Negli ultimi giorni il lancio di GPT-5, l’ultimo modello AI di OpenAI, è stato accompagnato da pesanti critiche da parte della community degli utenti. L’avvento di questo modello di intelligenza artificiale è stato definito da molti utenti troppo freddo, sintetico e meno personale rispetto ai predecessori. In particolare, la community ha lamentato una perdita di empatia nel tono e una minore profondità nelle conversazioni più complesse. Per questo motivo nelle ore successive al lancio OpenAI è corsa ai ripari ripristinando i modelli precedenti (tra cui GPT-4o e GPT-4.1, considerati più performanti). Ora l’aggiornamento diventa strutturale e integrato, insieme ad altre novità, nei piani Plus.
Tutte le novità del nuovo GPT-5
Con questo aggiornamento, OpenAI ha rilanciato ChatGPT Plus introducendo importanti novità che ampliano le possibilità di utilizzo e riportano in primo piano alcuni modelli precedenti. GPT-5 diventa ora più flessibile, sia nel comportamento che nell’accesso. Tra le novità più rilevanti c’è l’introduzione di nuove modalità di utilizzo, pensate per adattarsi meglio alle diverse esigenze.
Gli abbonati a ChatGPT Plus possono ora scegliere tra Auto, Fast, Thinking Mini e Thinking Pro. La prima seleziona automaticamente la modalità più adatta in base al tipo di richiesta, mentre le altre offrono risposte più rapide o riflessive a seconda dei casi. Si tratta di un passo in avanti che consente all’utente di decidere come interagire con il modello, in funzione dell’obiettivo o del tempo a disposizione. L’impossibilità di decidere (e sapere) quale modello GPT-5 stesse utilizzando durante una conversazione è stata una delle critiche sollevate dagli utenti.
Un’altra novità riguarda il ritorno dei modelli legacy. Dopo un periodo di assenza, modelli come GPT-4o, GPT-4.1, o3 e o4-mini sono di nuovo accessibili per gli utenti Plus. GPT-4o era il modello predefinito fino a pochi mesi fa ed è ancora oggi apprezzato per la sua versatilità. GPT-4.1 è indicato per domande più tecniche e richieste dettagliate, mentre il modello o3 è stato a lungo considerato il più adatto per risposte filosofiche o riflessioni complesse. o4-mini, infine, è un modello che offre una buona capacità di ragionamento, ma con tempi di risposta più rapidi e adatto a domande semplici.
L’aggiornamento di OpenAI non è solamente una questione prettamente tecnica, ma anche un tentativo di rispondere alle richieste di una community sempre più esigente, in particolare quella composta da professionisti, sviluppatori e creator digitali. Per OpenAI questa è una delle risorse più importanti, soprattutto in un settore così emergente e nel quale non manca di certo la concorrenza. Offrire una maggiore varietà di modelli e riuscire ad accogliere le critiche (anche molto aspre) significa riconoscere che non esiste un’unica forma di interazione ideale e che non sempre gli aggiornamenti, così come vengono pensati, ottengono i risultati desiderati.