Negli ultimi giorni, un numero crescente di utenti che indossano un Samsung Galaxy Watch ha iniziato a notare qualcosa di insolito nei propri dati sul sonno. Senza aver cambiato abitudini o routine, molti si sono ritrovati con punteggi di sonno elevati, in alcuni casi perfetti. Alcuni raccontano di aver raggiunto punteggi costanti di 99 su 100 per più notti consecutive, un risultato mai ottenuto prima, nemmeno dopo notti con un sonno particolarmente riposante. Diversi elementi di questa vicenda non tornano e su Reddit le numerose testimonianze raccontano di un fenomeno diffuso.

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Perché i Galaxy Watch registrano punteggi più alti

Decine di utenti hanno confermato di aver vissuto la stessa situazione, riferendo di valori particolarmente insoliti rispetto al proprio standard abituale. Molti utenti hanno raccontato di aver avuto nel corso del tempo punteggi stabili, oscillanti tra gli 80 e i 90, senza mai avvicinarsi ai valori massimi. Eppure, negli ultimi giorni, tutti sembrano aver registrato lo stesso cambiamento, nello stesso periodo.

L’elemento curioso è che questo fenomeno non riguarda un solo modello di Galaxy Watch, né è legato a una particolare versione del sistema operativo o a una zona geografica specifica. La tendenza riguarda utenti con dispositivi diversi, che si trovano in Paesi differenti, e che utilizzano versioni del software anche non recenti.

Alcuni ipotizzano che la causa possa essere collegata al recente aggiornamento a One UI Watch 8, che ha introdotto miglioramenti specifici anche per quanto riguarda il monitoraggio del sonno. Tra le novità c’è la funzione Bedtime Guidance, pensata per offrire indicazioni personalizzate su come migliorare la qualità del riposo. Al momento, però, non è chiaro se questa funzione incida direttamente sui punteggi registrati, o se l’algoritmo che elabora i dati del sonno sia stato modificato in modo più profondo.

La maggior parte degli utenti, in attesa di riscontri ufficiali, è convinta che Samsung abbia aggiornato il modo in cui viene calcolato lo Sleep Score, rendendolo più permissivo o assegnando un peso diverso a determinati parametri come la durata del sonno, le fasi REM o l’interruzione del riposo notturno.

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Le implicazioni profonde di questa anomalia

Quanto sta accadendo con i punteggi del sonno dei Galaxy Watch ha riacceso il dibattito sull’affidabilità di questi dispositivi e sul valore reale dei dati che forniscono. Gli smartwatch come Galaxy Watch sono diventati strumenti molto diffusi per monitorare lo stato di salute, soprattutto in ambiti delicati come il sonno, che resta uno degli aspetti più difficili da misurare in modo oggettivo.

A questo proposito, poche settimane fa è stato pubblicato uno studio che denunciava l’inaffidabilità degli smartwatch nel misurare i livelli di stress. Le anomalie dei punteggi del sonno dei Galaxy Watch fanno discutere sull’accuratezza di queste misurazioni, con l’aggravante che questa volta l’anomalia riguarda una metrica ben definita e utilizzata quotidianamente da molti per monitorare i propri progressi. Per quanto possa trattarsi di un semplice bug o delle conseguenze dell’ultimo aggiornamento software (anche se non dichiarato), resta l’elemento centrale di quanto ci si possa fidare di dispositivi che sempre più spesso vengono sviluppati, aggiornati e presentati come in grado di migliorare il benessere psicofisico e prevenire diverse condizioni di salute.

In attesa di capire come Samsung spiegherà l’accaduto e se e come interverrà per risolvere l’anomalia, resta per gli utenti che indossano i Galaxy Watch il dubbio se stiano davvero dormendo meglio o se sia solo l’algoritmo ad aver cambiato senza preavviso il modo in cui analizza il loro riposo.