Probabilmente il modo più semplice per condividere file tra dispositivi Android è rappresentato da Quick Share, il servizio di condivisione file peer-to-peer di Google.
Utilizzarlo, infatti, è molto semplice, in quanto è sufficiente selezionare i file, toccare il pulsante di condivisione, scegliere Quick Share e selezionare un dispositivo che si trova nelle vicinanze.
Proprio tale semplicità potrebbe alle volte essere pericolosa, in quanto qualcuno potrebbe approfittare di uno smartphone incustodito per inviarsi file in pochi secondi ma pare che il team di Google abbia in programma di rendere tale ipotesi meno probabile con un nuovo accorgimento.
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Come migliorerà la funzione Quick Share
Al fine di prevenire abusi, Quick Share richiede già al destinatario di accettare un trasferimento (a meno che non venga usato un dispositivo connesso al proprio Account Google) ma il device di invio non richiede alcuna conferma prima di avviare un trasferimento di file.
Ed è qui che entra in gioco la Modalità Protezione Avanzata, strumento che consente di abilitare una serie di funzionalità di sicurezza a livello di sistema e di app con un singolo pulsante: l’ultima versione di Android 16 introduce una funzione che consente alle applicazioni di verificare se tale modalità è attiva, così da poter abilitare le proprie misure di sicurezza e tale sistema dovrebbe a breve essere sfruttato anche da Quick Share.
Qualche settimana fa Google ha aggiornato Nearby, la libreria di comunicazioni alla base di Quick Share, con nuovi controlli per la Modalità Protezione Avanzata, aggiungendo un flag denominato “advanced_protection_enabled” che, se abilitato, richiederà al mittente di confermare il trasferimento dei file.
Al momento non è chiaro che tipo di conferma sarà richiesta ma per una questione di sicurezza sarebbe auspicabile l’autenticazione biometrica. Staremo a vedere.
