Si avvicina (anche se con un po’ di ritardo) il lancio ufficiale di Android 15 e queste ultime settimane sono quelle, anche grazie al rilascio delle versioni beta del sistema operativo di Google, nelle quali si scoprono le principali novità. Due di queste sono molto interessanti: le modifiche alla protezione del ripristino delle impostazioni di fabbrica per impedire ai malintenzionati di vendere device rubati e la predisposizione per il nuovissimo Bluetooth 6.0.
Come Android 15 rende difficile la vita ai ladri
Nel caso in cui un ladro rubasse uno smartphone Android potrebbe riutilizzarlo o rivenderlo anche senza accedervi. È infatti sufficiente procedere con un hard reset che ripristina le impostazioni di fabbrica del dispositivo. Questo ripristino è avviabile utilizzando i tasti fisici degli smartphone e, quindi, anche da coloro che non sono i proprietari del dispositivo.
Android di suo ha un meccanismo di sicurezza denominato protezione dal ripristino delle impostazioni di fabbrica (FRP). Questo meccanismo si attiva quando viene associato per la prima volta l’account Google al proprio dispositivo. Google riconosce non attendibile quel ripristino delle impostazioni di fabbrica e impedisce di proseguire. Quando si procede con il ripristino delle impostazioni di fabbrica seguendo la procedura guidata di configurazione all’interno di Android, infatti, il sistema operativo impedisce di completare le operazioni fino a quando non viene effettuato l’accesso all’account Google principale associato a quel dispositivo.
Android, infatti, memorizza una chiave in un blocco dei dati persistente che sopravvive ai vari ripristini; quindi, anche nel caso che un successivo ripristino delle impostazioni di fabbrica venisse forzato sul dispositivo la protezione FRP si attiverebbe ugualmente. Ed è il motivo per cui se si volesse vendere uno smartphone è importante rimuovere gli account Google memorizzati così che l’acquirente possa utilizzarlo liberamente.
Eppure esistono diversi metodi per aggirare questa protezione e in questi anni nonostante gli interventi di Google e dei produttori dei device gli hacker hanno sempre trovato un modo per individuare nuove soluzioni. Ma ora le cose potrebbero cambiare.
A maggio Google ha fatto riferimento a un aggiornamento del sistema di protezione del ripristino delle impostazioni di fabbrica presente su Android e questo update prevede diverse novità. Innanzitutto che lo sblocco da parte dei produttori dei device non impedirà più l’attivazione del sistema FRP così come il sistema di protezione non verrà disattivato ignorando la procedura guidata di configurazione dello smartphone. Viene inoltre bloccata l’aggiunta di un nuovo account così come l’impostazione di un PIN o di una password e l’installazione di nuove applicazioni.
Si tratta di novità che vanno a porre un argine ai principali metodi con i quali i malintenzionati riuscivano ad aggirare le protezioni di Android e che gli impedirà di utilizzare lo smartphone cui sono entrati in possesso in maniera illecita.
Bluetooth 6.0 su Android 15
Lo standard Bluetooth 6.0 è stato introdotto solamente pochi giorni fa ma Google ha già previsto il supporto per questa funzionalità in Android 15. Tra i miglioramenti più significativi introdotti da Bluetooth 6.0 c0p la possibilità di ottenere misurazioni della distanza tra i dispositivi ancora più precise e sicure. È la funzionalità Channel Sounding che permette di trovare la posizione esatta dei dispositivi elettronici (come smartphone, tablet e smartwatch). Con questa funzionalità il processo di misurazione della distanza tra due dispositivi risulta ancora più preciso (arrivando a 10-30 cm) risultando utilissimo per diversi scopi: dalla localizzazione tramite la rete Trova il mio dispositivo ai sistemi keyless per l’avvio delle automobili.
In realtà anche se Android 15 prevede il supporto a Bluetooth 6.0 bisognerà attendere ancora per beneficiare delle varie funzionalità. Questo perché non ci sono ancora dispositivi che lo supportano (è stato introdotto da pochissimo). Per avere Bluetooth 6.0 bisognerà quindi attendere che un produttore distribuisca un device con chip che supportino il nuovo standard oppure che gli stessi rilascino aggiornamenti firmware per prevederne il supporto. Di certo c’è che non bisognerà attendere che Android si aggiorni in quanto è già predisposto per supportare questo nuovo standard. Android 15, infatti, ha già le API HAL (Hardware Abstraction Layer) con cui i driver dei chip Bluetooth posso interagire, le API framework a cui le app di sistema possono accedere e un’applicazione di esempio rivolta agli sviluppatori per testare la funzionalità.
Il flag che controlla l’abilitazione della funzionalità Channel Sounding è già abilitato in Android 15 QPR1 e Google sta preparando altre API correlate a Channel Sounding per Android 15 QPR3.