei principali punti di forza di questo smartphone.
Comparto fotografico
Non ci sono rivoluzioni sul comparto fotografico, che rispetto allo scorso anno migliora sostanzialmente solo sul fronte del teleobiettivo periscopico. Questo adotta ora un sensore più grande, più luminoso e con una definizione superiore. La fotocamera principale resta da 50 MP con apertura f/1.6 e stabilizzazione ottica, affiancata da una ultrawide sempre da 50 megapixel. Il teleobiettivo periscopico passa invece a 64 MP, con lunghezza focale equivalente a 70 mm, pari a circa un ingrandimento ottico 3x.
Le fotocamere frontali sono due, entrambe da 20 MP, una esterna e una interna, e non cambiano rispetto alla generazione precedente. È chiaro che, in un telefono così sottile, non ci sia grande margine per soluzioni più spinte, a meno di non accettare un gruppo ottico ancora più sporgente. Già con Magic V3 eravamo rimasti soddisfatti, e questo V5 conferma le buone impressioni: non è un camera phone di riferimento, ma per essere un pieghevole offre un comparto solido e ben calibrato, con prestazioni convincenti in tutte le condizioni di luce.
Tra le funzioni più interessanti c’è la modalità ritratto Harcourt, che dà ottimi risultati e sfrutta in maniera intelligente lo schermo esterno per visualizzare un’anteprima usando la fotocamera posteriore. Restano invece alcuni limiti già noti, come una lieve asincronia tra audio e video quando si utilizza la fotocamera frontale, e un autofocus e una stabilizzazione nei video non sempre precisi come quelli di alcuni concorrenti diretti. Nel complesso, però, le migliorie portano Honor Magic V5 a confermarsi come uno dei migliori pieghevoli in assoluto sul fronte fotografico, con un set di fotocamere di buona qualità e un software ben calibrato e affidabile.
In conclusione
Siamo alle battute finali della recensione di Honor Magic V5, uno smartphone che nel complesso ci è piaciuto molto e va a confermare sostanzialmente tutto il buono del precedente modello, con un tocco in più sulla batteria e sull’efficienza grazie al nuovo SoC e al lavoro di ottimizzazione a 360 gradi con cui Honor riesce sempre a valorizzare i propri smartphone.
Il prezzo di listino è di 1999 Euro, nell’unico taglio di memoria previsto da 512 GB. Dal 2 al 30 settembre, tuttavia, sarà attivo uno sconto di 300 Euro con cui potrete portarlo a casa a 1699 Euro e con cui potrete avere in regalo HONOR MagicPad2 12.3 12-256, HONOR Magic Pen, HONOR SuperCharge da 66 W, HONOR ScreenProtection per 1 anno (sia display interno che esterno) e HONOR Choice Case Black.
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Pro:
- Resiste anche alla polvere;
- Sottile e leggero da chiuso, ampio e col giusto form factor da aperto;
- Buon comparto foto;
- Autonomia ottima;
Contro:
- Il software deve migliorare;
- La cerniera è solida ma non perfetta;