Google ha recentemente condotto l’evento di presentazione del Pixel 10, con la presenza di Jimmy Fallon, giocando la carta dell’ironia e lanciando una serie di frecciate dirette ad Apple. L’approccio piuttosto aggressivo nella comunicazione dell’azienda di Mountain View è sembrato essere un cambio di strategia nella competizione con la società di Cupertino, mostrando un’azienda più combattiva e sicura dei propri prodotti come, forse, mai era avvenuto in passato.
Chi ha visto la presentazione ha notato immediatamente come il tono dell’evento sia stato impostato così fin dai primi minuti dall’intervento di Rick Osterloh, che ha fatto riferimento alle “promesse non mantenute” riguardo ai vari ritardi di Apple Intelligence. “C’è stato molto clamore su questo tema, e francamente, anche molte promesse non mantenute“, ha dichiarato Osterloh, aggiungendo che “Gemini è la cosa reale. Abbiamo i migliori modelli, il miglior assistente AI, e questo può sbloccare tanta utilità sul vostro telefono”.
La strategia comunicativa di attacco è proseguita con il ricordo che Pixel è stato il primo smartphone ad aggiungere la funzione di rilevamento degli incidenti stradali nel 2019, anni prima di Apple, con un chiaro tentativo di rivendicare la leadership nell’innovazione tecnologica in un settore dove spesso Google viene percepita come inseguitrice del gigante di Cupertino.
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Le critiche di Google ad Apple
Durante il segmento condotto con la vicepresidente senior Adrienne Lofton, poi, le critiche si sono fatte più sottili ma non certamente meno pungenti. Lofton ha per esempio fatto riferimento all’approccio “walled garden” che “alcune aziende” adottano per i loro telefoni, sottolineando che Android rappresenta “la piattaforma più aperta costruita per la vera libertà di scelta“. L’attacco è evidentemente diretto alla filosofia di maggiore chiusura di Apple che da sempre caratterizza l’ecosistema iOS.
Particolarmente significativo è stato poi il momento dedicato a Pixelsnap, quando Lofton ha dichiarato senza mezzi termini che la serie Pixel 10 “funzionerà perfettamente con tutti i vostri accessori Apple MagSafe“. Fallon ha scherzato sull’uso della “parola con la A“, mentre Lofton, evidenziando la nuova sicurezza di Google, ha risposto: “Amiamo tutti quelli che sono nel gioco, quindi possiamo dire il nome di chiunque vogliamo su questo palco”.
Lofton si è poi spostata su temi più specifici, definendo “stanca” la conversazione sui colori diversi utilizzati dai messaggi nell’era post-RCS, spiegando che ora esiste “uno standard di testo per tutti” e che Android utilizza RCS da molti anni, mentre Apple lo ha adottato solo di recente. “La battaglia delle bolle verdi/blu è sciocca ed è stanca. E in Google abbiamo chiuso quella conversazione“, ha dichiarato con decisione.
Perché Google è stata così aggressiva?
L’approccio adottato da Google è un cambiamento notevole rispetto agli eventi precedenti di Mountain View, che spesso è sembrato vivere all’ombra degli iPhone. L’azienda ha mostrato una nuova maturità e sicurezza nei propri prodotti, trasformando quello che poteva essere un evento di presentazione standard in una sorta di sfida ad Apple.
La strategia comunicativa di Google riflette probabilmente una nuova realtà di mercato in evoluzione. Mentre in passato l’azienda doveva giustificare le proprie scelte tecnologiche, ora può permettersi di attaccare direttamente la concorrenza forte dei progressi nell’intelligenza artificiale e dell’adozione crescente dei suoi servizi. La superiorità di Gemini rispetto ad Apple Intelligence, ancora in fase di sviluppo e caratterizzata da continui rinvii, offre d’altronde a Google un vantaggio competitivo che l’azienda ha saputo sfruttare comunicativamente.
L’evento ha anche messo in evidenza come la competizione nel settore smartphone si stia spostando sempre più verso l’intelligenza artificiale e l’integrazione di servizi avanzati. Google, forte della sua esperienza nel machine learning e nell’AI, si sente dunque abbastanza sicura da sfidare apertamente Apple su un terreno che tradizionalmente vedeva Cupertino in vantaggio.
Anche il ricorso a celebrità molto note come Jimmy Fallon e l’atmosfera generale dell’evento, suggeriscono in fondo che Google stia cercando di replicare il successo comunicativo degli eventi Apple, ma con un tono più diretto e meno reverenziale.
A questo punto occorrerà vedere in che modo il pubblico e gli esperti reagiranno, nei prossimi mesi, a questo differente approccio. L’evento segna certamente un momento di svolta nella strategia comunicativa di Google, che sembra aver trovato la sicurezza necessaria per sfidare apertamente il rivale storico. Ma questa nuova aggressività si tradurrà in risultati di vendita concreti per la linea Pixel?