Una delle funzionalità di maggiore importanza nei moderni smartphone (si spera dopo quella telefonica) è sicuramente la possibilità di scattare foto. Ovviamente la qualità fotografica è ormai diventata per molti una discriminante nella scelta del proprio smartphone. Ma come funzionano queste fotocamere?

Semplificando al massimo possiamo dire che questi sensori hanno, al di sotto della lente che vedete, una griglia composta da pixel foto sensibili, veri e propri elementi fisici quindi che sono in grado di rilevare la quantità di luce che li colpisce. Un fotocamera da 20 Mpx, ad esempio, ha 20 milioni di questi elementi; la luce che li colpisce viene poi convertita nei colori che andranno a comporre l’immagine che vedrete nella vostra galleria.

La parte interessante è che i singoli pixel non sono in grado di capire quale colore stanno “vedendo”, ma solo l’intensità della luce che li colpisce! Per questo è necessario un elemento chiamato Filtro di Bayer: esso sovrappone ai singoli pixel uno strato rosso, verde e blu che permette al software di stabilire quale tipo di colore interessa i singoli pixel. Nel caso della mancanza di un colore tra due pixel questo viene valutato “interpolando” i pixel adiacenti.

bayer

Rappresentazione del filtro di Bayer

Se ancora avete dubbi sul funzionamento della fotocamera del vostro smartphone e masticate un po’ di inglese potete guardare il video di Computerphile qui sotto, dove viene spigato con parole semplici il funzionamento del Filtro di Bayer.

Via