OPPO Find X5 Pro è stato uno dei primi top di gamma Android della generazione 2022 ad arrivare sul mercato ma ancora oggi, pur risalendo il suo annuncio ufficiale allo scorso mese di febbraio, ha un paio di assi nella manica che meritano di essere raccontati, vale a dire l’avanzato sistema di raffreddamento e la tanto efficiente batteria.

OPPO, che pure ha preso parte attivamente alle promozioni del Prime Day 2022 e il cui team è impegnato coi preparativi di una lunga lista di nuovi dispositivi da lanciare nei prossimi mesi e coi lavori sui prossimi progressi tecnologici, non ha mai smesso di tenere vivo l’interesse verso il suo flagship attuale. Dopo l’interessante iniziativa con Getty Images per esaltare la qualità fotografica di OPPO Find X5 Pro, ecco che adesso il produttore cinese ha deciso di illustrare in maniera più dettagliata due caratteristiche peculiari del dispositivo.

OPPO Find X5 Pro: sistema di raffreddamento e batteria

No, non stiamo parlando né del comparto fotografico curato con la preziosa (e prestigiosa) collaborazione di Hasselblad, né della già raccontata NPU proprietaria MariSilicon X, bensì dell’avanzato sistema di raffreddamento e della batteria, due elementi tanto apparentemente banali quanto all’atto pratico fondamentali per il concreto funzionamento “da flagship” di OPPO Find X5 Pro.

I segreti del sistema di raffreddamento

OPPO Find X5 Pro può contare su di un avanzato sistema di raffreddamento per evitare problemi di surriscaldamento e per mantenere in ogni momento un elevato livello di sicurezza e di efficienza nel funzionamento. In questo modo riesce a tirare fuori il meglio dalla Mobile Platform Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1.

Il produttore ha spiegato che, dal momento che lo smartphone — per ovvi motivi — non può contare su ventole di raffreddamento come quelle dei PC, si serve piuttosto di una soluzione che sfrutta la ventilazione passiva. Tutte le fasi del processo sono sempre guidate dalla rilevazione della temperatura, che serve per evitare accumuli di calore. Il sistema di raffreddamento è comprensivo di una camera di vapore — una cavità di rame ultrasottile in cui viene iniettato un liquido che evapora e si diffonde al suo interno quando il calore dei componenti sottostanti ne attraversa il fondo, per poi condensarsi sulle pareti esterne, diffondendo il calore trattenuto su una superficie molto più ampia e dissipandolo durante il processo — più grande del 75% rispetto alla precedente generazione e tale da coprire quasi del tutto batteria e SoC.

Cogliendo due piccioni con una fava, il team di OPPO ha utilizzato un foglio di rame racchiuso in un sottilissimo strato di grafite, riuscendo in un colpo solo a migliorare la dispersione del calore e ad incrementare la resistenza del display.

Per altri componenti come scheda madre e batteria, OPPO Find X5 Pro fa uso di una pellicola in grafene, che rispetto alla prima generazione è stata migliorata del 50% in termini di conduttività termica.

Infine, il produttore ha lavorato anche sugli accessori: la nuova custodia Ice-skin si serve di uno strato di Glacier Mat, un idrogel sviluppato in collaborazione con l’Università di Wuhan “in grado di ottenere un ciclo di raffreddamento autonomo senza utilizzare alcuna fonte di energia”.

Una batteria, tanta tecnologia

OPPO Find X5 Pro dispone di una batteria da 5.000 mAh con supporto alla ricarica rapida SuperVOOC da 80 W (cablata) e AirVOOC da 50 W (wireless), ma in questa sede ci interessa il sistema di ottimizzazione della stessa, che fa uso di un chip di gestione proprietario e sfrutta due tecnologie: Smart Battery Health Algorithm e Battery Healing Technology.

La Smart Battery Health Algorithm traccia in tempo reale il livello di potenziale energetico degli elettrodi negativi nella batteria e regola dinamicamente la valuta di carica entro un intervallo ragionevole. In questo modo OPPO riesce a ridurre il verificarsi del litio morto dovuto al sovraccarico e promette non solo una velocità di ricarica superiore, ma anche una maggiore durata della batteria nel tempo.

Il produttore ha parlato di un lavoro di ottimizzazione del sistema chimico interno della batteria attraverso la Battery Healing Technology, che ripara “continuamente gli elettrodi durante i cicli di carica e scarica della batteria, formando una Solid Electrolyte Interface (SEI) più stabile e durevole e capace di mantenersi in perfetto stato”.

L’intero sistema viene chiamato da OPPO Battery Health Engine e i suoi benefici sono stati messi in luce dai test di laboratorio condotti dal produttore: si riporta una capacità della batteria all’80% dopo oltre 1600 cicli di carica-scarica.

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