Semplificando al massimo possiamo dire che questi sensori hanno, al di sotto della lente che vedete, una griglia composta da pixel foto sensibili, veri e propri elementi fisici quindi che sono in grado di rilevare la quantità di luce che li colpisce. Un fotocamera da 20 Mpx, ad esempio, ha 20 milioni di questi elementi; la luce che li colpisce viene poi convertita nei colori che andranno a comporre l’immagine che vedrete nella vostra galleria.
La parte interessante è che i singoli pixel non sono in grado di capire quale colore stanno “vedendo”, ma solo l’intensità della luce che li colpisce! Per questo è necessario un elemento chiamato Filtro di Bayer: esso sovrappone ai singoli pixel uno strato rosso, verde e blu che permette al software di stabilire quale tipo di colore interessa i singoli pixel. Nel caso della mancanza di un colore tra due pixel questo viene valutato “interpolando” i pixel adiacenti.
Se ancora avete dubbi sul funzionamento della fotocamera del vostro smartphone e masticate un po’ di inglese potete guardare il video di Computerphile qui sotto, dove viene spigato con parole semplici il funzionamento del Filtro di Bayer.