La stranezza non sta nell’applicazione in sé, che permette di collegarsi allo speaker, assegnargli un nome ed utilizzarlo per ascoltare la propria musica. Questa parte viene eseguita egregiamente con una interfaccia in bianco e nero, molto azzeccata visto l’aspetto e le colorazioni dello speaker.
Sarà possibile connetter lo speaker a diversi dispositivi, sia Android sia iOS e trasmettere la musica da ognuno di essi grazie alla funzione DJ, connettere uno smartphone a due diversi trasmettitori Bluetooth e visualizzare il livello della batteria.
Quello che desta qualche perplessità è il fatto che Apple abbia deciso di pubblicare l’app a proprio nome. Pur operando sotto l’ala protettrice di Apple, Beats rimane una società autonoma e sul mercato non troverete dispositivi con la scritta “Beats by Apple”. Perché allora l’app è stata pubblicata da Apple invece che da Beats stessa? Manovra commerciale o avvisaglia di prossimi cambiamenti societari?