In occasione del Google I/O 2023, il colosso di Mountain View ha parlato anche di Wear OS e delle novità che connoteranno il futuro del suo sistema operativo per smartwatch: il prossimo autunno verrà rilasciato l’aggiornamento a Wear OS 4, che andrà a rinnovare l’interfaccia utente secondo le linee guida del Material You. In attesa del rilascio ufficiale, sono trapelate in Rete alcune immagini che ci permettono di conoscere anticipatamente l’aspetto della nuova versione dell’OS di Google.

Wear OS 4: il sistema operativo di Google sta cambiando

Al rilascio ufficiale di Wear OS 4 — come si è detto — mancano ancora alcuni mesi, ma potete stare tranquilli: non sarà necessario attendere l’arrivo della stagione autunnale per scoprire in che modo il sistema operativo andrà ad evolversi. Dopo l’annuncio ufficiale di Google, infatti, erano già emerse le prime indiscrezioni, e quest’oggi siamo pronti a rincarare la dose.

Negli ultimi anni, Wear OS ha ricevuto parecchi miglioramenti significativi e questo cambio di passo è certamente legato a doppio filo al più diretto coinvolgimento di Samsung nelle sorti della piattaforma per smartwatch. Mentre in precedenza — stante l’imposizione da parte di Google di una UI standardizzata — gli smartwatch risultavano distinguibili gli uni dagli altri soprattutto dal punto di vista hardware e per via delle watch face utilizzabili, adesso i principali OEM hanno facoltà di offrire esperienze software più ricche di personalizzazioni, accantonando finanche l’app ufficiale di Google in favore di proprie soluzioni alternative.

Naturalmente, questa maggiore apertura non cancella il fatto che alla base delle suddette esperienze personalizzate risieda pur sempre il sistema operativo Wear OS di Google (a sua volta basato su Android). In forza di ciò e al fine di fornire agli OEM tutti gli strumenti utili per un pronto rilascio degli aggiornamenti per i propri wearable, Google ha già reso disponibile una prima preview di Wear OS 4 nell’emulatore Android Studio.

È giusto ribadire come allo stato attuale il colosso di Mountain View non sia stato di manica larga sulle novità e sui miglioramenti pratici che Wear OS porterà con sé: sappiamo del salto da Android 11 ad Android 13, della maggiore attenzione alla durata della batteria e dei miglioramenti alla funzione text-to-speech, ma poco altro.

Wear OS 4 con Material You: vediamolo come sarà

Per quanto riguarda la parte grafica e di personalizzazione, sono essenzialmente due le grosse novità che l’aggiornamento autunnale includerà: l’adozione del Material You e il nuovo “Watch Face Format”.

Quest’ultimo, detto in estrema sintesi, si porrà come nuovo standard di riferimento per la creazione di quadranti personalizzati e dovrebbe — secondo Google — portare benefici in termini di standardizzazione del design delle watch face e di efficienza delle stesse.

La novità di portata maggiore, invece, sarà chiaramente la prima: una prima analisi della preview di Wear OS 4 ci offre una panoramica di come il Material You trasformerà l’interfaccia utente degli smartwatch con l’OS di Google a bordo. Punto di partenza imprescindibile è l’attivazione — in questo caso, forzata — del toggle inedito “Enable dynamic theme” nell’app Impostazioni, che mette in funzione il ben noto sistema di temi dinamici. Già visto a bordo dei dispositivi Android con le ultime versioni del robottino, esso è responsabile — anche su smartwatch — dell’adattamento dei colori di larga parte dell’interfaccia utente.

Il cambiamento più evidente è quello che tocca le icone nel pannello dei Quick Settings, il cui colore viene modificato sulla base del quadrante impostato. Lo stadio ancora embrionale del sistema in discorso è dimostrato dal fatto che l’adattamento non sia attualmente possibile con watch face di terze parti scaricate dal Google Play Store: perché ciò avvenga, i quadranti dovranno probabilmente essere aggiornati sulla base del nuovo “Watch Face Format”.

La stessa app Impostazioni vede i propri colori adattati in stile Material You e ciò avviene finanche sul Google Play Store, lasciando supporre che gli sviluppatori potranno aggiornare le proprie app per implementare il supporto al sistema dei temi dinamici.

Leggi anche: Cinque prodotti di Google per migliorare l’accessibilità del mondo digitale