Con un Tweet chiarificatore, Project Ara ha confermato che lo smartphone modulare non ha avuto problemi con il drop test e che il cambio di strategia è legato ad una nuova soluzione che Google ritiene superiore. Finora i moduli erano collegati all’endoscheletro attraverso degli elettromagneti permanenti, che richiedevano un impulso per essere attivati e disattivati, con un minimo dispendio di energia.
BTW
BTW #FailedTheDropTest was a joke. Didn’t fail. We have been configuring a new solution. It’s better too. #WorkingOnOurHumor
— Project Ara (@ProjectAra) 20 Agosto 2015
Non finiscono qui però le novità legate a Project Ara perché, come vedete dal tweet riportato qui sopra, lo smartphone riceverà un nuovo modulo fotocamera di migliore qualità, oltre ad una batteria più performante. La prima foto scattata durante lo scorso Google I/O non era di qualità eccelsa e Google è corsa ai ripari.
Pur fra tanti ritardi e cambiamenti di strategia continua quindi il difficile percorso di Project Ara che prima o poi porterà nelle mani degli utenti uno smartphone modulare.