La battaglia in questione era relativa al brevetto “quick links” di Apple che secondo la Corte di Appello non è stato infranto da Samsung. Nel contenzioso erano inseriti anche altri due brevetti che coprivano altrettante funzionalità di iPhone, lo slide to unlock e l’autocorrezione. In questo caso la corte ha stabilito che i brevetti presentati da Apple non sono validi e pertanto l’azione legale non è ammissibile.
La sentenza della Corte di Appello ribalta quella emessa nel maggio del 2014 dalla Corte Federale di San Jose, California, che aveva condannato Samsung ad un risarcimento di 119,6 milioni di dollari nei confronti di Apple, 99 dei quali erano legati al brevetto “quick links” che permette di riconoscere i dati sullo schermo e, ad esempio, effettuare direttamente una chiamata ad un numero di telefono.