Chi utilizza YouTube Music per ascoltare le proprie canzoni preferite potrebbe aver notato come, da qualche tempo, il servizio stia introducendo in sordina delle limitazioni che riguardano i testi dei brani; una funzione che fino ad oggi era sempre stata disponibile liberamente, ma che ora rischia di diventare un privilegio riservato agli utenti YouTube Premium.
YouTube Music limita la visualizzazione dei testi per gli utenti gratuiti
Un utente su Reddit ha segnalato la comparsa di un nuovo avviso nell’applicazione, dopo un certo numero di visualizzazioni gratuite dei testi, YouTube Music invita ad aggiornare l’account a Premium per continuare ad accedere senza restrizioni; in pratica, che utilizza la versione gratuita avrà solo un numero limitato di consultazioni dei testi, dopodiché scatterà il paywall.
Dietro questa scelta ci sarebbe, almeno in parte, il costo delle licenze che YouTube deve sostenere per poter integrare i testi nelle canzoni, affidandosi a fornitori come LyricFind e MusixMatch; da qui, la decisione di ridurre il più possibile l’impatto sui bilanci cercando allo stesso tempo di spingere l’utenza verso l’abbonamento.
Questa mossa non è affatto nuova nel panorama dello streaming musicale, Spotify aveva tentato qualcosa di simile lo scorso anno, spostando i testi dietro il proprio abbonamento Premium. Una scelta che aveva provocato forti proteste da parte della community e costretto l’azienda a fare marcia indietro, ripristinando l’accesso gratuito.
YouTube Music insomma, sembra voler ripercorrere lo stesso cammino, forse confidando che la presenza del pacchetto YouTube Premium (che oltre alla musica elimina la pubblicità anche su YouTube video e include la condivisione familiare) possa rendere la transizione più accettabile; ma resta da vedere quanto gli utenti saranno disposti a tollerare questa ennesima limitazione a una funzione ormai considerata scontata.
Per il momento non è chiaro se il paywall sia in fase di test limitato o se YouTube Music abbia intenzione di estendere la misura a livello globale nelle prossime settimane, sta di fatto che la questione tocca un tasto delicato: i testi non sono un extra marginale, ma una funzione che arricchisce l’esperienza d’ascolto, utilizzata quotidianamente da moltissimi utenti per seguire meglio i brani, scoprire nuove sfumature o semplicemente canticchiare senza errori.
Se l’esperimento dovesse consolidarsi, gli utenti gratuiti di YouTube Music dovranno dunque abituarsi a un accesso parziale e selettivo, con la prospettiva (nemmeno troppo velata) di passare al piano Premium per riottenere ciò che fino a ieri era disponibile senza alcun vincolo.
Resta ora da capire se questa strategia avrà successo o se, come già accaduto con Spotify, la reazione negativa degli utenti costringerà YouTube Music a un passo indietro. In ogni caso, sembra proprio che i servizi di streaming musicale stiano cercando con sempre maggiore insistenza di spingere gli utenti gratuiti verso la sottoscrizione di un abbonamento, e lo fanno partendo da quelle funzioni che, proprio perché molto utilizzate, hanno il potere di condizionare davvero le scelte degli ascoltatori.
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